ANDREA E' SERENO

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 02 agosto 2011

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02 agosto 2011

Oggi è un bella giornata, non solo perché c'è il sole, ma anche perché è entrato in mio figlio: è sereno e di buon umore, è attivo, ha voglia di giocare, è sorridente. Insieme abbiamo giocato a carte, alla battaglia dei cuscini, a farci il solletico, a tris, all' impiccato... è affettuoso con me e cerca i miei baci... oggi sono contenta per me e per lui.

03 agosto 2011

Oggi, Andrea, dopo la terapia in day hospital e la solita rabbia accompagnata dal pianto, in macchina ha avuto uno sfogo non indifferente. Cercavo di fargli capire che nessuno dei dottori o infermieri sono cattivi con lui e che quello che fanno, anche se è doloroso, è solo per farlo guarire. Lui mi ha risposto con un pensiero forte, tra le lacrime, mi ha detto: "Io nella mia vita sono sempre sfortunato, sono ad alto rischio che la malattia torni, quindi non serve che mi facciano le punture e le terapie" ; Sono rimasta di stucco.

Ecco cosa aveva dentro, la convinzione che lui non possa guarire. Se da una parte sono contenta che si sia aperto, che abbia tirato fuori cosa lo rende triste e arrabbiato, potendo trasmettergli un po' di ottimismo , per aiutarlo a credere che può guarire, dall'altra parte mi chiedo fino a che punto è bene essere sinceri con lui sugli aspetti della malattia.

09 agosto 2011

Stamattina Andrea si è svegliato di malumore, piange per ogni cosa e continua a dire di essere sfortunato "come posso dargli torto?" penso. Sarà che ieri sera abbiamo ripreso le punture di chemio, le avevamo sospese per qualche giorno, perché non era molto in forma: continui dolori di pancia, mal di testa e valori del sangue bassi. Il suo fisico non era in grado di sopportare le terapie... ieri sera riflettevo sul fatto che perderà due anni della sua vita, che quando tutto sarà finito, si ritroverà già grande, senza aver vissuto la sua preadolescenza serenamente. Già in questi due mesi la sua vita è cambiata radicalmente e in maniera drammatica. Andrea è sempre stato un bambino responsabile e maturo. Se avevo bisogno di comprare il pane, il latte o qualsiasi altra cosa era a lui che chiedevo e lui prendeva la sua bicicletta e volentieri sbrigava le mie commissioni. E' sempre stato pieno di amici, che regolarmente frequentava. Non c'era più bisogno ormai che io lo accompagnassi a scuola, al parco o da qualche suo amichetto, perché è sempre stato abbastanza responsabile da potermi fidare di lui. Ora invece ho paura a lasciarlo da solo anche per 5 minuti.

14 agosto 2011

Sono un paio di giorni, che l'umore di Andrea è migliorato. Abbiamo finito il ciclo di ervinase (terapia chemioterapica), quindi in day hospital adesso ci andiamo solo una volta alla settimana, massimo due se i valori del sangue non sono buoni.


la vita rubataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora