Capitolo 30

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Ci siamo.
Dopo sei lunghi anni, il grande giorno è finalmente arrivato: io e James, tra meno di un'ora, diremo, , lo voglio.

"Jodie dov'è il velo?"
"Nella custodia dell'abito"
"E la custodia dov'è?"
"Come dov'è Lexi? Nell'armadio"
La intravedo scuotere la testa mentre attentamente, controlla di nuovo tra i vestiti.
"Ci deve essere, l'abbiamo messa via non appena ho infilato il vestito"
"Jodie non c'è e non ne ho la più pallida idea di dove sia"
Mi siedo quasi a peso morto sul bordo del letto e guardandola negli occhi, sospiro.
"Eravamo qui solamente noi due perciò deve essere dentro qui per forza"
Ricomincia a rovistare nell'armadio ma non appena io mi alzo dal letto per darle una mano, lei si ferma.
"Cosa c'è?"
"Ora che ci penso, noi non eravamo sole..." chiude l'anta e incrocia le braccia al petto. "Fino dieci minuti fa con noi c'era Kayla"
"Cosa stai cercando di dirmi?"
"Sto cercando di dirti che in tutto ciò c'entra sicuramente lei"
"Avanti Lexi, stiamo parlando di una bambina di quasi sei anni, cosa se ne fa di un velo da sposa?"
"È Kayla tesoro, quella bambina è letteralmente un uragano e poi, se non siamo state noi, chi altro vuoi che sia stato a farlo sparire se non lei?"
"Ok d'accordo non importa, mi sposerò senza velo ma ora ti prego, possiamo andare?"
"Sei sicura? Cioè intendo se sei sicura di voler uscire adesso"
Annuisco.
"Altrimenti possiamo aspettare qualche minuto ancora tanto credo che anche qui a Las Vegas ci sia la tradizione della sposa in ritardo"
"Non voglio aspettare un minuto in più. Voglio arrivare in quella cappella e sposare James, tutto qui, perciò si Lexi, sono sicura, possiamo andare"

Chapel Of Flowers, Las Vegas.

È abbastanza strano dirlo ma è tutto così tremendamente perfetto: la cappella addobbata con rose bianche e calle, Kayla che saltella davanti a me con il suo vestitino bianco mentre io, stringo il braccio intorno a quello di mio padre, le nostre famiglie sedute nelle prime panchine che con ansia attendono l'inizio della cerimonia e infine, in piedi all'altare c'è lui, l'amore della mia vita, James, in tutto il suo splendore che con l'agitazione e l'ansia alle stelle, mi sta aspettando.

"Sei pronta tesoro?"
"Mai stata più pronta di cosi, papà"

Ci fermiamo davanti all'altare e non appena James prende la mia mano, il mio battito cardiaco, tocca i limiti.

"Lo so che quello che sto per dire è abbastanza banale, ma sei bellissima"
Stringo più forte la sua mano con la mia e timidamente lo guardo negli occhi e sorrido mentre l'ufficiale, fa segno alle nostre famiglie di sedersi.
"Jodie. James"
Sorridiamo entrambi.
"Siete pronti per compiere il grande passo?"
Annuiamo pronunciando insieme l'unica parola in grado di pronunciare in questo momento: si.
"Bene, allora direi di cominciare"

La cerimonia inizia ed io, sono troppo presa nel guardare la perfezione di James che non do penso alle parole dell'ufficiale.
Certo, è il mio matrimonio e dovrei seguire passo per passo tutto quanto, ma diamine, non capita tutti i giorni di vedere James vestito così elegante: completo nero, camicia bianca e cravatta perfettamente annodata al collo.
È perfetto. Lui, James Harris è dannatamente perfetto e anche nelle sue imperfezioni, lui, resterà così: totalmente e unicamente, perfetto.

"Le vostre promesse?"
Sgrano gli occhi. "Promesse?"
"Si Jodie, le nostre promesse. Ne avevamo parlato, ricordi?"
"A dire la verità, no"
James scuote leggermente la testa, alza gli occhi al cielo e ridendo tira fuori dal taschino interno della giacca un foglietto.
"Non farlo ti prego, non leggere quel foglio. Io non ho avuto tempo di scrivere le mie promesse"
"Ciò che mi importa è che diventerai mia moglie Jodie e non se hai scritto o meno delle promesse"
Annuisco.
"Perciò non ti preoccupare, alla fine anch'io ho preso delle vecchie promesse modificandone alcune"
Copro la bocca con la mano riconoscendo quelle parole scritte sopra al foglio.
"Jodie:
- Prometto di lasciarmi il passato alle spalle.
- Prometto che non dovrai più dubitare di me.
- Prometto che d'ora in avanti sarò quel genere di ragazzo che tu meriti di avere al tuo fianco.
- Prometto che metterò la testa a posto e prometto anche che il vecchio James non tornerà più.
- Prometto che non ci saranno più segreti tra di noi.
- Prometto che cercherò di essere il marito perfetto.
- Prometto che ogni giorno, ti farò sentire come una principessa, la mia principessa.

E infine:

- Ti prometto che ti amerò come nessun altro potrebbe fare, perché tu Jodie Rose May, sei la mia promessa."

Scoppio di nuovo a piangere mentre Kayla con il cuscino con sopra le fedi, si avvicina a noi.
"Sei pronta a diventare mia moglie?"
"Non aspetto nient'altro, James"
Prende una delle fedi e con il sorriso stampato sulle labbra, l'avvicina a me. "Leggi dentro, l'ho fatta incidere ieri sera nel negozio di fronte al casinò"
La giro e non appena leggo la frase, un miscuglio di emozioni pravede su di me.

"You are my promised"

"Penso che non possa esistere frase più perfetta di questa, o no?"
Annuisco incapace di pronunciare qualcosa di sensato mentre lui, sotto lo sguardo delle nostre famiglie infila l'anello dorato nel mio anulare sinistro.
"Tieni, tocca te"
Prendo la sua fede e senza perder tempo, la infilo al suo dito.
"Con il potere da me conferito, vi dichiaro, marito e moglie. Puoi baciare la sposa"
Mi prende, mi stringe a sé e fa scontrare le nostre labbra insieme.
"Ti amo così tanto signora Harris"
"Ti amo così tanto anch'io signor Harris"
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Lo so. Lo so. Lo so 🙈 avevo promesso che aggiornavo ieri e non l'ho fatto, ma sono arrivata a Brighton ieri pomeriggio verso le 16, ho mangiato e mi sono messa a girare la città perciò l'unico momento in cui ho potuto è stato questo 🙈 scusatemi!

Comunque, quando tornerò a casa, volete un capitolo con le foto dei luoghi esatti in cui Jodie e James nella storia andavano?

Vi voglio bene 💕

P.S. Se il capitolo fa schifo perdonatemi 🙈, ne ho scritto metà in aeroporto, metà in treno e metà in hotel adesso mentre aspetto di uscire perciò scusatemi! Recupererò con il prossimi 😎

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