capitolo 50

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KEVIN



Quel pomeriggio io e Celine avevamo deciso di passarlo per conto nostro, per la precisione lei mi aveva chiesto di uscire per un po' ed io avevo
accettato, memore del mio comportamento di quelle ultime settimane.
Quello che stavo facendo con Wes era indegno, andava contro ogni mio principio, io non ero quel genere di uomo, quello che faceva soffrire
una ragazza adorabile come lei.



Mi passai la mano sul viso per tornare con la mente nel presente, avevamo passato uno splendido pomeriggio in spiaggia ed ora stavamo sorseggiando del succo in un chiosco poco affollato. Lei mi stava davanti, bellissima come sempre, i suoi capelli erano legati in una coda alta e lasciavano il collo libero, quella pelle chiara leggermente abbronzata. Sospirai e lei lo notò, mi sorrise e vidi la sua mano sfiorare la mia sul tavolo, per un secondo il petto mi si strinse tanto che credetti di andare in pezzi.



- Sai Kev ... - Cominciò – Tutto quello che è successo da quando siamo qui mi ha fatto rifletere ... Sapevo già che genere di persona fossi ma da quando sei arrivato, la forza con cui mi hai sempre sostenuto, ti sei preso a cuore le mie battaglie e, anche quando avresti potuto andare via
... - Fece una pausa in cui il suo viso si illuminò – Tu hai percepito il mio bisogno e sei corso da me. Hai sempre pensato al mio bene –

Ognuna di quelle parole mi faceva del male – Celine ... Io ... - Per un istante avrei voluto urlarle la verità.



- Quello che voglio dirti è che so di essere la tua ragazza ma spesso mi sento qualcosa di più ... Intendo dire molto più di solo la tua ragazza,
il modo in cui mi fai sentire ... - Stava arrossendo.

Capii a cosa si riferisse, era quasi ovvio, stavamo insieme da tre anni e ci eravamo avvicinati molto, lei conosceva i miei e io i suoi, se quel discorso lo avessimo fatto prima di quell'estate sarebbe sembrato logico anche a me, ma in quel momento mi sentivo perduto. Ma non cedetti, non volevo che soffrisse, in quel momento le parole di Nik affiorarono chiare nella mia mente, stavo davvero mettendo tutto in discussione per Wes? Lui? Per la persona a cui non importava? Avrei distrutto il cuore di Celine per uno che stava solo giocando e avrebbe dimenticato tutto? No, se esisteva ancora qualcosa di degno in me non avrei potuto farlo.

-Lo penso anche io – Dissi ad un tratto – Che tu sei molto più che la mia ragazza, tu sei tutto Celine ... Pensavo di chiedertelo dopo la mia
laurea, ormai non manca molto ... Insomma avevo in mente un fidanzamento un po' più formale,con un anello magari-

Vidi i suoi occhi sgranarsi, il suo viso arrossire, si sollevò e fece il giro del tavolo per poi gettarsi su di me, mi baciò con trasporto mentre sentivo le sue lacrime bagnarci la pelle.



- Non mi importa – Sussurrò incapace di parlare – Dell'anello, delle formalità ... Mi importa solo di te, di stare con te tutta la vita! –

Mi abbracciava forte Celine, mi baciava, si stringeva fra le mie braccia come se fossi l'unico sulla terra, mi amava proprio la mia Celine. Che essere da biasimare che ero diventato.

Quando tornammo a casa lei non riusciva a smettere di sorridere, mi aveva detto che non lo avrebbe annunciato a nessuno, che era più rispettoso per i miei se lo avremmo detto una volta tornati in Inghilterra.



- Vado a fare una doccia – Annunciò prima di uscire dalla nostra camera.



Io annuii e mi apprestai a prendere anche io degli indumenti puliti, ad un tratto sentii un tonfo mi voltai pensando che Celine avesse scordato
qualcosa ed invece sulla soglia c'era Wes.

-La dama è alla toilette – Disse con un enorme sorriso mentre chiudeva la porta alle sue spalle.
-Wes ... - Sibilai.
Sapevo quello che aveva intenzione di fare, lo vedevo chiaramente nel fondo di quello sguardo desideroso, ma non potevo permetterlo, non sarebbe successo mai più.
-Wes ti devo parlare ... - Cercai di articolare.
Era davanti a me a pochi centimetri dalle mie labbra ed io sudavo freddo.
Mi sfiorò il viso con le dita.
-Temo non ci sia abbastanza tempo ... - Sussurrò al mio orecchio –Ti voglio Kev ... -Serrai gli occhi, lo presi per le spalle e lo allontanai – No ... -
-No? – era totalmente confuso.
-Non accadrà più Wes ... Io non posso. –
Fu all'ora che la passione lasciò posto all'ira nei suoi occhi, una rabbia che mi spaventò non poco, mi prese dalle spalle.
-Che vuol dire che non puoi? – ruggì.
-Nik ha ragione ... Quello che sto facendo...-
-Si fotta! Non ascoltare quell'idiota, non ha il diritto di decidere niente –
-Lei non lo merita Wes ... - Confessai sconfitto – Lei non merita che io le faccia questo, che la tradisca, che mi prenda gioco dell'amore che prova per me ... Lei è una persona molto diversa da quello che ricordi tu e io
non posso .. –
-E quale sarebbe il tuo grande piano? Giocare ai piccioncini per sempre? – Sbraitò –Fare finta di niente fino alla tomba? –
-Le ho chiesto di sposarmi ... - Quella frase lo lasciò letteralmente congelato –Non ancora ufficialmente ...Ma ... io la sposerò. È giusto così –
A quel punto un sorriso amaro gli spuntò in volto –È questo il tuo grande piano .... – mormorò –Ma sentiti, e che farai una volta sposato con lei? Quando vedrai me nelle feste occasionali, nelle riunioni di famiglia? La tradirai come il codardo che sei e poi tornerai a fare finta di niente?
– Avevo la testa china incapace di guardarlo –E se tutta questa sceneggiata della famigliola riunita non durasse? Se una volta tornati
in Inghilterra lo zio Ben decidesse di tagliare i ponti di nuovo? Se non ci vedessimo mai più? –
Ero letteralmente schiacciato in quel momento, sentivo solo parole di rimprovero piovermi addosso, il mio
cervello era pieno di immagini, di parole, di sentimenti dannatamente contrastanti.
-E cosa dovrei fare allora?! – Urlai scattando e avvicinandomi di un passo –Dovrei mandare tutto a puttane? Dovrei dire
alla donna che mi ama che mi sono fatto suo cugino? Per cosa? –Lo spinsi e vidi quel suo solito sorrisetto vittorioso sparire –Cosa mi stai
offendo tu? Perché diavolo ti importa tanto se questo è solo un gioco?
–Chiesi furente –Rispondi Wes! Tu non provi niente per me ... Tu ti stai solo divertendo ... Allora cosa diavolo vuoi dalla mia vita? –


- I.. – Fu una sillaba, forse meno, qualcosa di impercettibile e poi rimase in silenzio, non sapeva cosa dire, non riusciva a ribbattere.



-Avevo dei principi io ... Ero fiero di quello che ero, del modo in cui affrontavo le cose, non mi sono mia dovuto mettere in discussione-
Continuai –Ma quando sei entrato tu nella mia vita ... Mi hai smontato, hai fatto a pezzi quel ragazzo ... Ed ora voglio riprenderlo, voglio
salvare quello che resta di chi sono! Forse non amo Celine, ma se lei può amare me allora basterà, se posso renderla felice lo farò! Di certo
non distruggerò il suo cuore per uno che resta in silenzio –Ringhiai – Fai tante prediche agli altri ma dovresti mettere in discussione te
stesso ogni tanto –



-Sei un idiota –Mormorò – Non posso credere che ti stia incastrando da solo in una relazione che non vuoi –



- E tu sei un egoista capriccioso ... Dovresti venire a sputare sentenze con delle argomentazioni più solide del solo tuo capriccio di avere un
giocattolo tutto per te – Sbottai smettendo di guardarlo – Siamo esseri umani, tutti noi. Smettila di trattarci come delle bambole –



Uscì, senza dire altro, ed io non lo trattenni, era questa la realtà dei fatti, la cosa che mi faceva del male sopra ogni cosa. Lui mi piaceva,
mi piaceva sul serio in un modo in cui Celine non mi era mai interessata e mi detestavo per quello. Lei avrebbe ricambiato i miei sentimenti,
lei era giusta e gentile, lei era capace di amare. Mentre Wes ... Io per lui ero solo un passatempo estivo, voleva solo divertirsi e non avrebbe
mai ricambiato nessun sentimento. Forse io non gli piacevo neanche, forse era tutta una messa in scena della sua mente contorta. Mi
detestavo perché nonostante tutto lo preferivo a lei, nonostante tuttolui aveva ragione, lo avrei desiderato sempre.


WES



Rimasi immobile, incredulo, congelato come se mi fosse piombato addosso l'intero universo.

Te lo aspettavi, Wes, disse una vocina dentro di me, sapevi che Kevin si sarebbe tirato indietro, ancora di più dopo le continue interferenze di
Nikolaj, sapevi che alla fine sarebbe comunque tornato da lei.

Era un debole, nonostante tutto quello che mi aveva urlato contro, era lui il debole tra noi due. Lui quello che non riusciva ad ammettere quanto
stesse cadendo in basso a legare ancora più indissolubilmente la sua vita a quella di Celine. Non la amava, l'aveva perfino tradita, non era
pronto ad affrontare un passo così importante, eppure le aveva proposto un fidanzamento ufficiale! Sapevo dove avrebbe portato quel gesto ...
Prima o poi si sarebbero sposati, avrebbero avuto la loro triste e banale esistenza, magari un paio di marmocchi e un cane. E l'amore?

A chi importava dell'amore dopotutto.



Non c'era niente che potessi fare a quel punto, non mi sarei più intromesso in quella farsa che era la loro relazione, ma se c'era qualcuno che
meritava di pagare quello era Nikolaj.

Si era messo in mezzo ai miei affari con i suoi giudizi moraleggianti, aveva fatto dubitare Kevin di me, mi aveva perfino insultato, atteggiandosi a sommo profeta della giustizia. Ma era davvero così perfetto? Nikolaj era davvero ciò che mostrava?

No, non poteva. Era un Wayright e ogni Wayright possiede una valanga di scheletri nell'armadio da nascondere.



- Tesoro, va tutto bene? - Mia madre mi venne incontro, era vestita di tutto punto, notai, confuso.



- Alla grande, mamma ... Emh, per caso devi uscire? -



- Oh, non lo sai? Forse non c'eri a pranzo quando Norman lo ha comunicato anche a voi ragazzi! Beh, sì. Un nostro amico di vecchia data è tornato in città per qualche settimana, ci siamo incontrati per caso ieri al supermercato mentre facevo la spesa con Jane. Abbiamo deciso di cenare insieme come ai vecchi tempi ... Così ci ha invitati nel suo ranch in
montagna. -



- Mmm, ok ... - Sarebbe stata un'occasione da non perdere quella. Meno gente in casa uguale più possibilità di
passare inosservato nella mia ricerca di dati rilevanti da utilizzare contro quella palla al piede rappresentata dal caro zio Nik!



- Ho preparato delle insalate e dei sandwiches per tutti voi. C'è la torta di zia Jane per il dessert, non avrete problemi per la cena. - Poi
mi schioccò un bacio sulla guancia. Mia madre era diventata un angelo dopo il mio piccolo incidente quasi mortale, inutile dire che me ne
stavo approfittando – Fate i bravi e rispondi al telefono. -



E così andarono via, uno dopo l'altro, ognuno con una raccomandazione diversa. Tutti eccetto Nik purtroppo. Avrei preferito averlo lontano dai
piedi almeno per quella sera, ma a quanto pare si sentiva più vicino a noi nipotini che agli adulti ... Non importava, avrei comunque trovato il
modo di distruggerlo. Entrai nella stanza di Seth e Chris, il primo se ne stava a letto con un libro tre la mani e le cuffie alle orecchie, del
secondo, invece, non c'era traccia. Probabilmente era stato trascinato in un altro dei suoi casini ingarbugliati ed impossibili da risolvere.



- Che vuoi? Hai finito di ripassarti l'inglesino? - Mi chiese lui alzando per un attimo lo sguardo dal suo libro di architettura.



- Lascia perdere. A quanto pare è stato lui a finire di ripassarsi me ... C'è una novità nell'aria! -Dissi con lo stomaco brontolante per il
nervoso –Quei due hanno intenzioni serie. Kevin le ha chiesto di impegnarsi seriamente, una sorta di proposta di fidanzamento ... -



- Fantastico! Saranno la famiglia più noiosa del secolo. Ma perché sei qui? E perché te ne stai davanti alla porta con quell'aria circospetta? -



Mi avvicinai ancora di più allo spiraglio della porta, il corridoio era vuoto e Nikolaj non doveva ancora essere uscito dalla sua stanza di cui
riuscivo benissimo a vederne l'entrata – Sto controllando il caro zietto ... Quell'ammasso di consigli spassionati e disinteressati che se ne va
in giro su due gambe. Stasera lo incastro, quello stronzo. -



- Andiamo, anche senza le sue opinioni Kevin sarebbe rinsavito ... Era un gioco troppo pericoloso il vostro e tu sei troppo orgoglioso per
ammettere che forse, il tipo inglese, è più di un passatempo per te. -



Mi voltai a guardare mio cugino – E' chiaro che non è soltanto quello
ormai ... Non lo faccio per Celine, non me ne importa un cazzo di Celine. - Ammisi incazzato anche con me stesso.


- Ecco, forse dovresti farlo presente anche a Kevin, non credo abbia capito ... - Commentò lui.



- Allora è un problema suo. Sono stufo, Seth ... Veramente stanco di passare per quello senza sentimenti a cui non importa niente di nessuno.
Se questo è quello che Kevin pensa di me ... Beh, che lo pensi pure! Non andrò da lui a pregarlo di rimanere, non capirebbe comunque. Non mi
prende sul serio né lo farà mai. Continua a guardarmi con sospetto, come se fossi sempre sul punto di scoppiare a ridere e dirgli che questo è
un gioco. Ai suoi occhi soltanto Celine è capace di provare sentimenti reali ... - Mi morsi le labbra, non volevo arrivare a dire tanto, ma non
ero riuscito a fermarmi. Certi pensieri me li portavo dentro da troppo tempo ... Ero davvero stanco di negare la realtà dei fatti, soprattutto
non aveva senso farlo davanti a Seth – Quindi che faccia quello che vuole, che si rovini la vita ... Io passerò i miei giorni a tormentare
quel coglione. -



Sentii Seth sospirare, aspettavo una sua risposta, sapevo che avrebbe voluto ribattere, ma si limitò a tacere, così mi voltai verso di lui – Che c'è? Cos'è quella faccia? -



-Quello che dici non ha senso. In che modo tormentare quell'idiota di Nikolaj può aiutarti a migliorare le cose con Kevin? Cioè ... Che diavolo
intendi fare, Wes? -



- Io non voglio migliorare le cose! Io ho mollato la presa ... - Sospirai –È finita. -



Seth scosse la testa – Ho capito qual é il problema, sai? Non credi di poter competere con Celine ... -



Lo guardai, sconvolto – Ma che diavolo dici!!! Io valgo mille volte lei ... -



- Certo, ma sei capace di dimostrare a Kevin l'amore che lei gli mostra ogni giorno? -Ero in silenzio adesso, sovrastato dallo sguardo profondo
di mio cugino – No ... Non puoi competere da questo punto di vista. Non sei bravo ad esprimere questo genere di cose, anche una frase semplice e ineare come "ci tengo a te, Kevin" nella tua bocca e sulla tua facciasuonerebbe come "ci tengo a te, ma lo sto dicendo soltanto per fregarti e poi spifferare tutto a Celine in modo tale da distruggere la vostra relazione consolidata". -Stavo per protestare, ma Seth mi precedette –E non dico che queste sono le tue intenzioni reali ... So che non te neimporta davvero nulla della tua vendetta a questo punto, ma lo so
proprio perché ti conosco ... Mentre lui ... Lui non ha mai capito chi sei veramente! Lo hai confuso, hai giocato con tutti loro per un mese e
mezzo quasi! Non puoi biasimarlo se non si fida di te e se preferisce rifugiarsi nel solito, forse banale, amore di Celine. -



- Beh, fanculo Seth. Davvero. Mi avete rotto ... Tutti sembrate sapere ciò che sono e ciò che penso, ma indovinate un po'? Io non sono niente di
tutto quello che immaginate! - Stavo per lasciare la stanza quando improvvisamente la porta di quella di Nikolaj si aprì, lo vidi venire
fuori con il suo solito passo frettoloso e lasciare la porta socchiusa mentre scompariva oltre il corridoio – Devo andare. Lo stronzo ha
lasciato il bunker. Ci si vede a cena. -



Uscii in corridoio e mi fiondai velocissimamente nella stanza, socchiudendo appena la porta dietro alle mie spalle. Mi guardai intorno, confuso dall'enorme mole di volumi, quadernetti, agende e fogli volanti sparsi sulla scrivania. Ci avrei messo una vita a cercare informazioni
interessanti tra quei fogli fitti di annotazioni, forse si trattava di un libro a cui stava lavorando? Sarebbe stato meglio concentrarmi sul
cellulare. Iniziai a cercarlo, ben attento a non mettere in disordine la stanza più di quanto non lo fosse già, passai in rassegna i due
comodini, ma nulla, poi il letto, niente neanche qui ... doveva averlo portato con sé, non c'era altra spiegazione.



- Piccolo bastardo paranoico ... -Sussurrai mentre tornavo a rovistare tra i cassettini della scrivania. Non c'era niente di niente! Soltanto fogli,
carpette e noiosissimi romanzi! Mi venne il mal di testa, era inutile ... Forse, dopotutto Nikolaj era noioso così come sembrava. Stavo per
rinunciarvi quando i miei occhi caddero su quella che mi parve una lettera. Sembrava piuttosto informale, peccato che non fosse mai stata
spedita, anzi giaceva sul fondo dell'ultimo cassetto, stropicciata ai lati e piena di cancellature. Era dedicata a Dylan ... ancora quel nome ...
Dylan. Chi era quel tipo?



Mi dispiace, dovrei dirtelo ... ma non ci riesco.



Vorrei che tu fossi qui, vorrei che mi rimettessi in piedi e mi ricordassi com'ero prima di arrivare in questo posto maledetto.



Sono confuso, perduto, non so cosa mi stia succedendo. E' spaventoso ... non riuscirò mai a dirlo forse ... ma io so ... so che quello che provo per lui è reale ... allora tu? Cosa significa questo per noi? Cosa mi succede? Se è amore mi rovinerà.




Leggevo quei frammenti di frasi, molte incomprensibili, altre cancellate, sembrava la confessione di uno che aveva bevuto parecchio, ma non riuscivo a capirci molto. Stavo per rimettermi a leggere quando un rumore vicino mi riscosse del tutto. Sgranai gli occhi, i passi erano in avvicinamento. Nikolaj era in corridoio, a pochi metri dalla porta. Mi lasciai prendere dal panico, gettai la lettera nel cassetto e lo chiusi velocemente, poi mi guardai intorno, sconvolto, non potevo lasciare la stanza ormai, potevo soltanto
nascondermi.

Ed eccolo. Il grosso armadio da muro ... saltai dentro chiudendo in fretta le ante davanti a me, lasciai un piccolo spiraglio, giusto per respirare e vedere qualcosa. Un attimo dopo lo vidi, Nikolaj rientrava in stanza con una tazza fumante di quello che doveva essere caffè a giudicare dall'odore. Si guardò un attimo intorno,poi chiuse la porta dietro di sé e si sedette alla sua scrivania.



Porca puttana, pensai, rilassandomi un attimo. Ero in trappola ... almeno fino a quando lo stronzo non fosse uscito da lì anche solo per andare in
bagno. Altrimenti se ne sarebbe parlato per cena, almeno tra due ore buone, purtroppo. Rimasi lì, immobile, a respirare con calma e senza far
rumore per non so quanto tempo, alla fine qualcosa successe.

Qualcuno bussò alla porta, poi venne dentro senza aspettare che Nikolaj rispondesse.

Mio fratello sorrise mentre Nikolaj si faceva più rigido invece.



- Matt ... -



-Va tutto bene – Lo fermò –Ci ho pensato a lungo ... ho capito che mi sta
bene. Che ne vale la pena, quello che provo per te è reale, è ... qualcosa che vale la pena di potare avanti, anche dover mentire mi sta
bene- lo vidi arrossire - ... è quello che voglio. E' l'unico modo. - disse con una voce carica di emozione.



- Matt ... ne sei sicuro? -



Mio fratello rise – Sì! Dannatamente sicuro. -



Ma che diavolo stava succedendo lì? Di cosa stavano parlando?



Poi successe tutto troppo in fretta, ero raggelato, ero terribilmente sconvolto. Matt si gettò sul corpo di Nik che per un attimo
retrocedette.



- Tranquillo, non c'è nessuno. Gli adulti sono a cena fuori. - click, Matt chiuse la porta a chiave mentre Nik lo stringeva tra le braccia, adagiandolo sul letto un istante dopo. I loro corpi si intrecciarono mentre cercavano di liberarsi dai loro vestiti nella foga dell'eccitamento.



Quello era mio fratello ... con nostro zio!

Urlai, improvvisamente scosso da un'ondata di rabbia che mi montò dentro, spezzando la rigidità che mi aveva bloccato fino a quell'istante.
Scalciai l'anta dell'armadio mentre i loro visi si congelavano davanti al mio furore, mi gettai su Nikolaj allontanandolo dal corpo seminudo di
mio fratello. Lo spinsi con violenza contro il pavimento assestandogli un calcio in pieno petto, poi un secondo, un terzo fino a quando venni
spinto via, contro la scrivania.



- Pezzo di merda! Lurido figlio di puttana che osava fare la predica a me! - Sentii il sangue pompare nelle vene come non era mai successo in vita mia. Matt stava piangendo mentre cercava di rimettere in piedi quel verme – Mi fai schifo! Hai abusato di mio fratello! Tu! Tu che saresti dovuto essere suo zio! - Mi veniva da vomitare, mi sentivo mancare.



- N-non è vero ... L- lui ... -



-Sta zitto! - Urlai ad un centimetro dal volto paonazzo di mio fratello – Cosa diavolo ti è saltato in mente? Oh, Dio Mio ... Ti sei scopato mio
fratello! In tutto questo tempo ... Tutte quelle pillole di morale ... I tuoi consigli, i tuoi ammonimenti... - Nikolaj era pallido, sconvolto e
pesto. Mi sarei gettato ancora contro di lui, ma non avevo forza, ero sconvolto – Ero io il lupo cattivo, eh? Ero io quello contro cui
bisognava guardarsi. Quello che rovinava le coppiette! Quello da tenere lontano ... L'immorale, libertino Weston che volava di fiore in fiore!
Perché tu ... Tu sei l'integerrimo Nikolaj! Lo scrittore! L'uomo tutto d'un pezzo, quello che non ha nulla da nascondere... A parte che ti scopi
mio fratello ovviamente! Ma cosa vuoi che sia! Un dettaglio da nulla! -



- W- wes ... Ti prego lascialo! - Matt era in lacrime – N-non è così ... Lui ... Io ... -



- E com'è, Matt? Me lo vuoi spiegare com'è? Non eri tu quello che voleva mentire a tutti? Quello che era pronto a tutto pur di rimanere con
questo fottuto depravato che se la fa con i diciannovenni e pensa pureche sia bene criticare gli altri? Oh, che verme! - Urlai saltando alla
gola di quel bastardo che provò a divincolarsi dalla mia stretta. Lo avrei ucciso con le mie stesse mani, ma dentro di me speravo ancora che
si trattasse di un incubo spaventoso dal quale mi sarei svegliato prima o poi!



- No! Wes! Aiuto! Cazzo non toccarlo!-



Mi sentii trascinare via da quel corpo mentre delle braccia mi stringevano il petto spingendomi via, lontano. Ero in corridoio adesso, la porta
era stata chiusa dietro alle mie spalle, corsi incontro spingendo la maniglia, ma niente.



- Aprite, bastardi! Apriiiite! - Urlai tempestando la porta di pugni e calci.



Kevin mi sfiorò la spalla, spinsi via la sua mano con violenza e lo guardai con occhi brucianti di odio. - Tu non toccarmi. -



Me ne andai, seguito a distanza da Seth, avrei avvertito mia madre e gli altri. Non mi importava.


NOTE DELLE AUTRICI: Buonasera!! Che capitolo movimentato questo!! Ma prima di analizzarlo nel dettaglio ci teniamo a ringraziare tutti voi, abbiamo appena raggiunto un traguardo molto importante. Questa storia viene seguita da ben 100 personcine *-* non potremmo che esserne più felici, davvero. Grazie, grazie, grazie! Non smetteremo mai di ringraziarvi.
Ecco, riallacciandoci a prima ... capitolo pieno di zuffe e litigi ... tipico dei nostri baldi giovani :P non poi così baldi, in effetti. Cosa pensate che accadrà a questo punto? Wes ha proprio avuto una di quelle pessime giornate che capitano a tutti xD scommetto che una così brutta non si vedeva da tempo però!
Speriamo di sentirvi in numerose come sempre :)
Un bacione e alla prossima!

- BLACKSTEEL -


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