PREFERISCO MORIRE...CHE FARE QUESTA VITA

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26 ottobre 2011

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26 ottobre 2011

Ci troviamo nuovamente nel reparto di ematologia pediatrica dopo una giornata intera trascorsa in DH, hanno ricoverato Andrea, perché i suoi valori sono molto bassi. Con 200 globuli bianchi è in aplasia. Ce lo aspettavamo dopo la terapia intensiva, è sempre così: la chemio distrugge le cellule malate, ma anche quelle sane e lo lasciano senza difese immunitarie. Da un paio di giorni ha qualche linea di febbre e, appena la temperatura si è alzata a 38°, è scattato il ricovero; anche le piastrine e l'emoglobina sono molto basse, ma con due trasfusioni di sangue e una di piastrine i valori si sono un po'alzati. Andrea ha tanta rabbia addosso, soprattutto nei miei confronti : sono due giorni che gli faccio delle iniezioni al braccio, sono i fattori di crescita, che servono per aumentare i globuli bianchi. Ogni volta si scatena una guerra, inizia con il rifiuto nel farla e comincia a gridare: "No, no, non la faccio!" e, quando siamo costretti a prenderlo con la forza, la sua rabbia raggiunge il culmine. Grida, piange, si dispera come un matto, perché non riesce a sottrarsi. Una volta che sono riuscita a fargli la puntura, non si calma, anzi la sua rabbia peggiora. Vorrebbe spaccare tutto quello che si trova davanti, scappa via, urla, mi insulta con parole pesanti, piange e grida a squarciagola. Mi urla che sono cattiva, mi caccia via e non mi vuole più vedere. Stessa scena anche stasera in reparto. Dopo le pratiche di routine, l'apertura di una nuova cartella di ricovero e l'assegnazione della camera, arriva l'infermiera per effettuare il solito prelievo del sangue, ma, nonostante il catetere venoso, questa volta lo devono prendere dalla vena periferica per un esame che serve per capire se ha un' infezione ai polmoni o altro. Questa volta Andrea ha esagerato, si vede che non ne può proprio più di buchi nella pelle. Andrea ha sempre accettato senza lamentele qualsiasi terapia chemioterapica, tutte le orrende medicine per bocca, anche l'odioso antibiotico, il " Bactrim", dal gusto repellente, ma le punture non riesce proprio ad accettarle. Sta di fatto che stasera ha dato di matto, forse è anche molto arrabbiato perché non si aspettava un altro ricovero, doveva essere solo una giornata in day hospital, invece è stato trattenuto. Cinque infermiere per fargli il prelievo. Quanta rabbia aveva addosso, gridava e tirava calci a chiunque gli si trovava vicino, voleva staccarsi tutti i tubi attaccati al catetere e andarsene via. Ci gridava che dovevamo andarcene tutti, con parole anche pesanti, ma era impossibile lasciarlo in quel momento, era diventato troppo pericoloso per se stesso. Provavo dolore a vederlo così sofferente, immobilizzato dalle infermiere, gridava e piangeva, in quel momento non voleva neanche me. Piano piano, dopo una mezz'ora, ha cominciato a calmarsi e siamo riusciti a lasciarlo. Rimasti soli, quando ancora la sua sofferenza non era del tutto sparita, mi ha detto una frase bruttissima, per cui a stento ho trattenuto un pianto a dirotto, è stata una grande ferita al cuore sentire mio figlio dire: "Preferisco morire che fare questa vita, siete tutti bugiardi! ". Mi fa male pure scriverla, è una frase che un bambino di undici anni non dovrebbe mai nemmeno pensare, è una frase che fa capire quanta sofferenza stia vivendo, quanta rabbia abbia dentro. Spero che il buon Dio non lo ascolti. Tesoro di mamma, mi dispiace molto e soffro insieme a te per tutto quello che stai passando.


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