Capitolo 47

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Sei ore.
Sei interminabili ore che siamo qui, a camminare avanti e indietro per la sala d'attesa dell'ospedale in cui lavoro.

"Ancora niente?"
"No" rispondo secca.
"Si può entrare?"
"C'è dentro Fred, James. Sai che più di una persona alla volta, non si può"
Annuisce.
"Vuoi andare a prendere un caffè? Resto qui io, non ti preoccupare"
"Mi chiami se ci sono novità?"
Annuisco.
"Va bene..." forza un sorriso. "Kayla amore, vieni con me?"
"Dove?"
"Al bar, ti prendo qualcosa da mangiare"
Nostra figlia accetta e non nello stesso momento in cui loro due entrano in ascensore, le porte della sala parto, si aprono.
"Jodie"
"Fred! Lexi come sta?"
"Sei qui da sola?"
"James e Kayla sono scesi al bar... Lexi?"
Solleva le spalle decisamente stanco e sconvolto.
"Cosa vuol dire?"
"Sta come dovrebbe stare una donna in questi casi..." si siede sulla sedia di plastica e con la testa, indica la porta semiaperta. "Mi ha mandato fuori per dirti che vuole il tuo sostegno"
"Devo assistere al parto?"
"Temo proprio di si, mi dispiace"
"E tu?"
Solleva di nuovo le spalle. "Io niente, resto qui fuori"
"No Fred! Questa è la nascita di tuo figlio e non puoi perdertela, per nessuna ragione al mondo"
"No Lexi, non capisci..." si alza in piedi quasi di scatto. "Io non posso"
"Come non puoi? Cosa significa, che non puoi?"
"Non riesco a vederla star male, ecco perché non posso"
Sospiro profondamente e annuisco. "Ok, d'accordo..." mi avvicino alla porta. "Io entrerò, le starò vicino tutto il tempo, ma quando tuo figlio sarà sul punto di nascere, entrerai tu, ok?"
"Non ho scelta, vero?"
Scuoto la testa e senza rispondere, entro.
"Jodie! Grazie al cielo sei entrata"
Mi siedo sulla poltrona di fianco a lei e le do la mano. "Come va?"
"Fa male diamine! Male da morire"
"Lo so. Lo so benissimo"
"Non posso fare l'epidurale, è troppo tardi"
"Quando avrai... Lexi, ha un nome il bambino, vero?"
Annuisce. "Due nomi..." stringe i denti e insieme a loro, in preda al dolore di una nuova contrazione, stringe forte la mia mano. "Scusa, non è mia intenzione romperti la mano..." molla di poco la presa. "Si chiamerà Thomas. Thomas James"
"James?"
"Si..." sorride. "Voglio che mio figlio porti il nome di mio fratello e voglio anche che... Diamine" stringe di nuovo la mia mano. "Quanto manca alla fine di questa tortura?" butta la testa indietro sul cuscino. "Non ne posso più"
"Lexi respira e parlami di qualcosa, magari ti aiuterà a rilassarti"
"Funzionerà?"
"Non so, ma tanto vale provarci, o no?"
Annuisce. "Dicevo..." appoggia la schiena al cuscino e sorride. "Voglio che mio figlio diventi esattamente come suo zio"
"Proprio uguale?"
"Magari non uguale uguale..." ride. "Magari con una..." mima le virgolette con dita. "Adolescenza migliore"
"E con compagnie migliori" aggiungo.
"Si, decisamente..." si siede sul letto e sorridendo, mi guarda. "Ma se tutto quello, lo porterà a trovare l'amore della sua vita e soprattutto, a trovare una ragazza come te. Fantastica come te, allora sarò la prima a dirli di fare quel genere di cose"
"Lexi!" esclamo con gli occhi sgranati. "Ti rendi conto di quello che hai appena detto?"
"Si perché?"
"Hai appena augurato a tuo figlio di trovare l'amore comportandosi esattamente con James"
Solleva le spalle. "Ma alla fine mio fratello, ha messo la testa a posto"
"Si certo, tanti anni dopo"
"Devo spingere"
"Non cambiare argomento"
"No davvero Jodie, devo spingere! Il bambino sta per uscire, lo sento"
Mi alzo in piedi di scatto. "Chiamo l'ostetrica"
"Sei un'infermiera, non puoi controllare tu?"
"Non sono ostetrica, Lexi... Torno subito"
"Non andartene, per favore! Premi il bottone, ma resta qui con me"
"Mando dentro Fred"
Sgrana gli occhi. "Cosa? No! Per l'amor del cielo non farlo!"
"E' suo padre"
"Si impressiona facilmente, al primo controllo di questo pomeriggio, stava svenendo"
"Giuro che quando torno con l'ostetrica, lui esce, ma adesso fammi andare, altrimenti il bambino uscirà"
Convinta annuisce.
"Intanto tu non ti muovere, ok?"
"Ok..." risponde con un filo di voce. "Ma prima di andartene, devo dirti una cosa"
Corrugo la fronte. "Ovvero?"
"Quando prima ho detto che sei una donna fantastica, lo pensavo davvero e in questi anni, forse non te l'ho mai detto, ma grazie. Grazie per aver scelto James, nonostante tutto e tutti"

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