AMICI SPECIALI

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17 ottobre 2011 - SERA

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17 ottobre 2011 - SERA

Sono tre giorni che Andrea è ricoverato per terapia. A parte un po' di cambiamenti d'umore dovuti al cortisone, inappetenza e nausea, il bambino reagisce bene. E' solo un po' stufo di stare in ospedale. Ormai sono quattro mesi che le sue giornate le trascorre più qui che a casa. Ringrazio i volontari ABIO, che aiutano i nostri ragazzi a rallegrare i giorni di degenza, con giochi, simpatia, compagnia, tanta sensibilità e umanità. Oggi per esempio hanno organizzato un mini torneo di basket, dove il vincitore è stato Andrea. Si è molto divertito e distratto dalla realtà drammatica in cui si trova. Andrea ha molto legato con un ragazzo in particolare, si chiama Raffaele e, quando è ricoverato per terapia o per complicanze non vede l'ora che arrivi il lunedì perché sa che c'è anche lui, giocano sempre a monopoli e puntualmente Andrea vince. Ogni tanto organizzano tornei di calcetto nella sala giochi. Purtroppo i concorrenti sono pochi, perché per la maggior parte del tempo i bambini hanno l'obbligo di rimanere chiusi e isolati nelle loro stanze a causa delle scarse difese immunitarie. Nella sfortuna della malattia, Andrea ha la fortuna di avere trovato dei nuovi amici, bambini malati come lui per la maggior parte di leucemia. Tutti i giorni arrivano volontari a giocare con loro, a portare un po' di allegria e colori nelle loro stanze cupe e vuote., Stanze riempite soltanto da un letto, fortunatamente da un televisore che fa loro compagnia durante la noia, monitor multi-parametrico, macchinari sofisticati le cui pompe non fanno altro che suonare tutto il giorno e tutta la notte al termine di un antibiotico o, di una terapia chemioterapica o di tante altre medicine che sono costretti a prendere. Il mobiletto di materiale per le medicazioni, termometro, stetoscopio, saturimetro sono il loro paesaggio quotidiano. Nelle giornate più noiose, Andrea passa il tempo facendo esperimenti con siringhe, tappi del catetere, acqua fisiologica, disinfettanti, garze sterilizzate e cerotti. L'unico colore che entra nella loro stanza è il rosso, quello del sangue per le trasfusioni, che purtroppo sono molto frequenti. Non mi fraintendete: il reparto di ematologia pediatrica di Monza è un reparto funzionante alla perfezione, dal personale medico e infermieristico, a tutti quelli che ci lavorano, volontari e non., Sono tutti uniti per un unico obbiettivo: guarire con la medicina e soprattutto con amore, umanità, comprensione e dolcezza i nostri bambini. Colori ce ne sono tanti: i muri del DH e dei corridoi del reparto sono stupendamente dipinti con disegni coloratissimi., Dico solo che le loro stanze, dove trascorrono 24 ore su 24, sono per lo più grigie e spente.


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