"Quando arriva zia Lexi?"
"Non lo so piccolina, spero presto"
"E tu dove stai andando?"
Allaccio l'ultimo bottone dei jeans neri e infilo un paio di décolleté. "A cena con papà"
"Con papà?" salta giù dal letto. "E poi lui tornerà qui a casa con noi?"
"E' solamente una cena Kayla, dopodiché, ognuno torna a casa propria"
Annuisce quasi delusa.
"Hanno suonato... Credo che sia la zia"
"Vado io. Vado io. Vado io..." corre fino in salotto e senza nemmeno chiedere chi è, apre il cancello. "Le vado incontro"
"Stai ferma... Quante volte ti ho detto che prima di aprire devi chiedere?"
Alza le spalle ed esce di casa.
"Kayla per l'amore del cielo, torna dentro"
"Ma perché? E' zia Lexi, la conosco"
Incrocio le braccia al petto e quando dalla porta principale in vetro, vedo James, sorrido.
"Aspetto qui, giuro che non mi muovo"
"Kayla guarda... Non è la zia, è papà"
Apre le braccia e non appena lui entra, lei gli salta in braccio.
"Hai di nuovo aperto senza chiedere o sbaglio? Ciao Jodie"
"James"
"Sei pronta? Possiamo andare?"
"A dire la verità no... Tua sorella non è ancora arrivata"
"Ah. Va bene..." fa scendere la bambina ed entriamo tutti quanti in casa. "Chiamo il ristorante e faccio spostare la prenotazione. Per le nove va bene?"
"Si, certo. Va benissimo"
"Se la zia non arriva, vengo anch'io con voi?"
"No, in quel caso ordineremo cibo d'asporto e mangeremo qui a casa"
"Cibo cinese e pizza, vero?"
"Tu hai già mangiato tesoro" sorrido. "E tra un pò dovrai andare a letto"
Nello stesso momento in cui James riattacca, il campanello di casa, comincia a suonare.
"Vado io e giuro che se è Lexi, stavolta mi sente"
"Papà è arrabbiato?"
Scuoto la testa mentre le sistemo la molletta tra i capelli. "No non lo è, non ti preoccupare"
"Diciamo che la puntualità non è il tuo forte, Lexi"
"Chiudi la bocca James... Ciao Jodie. Ciao Kayla"
"Ti senti bene?"
"No appunto, non mi sento affatto bene... Fred sta parcheggiando, è un problema se resta qui anche lui?"
"No, certo che no..." mi alzo dal divano e mi avvicino a lei. "Cos'hai?"
"Questa gravidanza mi sta letteralmente uccidendo... Non faccio altro che star male dal mattino alla sera, ho la schiena a pezzi e ho costantemente voglia di mangiare cose che prima mi facevano schifo..." si tocca la pancia ormai abbastanza cresciuta. "E questa mattina ho fatto la visita dal ginecologo e all'ottanta percento, è un maschio"
"Un maschio?" gli occhi di James si illuminano. "E' davvero un maschio? Finalmente potrò avere qualcuno con cui parlare di calcio, auto, moto e tra qualche anno anche di ragazze"
"Ok James, datti una calmata e andiamo, cosa ne dici?"
Annuisce con addosso ancora l'euforia a mille, se non di più.
"Mi raccomando piccolina, fai la brava e niente dolci prima di andare a letto"
Alza gli occhi al cielo e allunga le braccia verso Lexi. "Si mamma, lo so... Ora potete andare?"
"Ce ne andiamo subito, non ti preoccupare e tu, se non ti senti bene, chiama uno di noi e cercheremo di tornare a casa il prima possibile, d'accordo?"
"Non vi rovinerò la serata e ora avanti andate..." ci fa segno con la mano di uscire. "Qui è tutto sotto controllo e nel caso io non mi senta di nuovo bene, c'è Fred che si occuperà sia di me che di Kayla. Voi pensate a far pace..." strizza l'occhio. "Buona serata ragazzi e mi raccomando, non litigate"
Non posso negare il fatto che da quando siamo usciti di casa, la situazione si è capovolta.
L'aria si è fatta più tesa.
James più silenzioso. E io, beh, io più nervosa.
"Credo che non abbiamo iniziato con il piede giusto"
Annuisco.
"So che la situazione che si è creata tra di noi è abbastanza complicata, ma non per questo voglio rinunciare ad un'uscita tranquilla con te..." si ferma al semaforo rosso e sorride. "E se devo essere sincero, mi sembra di essere ritornato indietro nel tempo... A quando ancora vivevamo a Londra e la nostra storia non era ancora un storia"
"Ho amato da morire quel periodo..." lo guardo mentre picchietta le dita sul volante. "Eravamo così spensierati e senza gran problemi, eravamo solamente Jodie e James i due vicini di casa disposti a tutto per restare insieme"
Ingrana la marcia e riparte. "Disposti a tutto, nonostante tutto e tutti"
"Già, ma quei tempi sono finiti"
"No, io la penso diversamente... Penso che un giorno, potremmo riavvolgere il nastro e ricominciare da capo, come se questo maledetto periodo non fosse mai esistito"
"E metti caso che non ce la faremo?"
"Abbiamo superato periodi peggiori di questo Jodie, ricordi?"
Vedono l'insegna del ristorante in lontananza e non appena James, si ferma per girare, io appoggio una mano sopra la sua.
"Cosa c'è? Va tutto bene?"
"Mi è passata la fame"
"Stai scherzando?"
"No, mi si è chiuso lo stomaco, mi dispiace"
"E vuoi tornare a casa?"
Scuoto la testa. "No, non mi va di tornare adesso, siamo appena usciti"
"Ok. D'accordo. Ho capito..." toglie la freccia e schiacciando il piede sull'acceleratore, rimbocca la corsia di prima. "Stasera, non ceneremo. Richiamerò il ristorante e questa volta, disdico"
"Dove stiamo andando adesso?"
"In uno dei posti più belli di Chicago"
"Ovvero?"
Sorride senza togliere gli occhi dalla strada. "Tra poco vedrai, siamo quasi arrivati"
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Denise__95
-We lay under the same stars// Shawn Mendes.
-He came to me in a dream.Mary120394.
-Revelations.
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You are my promise
RomanceSapete cosa ci ha portati fino a qui? Il nonostante tutto e tutti. Terzo sequel di: "Promised ~" #11 In storie d'amore