FORSE HA CAPITO

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09 aprile 2012

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09 aprile 2012

GIORNO +55

È straziante, non c'è la faccio più, mio figlio peggiora giorno dopo giorno, ho il cuore a pezzi e non faccio altro che piangere di nascosto da mio figlio. Quando torno da lui mi chiedo se si è accorto che i miei occhi hanno lacrimato così tanto, perché nonostante il collirio per occhi rossi, che oramai uso in grandi quantità e il sorriso sulle labbra, penso che legga nel mio viso l'immensa tristezza che provo. Siamo arrivati al giorno di Pasquetta, come tradizione avremmo dovuto passare la giornata all'aria aperta, magari con un bel pic-nic, ma Andrea non se la sente di uscire, ha preferito invitare il suo amichetto a casa. Va benissimo, pur di vederlo contento. La sera gli ho chiesto se si era divertito, mi ha risposto con aria triste e qualche lacrimuccia: "Non molto, mi sentivo tanto stanco e fisicamente non riuscivo a stare dietro a Teo e Michael che correvano". Mio Dio, perché un bambino deve soffrire in questo modo? Il mio Andrea è diventato un ragazzino malato, debole e immensamente infelice, forse ha capito che la sua vita è giunta al termine, chissà cosa prova, nasconde tutti i suoi sentimenti, non parla, non chiede niente, forse finge, come facciamo tutti noi, che vada tutto bene. È solo un bambino, ha sofferto già abbastanza, ora basta! Signore ti prego, donagli il diritto di vivere.

11 Aprile 2012

GIORNO + 57

Oggi Andrea è stato tutto il giorno chiuso in casa, solo, triste e annoiato. Il tempo era bruttissimo. Nonostante siamo in aprile e fuori dovrebbe esserci un bel sole, gli alberi fioriti e profumi di primavera, è stata una giornata di pioggia a dirotto, vento e tanto freddo, da pensare di essere ancora in inverno. Lui stesso mi ha detto: " Mamma preferisco non uscire, rischio di ammalarmi, mi ricoverano e io non voglio". In serata, gli è venuta comunque la febbre, ho chiamato i medici sul loro telefonino. Ormai ci sentiamo tutti i giorni e se è necessario anche più volte al dì, per informarli sulle condizioni di salute del bambino. Loro sono sempre pronti e disponibilissimi a consigliarci cosa fare e soprattutto a rassicurarci. Non è scattato, come di solito accade, il ricovero. Com'era sollevato Andrea quando gliel'ho detto! Gli ho anche intravisto un mezzo sorriso e un sospiro di sollievo. Mi sembra strano che Andrea non chieda il perché. O siamo tutti bravi a mentirgli, inventandogli scuse plausibili, o lui è un bravissimo attore. Il bambino sa benissimo che la febbre può essere la conseguenza di un' infezione, soprattutto dopo appena due mesi dal trapianto., E impensabile non essere ricoverati, non è mai accaduto. Sa che con una temperatura corporea di 37,5°, scatta il ricovero. Come è possibile che non si insospettisca? Sa che i medici, a causa del suo carattere triste e molto arrabbiato per ciò che è costretto a passare e per i frequenti ricoveri, cercano di venirgli incontro. Più volte gliel'hanno detto, ma come può essere così ingenuo? Io non credo che lo sia, ma secondo me ha capito che c'è qualcosa che non va, anche se non so fino a che punto e non osa dirlo, non osa chiedere, forse ha paura di sapere la verità, preferisce credere a tutto ciò che gli diciamo. Dovrebbe già essere motivo di sospetto il fatto che i medici stessi ci telefonano tutti i giorni per sapere come sta Andrea, ma lui fa finta di niente, non mi chiede niente ed io, per evitare di dovergli dare risposte a cui non sono pronta a rispondere, mi limito a riferirgli che lo salutano o semplicemente spero che siano solo mie paure e che per lui sia normale che i medici ci chiamino frequentemente, dopo il trapianto di midollo osseo. Sta di fatto che il dottor Jankovic, mi ha detto di dargli solo la tachipirina e ci saremmo aggiornati domani. Per il bene del bambino non lo ricoverano, siamo tutti d'accordo di cercare di ricoverare Andrea il meno possibile. Secondo Jankovic la febbre può essere dovuta alle alte dosi di chemioterapia e dal fatto che sta lavorando per eliminare le cellule malate, solo la TAC ci dirà se ci sono miglioramenti.


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