UNA FALSA FELICITA'

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 23 marzo 2012

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23 marzo 2012

GIORNO +37

Sono a fianco di mio figlio,lui dorme serenamente, inconsapevole di tutta la disperazione che c'è attorno a lui. Non smetto di guardarlo, lo vorrei abbracciare, baciare, stringerlo forte a me, mi sento malissimo e ho un disperato bisogno di piangere. Ho tanta paura, non voglio perderlo, sono immensamente triste. Perché la sua vita deve finire a undici anni? Stamattina gli hanno fatto la biopsia, non ci resta che aspettare tra mille angosce e paure, pregando il Signore, che i risultati, tra circa una settimana, non confermino che ha ancora la leucemia. Spero che i medici si sbaglino, anche se ne sembrano sempre più convinti. Hanno eseguito esami del sangue per infezioni, risultate negative. Speravo con tutto il cuore che uscisse qualcosa: sarebbe stata una speranza. Andrea oggi è molto triste, ha gli occhi sempre lucidi e ogni tanto qualche lacrimuccia. E' rimasto malissimo, doveva quasi andare a casa, mentre ora non si sa quando lo dimetteranno. In attesa dei risultati della biopsia, procediamo con il cortisone per rallentare la crescita della massa.

25 marzo 2012

GIORNO +39

Oggi è stata un'altra giornata molto dura. Andrea è sempre più taciturno e triste. Alla notizia che oggi sarebbe venuto a trovarlo il suo migliore amico Teo si è molto arrabbiato e si messo a piangere. Mi ha detto che non vuole farsi vedere in ospedale dai suoi amici. Pensavo di fargli un bel regalo, ma evidentemente mi sono sbagliata. Non avevo capito che per lui era motivo di imbarazzo e disagio farsi vedere lì in quello stato: senza i capelli, senza ciglia né sopraciglia, molto pallido e magro si sente un mostro da nascondersi da tutti. Per me è sempre il mio bellissimo bambino. Gli ho chiesto scusa dicendogli che avrei telefonato al suo amico chiedendogli di rimandare la visita in un altro giorno, quando si sarebbe sentito meglio, ma Andrea non ha voluto, così nel pomeriggio Teo è arrivato insieme ad Alessia e Michael. Li abbiamo lasciati soli nella camera, anche perché non potrebbero entrare più di due persone nella stanza e con le dovute precauzioni, sterilizzazione delle mani nella zona filtro, mascherine e soprascarpe. I medici ci hanno concesso questa visita extra, vista la situazione. Ogni tanto li guardavo dalla finestrella della porta, più che altro per accertarmi che Andrea stesse bene. Lo vedevo giocare, sorridere e partecipare, mi sembrava contento. Mi sbagliavo ancora una volta, perché in serata mi ha confessato che per tutto il pomeriggio ha finto di essere felice e di avere lì suoi fratelli e il suo amico.


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