Capitolo 39

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"Jodie andiamo? Hanno chiamato il nostro volo"

Ebbene si.
A malincuore, stiamo per salutare l'Italia.
Gli ultimi due giorni passati qui, credo che siano stati i migliori di sempre: nessun litigio, nessuna discussione e nessun battibecco per sciocchezze, niente di niente e credo anche che passare del tempo da soli, come marito e moglie e non come mamma e papà, ci faccia bene.
 
"Jodie, il passaporto"
Annuisco.
"Ti senti bene?"
"Si, credo di si"
"Hai preso le pastiglie?"
Agito il sacchetto della farmacia e sorrido. "Due confezioni"
"Non abbiamo dimenticato niente?"
"Abbiamo preso tutto, non ti preoccupare..." gli do un bacio sulle labbra. "Aspetta un attimo... James"
"Che c'è?"
"Questa non è la nostra fila"
Sorride.
"Io credo che in questo momento non ci siamo niente per cui sorridere...." mi agito. "Dobbiamo andarcene da qui, dobbiamo cercare il gate esatto, altrimenti perderemo l'aereo"
"Ti calmi?"
"No, non posso..." mi guardo intorno alla ricerca del modo più veloce per uscire dalla fila. "Prendi la valigia e andiamo"
"Tocca noi"
"No non tocca noi James, questo non è l'imbarco per Dublino. Questo è l'imbarco per..."
"Londra..." finisce lui la frase con il sorriso stampato sulle labbra. "Sorpresa"
"Sorpresa? Ma che diamine stai dicendo?"
"Ho cambiato i biglietti"
"Come hai cambiato i biglietti?"
Solleva le spalle mentre mostra passaporti e biglietti all'hostess.
"Vuoi spiegarmi? Perché stiamo andando a Londra?"
"Posti venti A e venti B, ho preferito tenere i posti dell'andata"
"Non cambiare argomento..." lo seguo nel tunnel. "Perché stiamo tornando a casa?"
"Non stiamo tornando a casa tesoro"
"Hai capito benissimo a cosa mi riferisco"
Saliamo a bordo e senza darmi minimamente retta, cerca i nostri posti.
"Sappi che ti tormenterò di domande finché non avrò risposta"
"Lo so..." sorride. "Siediti, ci penso io alle valigie"
"No aspetta, devo prendere l'acqua"
"Dov'è?"
"Nella tasca esterna"
Annuisce. "Altro?"
"No, tutto quello che mi serve è in borsa..." prendo la bottiglietta d'acqua dalla sua mano e mi siedo. "Ci metteremo tanto?"
"Ad arrivare? No, un paio d'ore"
"Ce la posso fare, o meglio, lui..." appoggio la mano sullo stomaco. "Ce la può fare a star tranquillo"
"Sono poi due ore Jodie..." si siede di fianco a me e appoggia la mano sulla mia gamba. "Andrà tutto bene"
"E tu mi spiegherai il motivo per cui hai cambiato i biglietti"
Ride lievemente. "Non ti dai per vinta vero?"
"Dovresti già conoscere la risposta"
"Ok d'accordo..." stringe la cintura di sicurezza. "Gli ho cambiati per il semplice fatto che volevo farti una sorpresa o meglio dire, un regalo"
"Un regalo?"
"Si, un regalo"
"E mi porterai a Londra quando le nostre famiglie sono a Chicago? Che senso ha cioè che regalo è questo?"
Scuote la testa. "Non andremo a Londra, amore"
"E dove allora?"
"Andremo a Brighton"
Lo guardo negli occhi stupita . "Brighton?"
"Si, andremo lì e sai dove alloggeremo?" sorride prendendo entrambe le mie mani nelle sue. "Al Kings Hotel, sono riuscito ad ottenere la stessa camera di sei anni fa, la nostra camera con vista sull'oceano, ti ricordi?"
"E come potrei mai dimenticarmene, James?"
"Sei contenta?"
"Da morire..." emozionata, gli do un bacio sulle labbra. "Sarà come, in un certo senso, ritornare indietro nel tempo"
Annuisce.
"E torneremo al molo, al nostro molo, dove passavamo ore intere seduti sopra"
"Si..." sorride di nuovo. "Ma adesso calmati, altrimenti passeremo le prossime due ore tra pastiglie e bagno"
"Grazie James, grazie per rendermi ogni giorno sempre di più la donna più fortunata al mondo"
Mi da un bacio sulla fronte. "Pur di vedere mia moglie felice, farei questo ed altro, sappilo"


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DATA UFFICIALE D'USCITA E-BOOK: 6 OTTOBRE 2016.

Siete contenti?

Inoltre, volevo dirvi che più avanti farò un altro Q&A e che oggi, aggiornerò anche "Resta ancora un po'"

Vi voglio bene 💕


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