Capitolo 27

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Las Vegas.

"Ho scelto un hotel poco più fuori dal centro, così da poter stare in tranquillità"
Annuiamo esterrefatti mentre ammiriamo l'enorme struttura davanti ai nostri occhi.
"Compreso nel prezzo, l'hotel offre: un centro benessere, se non sbaglio all'aperto, una piscina anch'essa all'aperto e per i bambini, delle attività diurne organizzate dallo staff... Ah... C'è un servizio navetta di ventiquattro ore che porta direttamente al centro città..." sorride soddisfatto James. "Credo di avervi detto tutto quanto ma nel caso mi fosse sfuggito qualcosa, beh, in tal caso, chiedete una copia della brochure alla reception"
Stringo entrambe le braccia intorno al suo e incapace di pronunciare una sola parola, anche la più banale, insieme al resto della famiglia, annuisco di nuovo.
"Cosa ne dite? Possiamo andare? Le stanze dovrebbero essere già pronte..." sospira fiero prima di darmi un bacio tra i capelli. "Ci troviamo giù nella hall poco prima dell'ora di cena, d'accordo?"

In men che meno si dica, ognuno di noi è letteralmente corso nella propria stanza senza preoccuparsi minimamente di tutti gli altri.
James ha espressamente richiesto, di avere cinque camere sullo stesso piano e non ne ho la più pallida idea di come abbia fatto, ma per l'ennesima volta, è riuscito ad ottenere, ciò che voleva.

"Cosa ne pensi? Ti piace?"
"Me lo stai chiedendo sul serio?" sorrido incredula ammirando Las Vegas dalla finestra della nostra stanza d'hotel. "È tutto così incredibilmente perfetto..." mi giro, gli allaccio le braccia al collo e con dolcezza, lo bacio sulle labbra. "Forse non hai avuto tutti i torti a venire fin qui per sposarci, sai? Anzi, forse, avremmo dovuto già farlo tempo fa"
Mi da un altro bacio, ma questa volta sulla fronte. "O forse, avresti dovuto darmi retta già mesi fa quando anziché spendere migliaia di dollari per un classico matrimonio con centinaia di persone, che con molta probabilità, metà di loro le avremmo viste solamente quel giorno, avremmo dovuto venire qui e a quest'ora, saremmo già marito e moglie da un bel pezzo"
"Si può essere, ma ricordati che il matrimonio al Botanic Garden lo sognavi anche tu"
"Certo, questo non lo nego, ma non nego nemmeno il fatto che sposarsi a Las Vegas è la cosa più folle, più pazza e più incredibile che una coppia possa fare"
Alzo gli occhi al cielo e mentre lui sorride, io scoppio a ridere.
"Perché scusa, non è vero? Pensa in futuro, potremmo raccontare ai nostri figli di questa nostra pazzia e a proposito di figli, dov'è Kayla?"
"Ha voluto stare con Lexi, tornerà da noi più tardi"
"Ah, tornerà più tardi?" mi avvicina maggiormente a lui tenendo le mani ben salde intorno ai miei fianchi. "Perciò abbiamo la stanza libera?"
Annuisco.
"E cosa ne dici di recuperare il tempo perso che ancora non abbiamo recuperato?"
"Scordatelo Harris, abbiamo un montagna di cose da fare"
"Ad esempio?"
"Ad esempio dobbiamo parlare del viaggio di nozze, ricordi?"
Stavolta è lui ad alzare gli occhi al cielo ridendo. "E' già tutto pronto, non essere così paranoica"
"Si ma non abbiamo avuto modo di parlare dei dettagli, del volo e degli hotel, capisci?"
"E lo vuoi fare proprio adesso?"
"Quando se no? Stasera c'è la cena con le nostre famiglie, domani mattina il matrimonio e ho dimenticato di chiederti: le fedi le hai prese, vero?"
Annuisce. "Le ho nella tasca interna della valigia, non ti preoccupare"
"E l'abito?"
Spalanca gli occhi.
"James? Cos'è quella faccia?"
"Temo di averlo dimenticato a casa"
"Che cosa? Stai scherzando?" alzo di un paio di toni la voce. "Una cosa dovevi ricordarti, una sola e misera cosa e tu cosa fai? Te la dimentichi"
"Jodie"
"Jodie niente, James"
Scoppia a ridere buttando la testa all'indietro.
"Non c'è niente da ridere, sai? Domani ci sposiamo e tu non hai un vestito"
"Stavo scherzando Jodie. Stavo scherzando, rilassati"
"Stavi scherzando?"
"L'abito è appeso nell'armadio..." mi da un bacio sulla punta del naso mentre cerca di trattenere le risate. "Avresti dovuto vedere la tua faccia, eri terrorizzata"
"James non è divertente... E' davvero lì dentro?"
"Vuoi controllare?"
E così faccio, mi avvicino velocemente all'armadio e non appena apro le ante e vedo l'abito nero elegante appeso dentro, tiro un sospiro di sollievo.
"Sei più tranquilla?"
"Non ti azzardare più a farmi scherzi del genere, per poco non mi veniva un infarto..." prendo la busta trasparente piena di fogli dalla scrivania e insieme a lui, mi siedo sul letto. "E ora per favore, concentriamoci sul viaggio di nozze, ok?"
"Ok d'accordo, come vuoi"
"Partiremo da qui dopodomani insieme alle nostre famiglie, loro prenderanno l'aereo per Chicago e resteranno là con Kayla per tutta la settimana in cui noi non ci saremo, giusto?"
Annuisce.
"Noi invece, come prima tappa andremo in Italia"
Annuisce di nuovo.
"Mi stai ascoltando?"
"Si, certo... Va avanti"
"No James seriamente, mi stai ascoltando?"
Mi abbraccia da dietro e nascondendo il viso tra il mio collo e la mia spalla, sospira "Abbiamo guardato non so quante volte questi fogli da quando gli abbiamo e so tutto ma proprio tutto quanto a memoria..." si rialza, cerca la mia mano e una volta trovata, la stringe nella sua. "Staremo quattro giorni in Italia e il resto, lo passeremo in Irlanda, ecco il nostro viaggio di nozze... Poi perché l'Irlanda?"
"Non lo so, l'hai scelta tu, ricordi? Io ho scelto Venezia"
La porta si spalanca e Kayla, entra di corsa.
"Ciao tesoro, tutto bene?"
"Si, ciao mamma"
"Ti serve qualcosa?"
Scuote la testa prendendo la sua valigia.
"Dove stai andando?"
"Da zia Lexi"
"Con la valigia?"
"Si, voglio restare un pò con lei e un pò con i nonni, a voi vi vedo tutti i giorni"
Detto ciò, esce trascinando il suo trolley fuori dalla stanza lasciando sia me che James, senza parole.
"Io credo che nostra figlia stia diventando un po' troppo sfacciata"
Risistemo i fogli nella busta trasparente e dopo averla lanciata ai piedi del letto, mi sdraio con la testa sul suo petto. "Ti ricordo che è sempre stata così, fin dal primo momento in cui ha imparato a parlare"
"Credi che si calmerà?"
"Non ne ho idea, ma spero proprio di si, altrimenti ci farà impazzire"
Senza dire niente, con una mossa si gira, facendomi finire con la schiena appoggiata perfettamente al materasso mentre lui, tenendo il peso ben proporzionato sulle braccia, si sdraia sopra di me.
"Dobbiamo prepararci, lo sai?"
"Si lo so..." sorride scendendo con la bocca sul mio collo. "Ma abbiamo ancora parecchio tempo e dato che Kayla non c'è, ho pensato che magari potremmo approfittarne"
"E se dovesse ritornare?"
"Dubito... Mia sorella le avrà sicuramente già messo il costume e l'avrà portata qualche ora in piscina..." infila una mano sotto la mia maglietta creandomi così una scia di brividi lungo la schiena. "E poi Lexi credo proprio che sappia che noi due non passiamo del tempo da soli da parecchio, o no?"
Mi trattengo dal ridere e stringo le braccia intorno a lui.
"Anche se non rispondi, so benissimo che voi due vi dite tutto, o meglio, vi dite anche fin troppo" si allontana dal mio collo e avvicina il viso al mio con un'espressione quasi divertita. "O mi sbaglio?"
Sollevo le spalle, infilo le mani tra i suoi capelli e con un sorriso, lo bacio.
"Ti amo Jodie e lo farò per sempre, te lo prometto"

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