"Qualche idea?"
Sfioro con la mano la fila di abiti perfettamente bianchi e sorrido. "Sono tutti così tremendamente perfetti..."
"E?"
"E niente..." sospiro sedendomi a peso morto sul divanetto nero insieme a Lexi. "Non so cosa scegliere, pensavo di avere le idee ben chiare ma una volta entrata qui, sono completamente sparite tutte quante"
"Hai passato gli ultimi sei mesi a guardare riviste per spose, vetrine di atelier e ora, non sai cosa scegliere?"
Annuisco.
"Jodie... Tra meno di un mese vi sposerete e tu, non hai un abito, te ne rendi conto?"
Annuisco di nuovo.
"Se ti faccio una domanda, mi risponderai sinceramente?"
"Si certo"
"Tu e James, siete sicuri di voler compiere un passo così gigante?"
Alzo le spalle e passando una mano tra i capelli, guardo uno degli abiti appesi.
"Jodie?"
"Abbiamo fatto così tanti passi giganti negli ultimi anni che questo, a confronto agli altri, è niente..." ritorno a guardare lei negli occhi. "Amo tuo fratello, lo amo da morire e nonostante le litigate, le discussioni, le incomprensioni e gli scontri su come crescere Kayla, lo sposerei ora, senza aspettare altre settimane"
Sorride. "Ne avete passate così tante insieme che sono certa che un'altra coppia, beh, non avrebbe resistito"
"In un certo senso, Kayla, ci ha salvati"
Ebbene si.
Nostra figlia, ha salvato la nostra relazione.
Le cose tra me e James, da quando siamo qui a Chicago non sono sempre andate a gonfie vele: quattro mesi dopo aver scoperto di essere incinta, ammetto di averlo trascurato. Ero troppo presa dalla novità. Una bambina in arrivo. La cameretta da arredare. I vestitini da comprare. La casa da modificare. Ero presa da tutto ciò che riguardava Kayla e senza farlo apposta, quasi, mi dimenticavo di avere un'altra persona a cui pensare, James.
I giorni, le settimane e i mesi passavano e la nostra relazione stava diventando pari al niente, tanto che lui, una sera, prese il borsone e andò a dormire in hotel lasciandomi così, sola nel bel mezzo della notte con una gravidanza ormai a termine. Lexi, perse la pazienza e un paio di giorni dopo, chiamò entrambi a casa sua e intorno al tavolo, senza giri di parole, ci mise davanti alla scelta o insieme o separati. Con quella frase, capì realmente cosa avevo causato e senza pensarci due volte, mi alzai, andai da James e piangendo, lo strinsi forte.
Quella è stata la prima volta in cui, entrambi, ci stavamo perdendo e nostra figlia, ci ha fatto ritrovare.
"So di cos'hai bisogno"
Scrollo la testa. "Come?"
"So di cos'hai bisogno... Hai bisogno si staccare la spina"
Corrugo la fronte.
"Venerdì parto, torno a Londra per il week-end... Perché non vieni con me?"
"Alt. Alt. Alt... Quando hai pensato ad un'idiozia del genere?"
Ride. "Ora... Sono certa, che ti farà bene allontanarti da Chicago tre o quattro giorni e poi, quanti mesi è che non torni in Inghilterra?"
"Mesi? Vuoi dire anni Lexi... L'ultima volta, Kayla aveva due anni"
"Ecco appunto... E questa è un'ottima occasione per ritornarci e magari, potremmo non so, festeggiare il tuo addio al nubilato"
Piego la testa d'un lato e sorrido. "Dimentichi che ho una figlia?"
"No, assolutamente no... Ho pensato a tutto quanto... Kayla resterà a casa con James" sorride fiera. "Se la caveranno alla grande quei due insieme"
Alzo entrambe le sopracciglia. "Non credo che sia il caso... Conosci tuo fratello, conosci tua nipote e sai che non è consigliabile lasciarli soli"
"Sono tre giorni Jodie... Cosa vuoi che accada?"
"Tutto?"
Si alza in piedi e entusiasta prende il telefono in mano. "Contatto la compagnia aerea, prenoto anche per te"
"No. Assolutamente" sgrano gli occhi. "Fammene prima parlare con James"
"E poi mi farai sapere?"
"Si... Entro stasera"
Annuisce. "D'accordo... Ora possiamo continuare con la ricerca dell'abito?"
"No... Forse oggi non è il giorno giusto, magari ci riproviamo domani o comunque in un giorno di questi"
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You are my promise
RomanceSapete cosa ci ha portati fino a qui? Il nonostante tutto e tutti. Terzo sequel di: "Promised ~" #11 In storie d'amore