Capitolo 11

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"James, sono a casa"
Spegne la tele e lancia letteralmente il telecomando sulla poltrona di fronte.
"Perché non sei venuto in aeroporto?"
"Devo anche risponderti?"
Piego la testa d'un lato e con le braccia conserte, mi avvicino a lui. "Si può sapere cosa succede?"
"Forse, dovrei farti io questa domanda"
"Diamine Harris, smettila di comportarti così..."
"Così come?"
"Ascolta James, sono finiti i vecchi tempi in cui ti potevi permettere un comportamento simile, ora siamo adulti, abbiamo una famiglia, una figlia e un matrimonio di mezzo, perciò, ti chiedo per favore di smetterla di fare così... Sii uomo e di le cose come stanno senza giri di parole"
"Ok... Perché sei andata a Londra?"
"Come perché? Ti sei dimenticato che abbiamo i nostri genitori là?"
Scuote la testa. "No, non potrei mai... Ma non ci sono solamente loro, vero?"
"Londra è grande, sai? È ovvio che non ci siano solo loro"
"Hai capito benissimo cosa intendo..."
"No James, a dire la verità no... Non ci sto capendo veramente niente"
Annuisce continuamente mentre spalanca la porta finestra del salotto e accende una sigaretta. "Sean?"
"Cosa c'entra mio fratello?"
"Non so... Per caso l'hai visto?"
"No, certo che no, non me la sono sentita"
"Capisco..." fa un tiro, alza la testa, butta il fumo in aria e riprende a parlare. "Ma lui ha visto te al pub, al solito pub in cui eravamo soliti ad andare e nel nostro posto... Hyde Park"
"Si è vero, ero lì, quindi?"
Ride lievemente. "E con chi eri?"
"Tua sorella e Denise... Questo interrogatorio deve andare avanti ancora per molto o posso andare sotto la doccia?"
Indica il corridoio. "Se pensi che la tua coscienza sia a posto così, allora vai"
"Ma che idiozie stai dicendo?"
"Idiozie?" ride di nuovo e stavolta lo fa decisamente più forte. "Stare con Richard è un'idiozia per te?"
"Cosa? Come?"
"Ripeto: stare con Richard è un'idiozia per te?"
"Ma chi ti ha detto una stronzata simile? Io non sono mai stata con lui mentre ero a Londra"
"Certo e allora tuo fratello, si sarebbe inventato tutto?"
"Un attimo. Un attimo e un attimo..." punto l'indice contro James. "Da quando in qua tu e lui vi sentite?"

Cala il silenzio.

"Sputa il rospo, forza"
"Da mai Jodie"
Alzo entrambe le sopracciglia. "E se realmente fosse così, allora come ti ha detto queste cose?"
"Non ha importanza"
"Invece si diamine..." picchio il palmo della mano sul tavolo. "Ha importanza, eccome se ne ha"
"Vuoi la verità? Bene, eccola..." richiude con un colpo secco la porta finestra e con le mani appoggiate sul tavolo e gli occhi puntati su di me, ad alta voce, ricomincia a parlare. "Mi ha chiamato mentre ero in viaggio per Nashville e si May, io e Kayla siamo stati a Nashville mentre non c'eri... Abbiamo parlato per non più di cinque o dieci minuti e ha letteralmente confessato di averti vista in atteggiamenti..." mima le virgolette con le dita. "Amichevoli, con Richard"
"E tu ci credi?"
"Beh, ti ha vista..."
"No fammi capire... Tu credi di più a lui che alla tua futura moglie?"
Solleva le spalle.
"Mi auguro che stai scherzando? Mi auguro che sia un tuo stra maledetto e stupido scherzo per mettere alla prova, di nuovo, il mio sistema nervoso"
"No mi dispiace, niente scherzo..." si avvicina alla libreria di fianco al divano. "E mi dispiace anche dirti che non me la sento di sposare una donna che mi mente"
Spalanco gli occhi. "Ma ti stai sentendo? Stai sentendo ciò che dici? Quando mai ti ho mentito? Dimmi una volta in cui l'ho fatto, avanti"
"Forse era già destino che il nostro matrimonio doveva andare così, o forse tu, eri destinata realmente a Richard e non a me"
"È ciò che pensi tu o ciò che pensa mio fratello?"

Cala di nuovo il silenzio in salotto.

"Va bene... Mettiamola così" stringo le braccia al petto. "Se tu sostieni, che questo ragionamento sia sensato, allora pensa a Kayla, a nostra figlia, al nostro futuro... Se quel giorno di sei anni fa, io avrei continuato a..." mimo le virgolette. "Seguire il destino e a stare con l'unica persona al mondo che mai e dico mai, potrei amare, a quest'ora noi, non avremmo la bambina... E come sarebbe la nostra vita senza di lei?"
Sorride, sorride poco, ma lo fa. "Una merda?"
"Ecco appunto... Perciò pensi ancora che io e Richard dovevamo restare insieme?"
"Non cambio idea su questo, Jodie... Cosa ci facevi con lui ad Hyde Park?"
"Cosa vuoi che ci facevo? Pensi che io sia andata a Londra per rivederlo, vero?"
Annuisce convinto.
"Sei paranoico, decisamente molto paranoico..." scuoto lentamente la testa. "Ho passato tutto il tempo con Denise e Lexi, Richard non c'è mai stato, a parte le volte che si immedesimava nei panni di stalker"
"E come faccio a crederti? Come faccio a credere che sia tutto vero?"
"Chiedi a tua sorella, no?"
"No... Quella farebbe qualsiasi cosa, anche mentire, pur di salvare la nostra relazione"
"Ti odio James... Odio così tanto quando di comporti in questo modo... Dove vuoi arrivare? Vuoi arrivare al punto che ci lasciamo per una stronzata simile e ricominciamo da capo, ognuno per la propria strada?"
Si gira, si gira di spalla e dalla libreria, prende un foglio.
"Cos'è?"
"La lista degli invitati al matrimonio"
"E... Va avanti, perché so che la frase non è finita qua"
"E niente..." sfrega entrambe le labbra insieme e in silenzio, l'appoggia sul tavolo.
"James..."
"Forse è il caso di chiamare anche la location oltre a loro"
Resto immobile, il sangue mi si gela nelle vene e il mondo intorno a me, comincia a girare talmente forte che ho paura che da un momento all'altro, io possa cadere.
"Mi dispiace... Dì a Kayla che domani, dopo il lavoro, la passerò a prendere e la porterò al parco"
"No un attimo... Tu non vai da nessuna parte..."
"Jodie devo... Ho prenotato una stanza in un hotel sulla Michigan Avenue e se non mi presento entro le cinque, perderò la prenotazione" prende dal divano un borsone pieno e si avvicina alla porta d'ingresso. "Forse ciò che ci serve, è un pò di lontananza, tutto qui"
"No, non ne sono sicura... Ciò che ci serve è metterci seduti intorno ad un tavolo e parlare, parlare di ciò che Sean ti ha detto"
"Non c'è niente da dire, ti ho già detto tutto quanto... E per una volta, a differenza tua, tuo fratello, mi sembrava sincero"
"Scherzi? Quello non è mai sincero, non è sincero nemmeno con sé stesso, figurati con gli altri e ora, mi fai il favore di venire in casa, appoggiare il borsone e di comportarti da adulto"
"Devo mettere in chiaro le idee, poi, forse, tornerò"
"E il matrimonio?"
Scrolla le spalle.
"James dì qualcosa, ti prego"
"Non ci sarà alcun matrimonio Jodie, mi dispiace"

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Denise__95
-We lay under the same stars// Shawn Mendes.
-He came to me in a dream.

Mary120394.
-Revelations.  

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