SPERANZA

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26 agosto 2011

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26 agosto 2011.

Sono due settimane che siamo tornati alla casa di Jerago. Finalmente i medici ci hanno dato il permesso. Abbiamo lasciato con gioia il monolocale di Monza... in questo periodo Andrea è rinato. Vivere nel suo ambiente, nella sua casa, con i suoi fratelli che sono tornati, ha fatto bene al suo umore: è più attivo, più sorridente, più vivace, non dice più di essere sfortunato, è meno stanco e non lamenta più né dolori di pancia, né nausea, né vomito o altro. A vederlo potrei azzardarmi a dire che è un bambino sano, guarito. Ovviamente non è così; la malattia c'è, ma ora almeno reagisce e questo gli fa bene. Qualche giorno fa mi ha fatto vedere una cosa che mi ha emozionata tantissimo e resa felicissima. Per voi che leggete può sembrare una banalità, ma io e lui l'abbiamo vissuta come un grande traguardo... mi ha chiamata e mi ha chiesto di rimanere ferma in fondo al corridoio di casa, lui distante da me circa tre metri, mi è venuto incontro correndo per poi abbracciarmi stretta e con un grande sorriso mi ha detto: " Mamma, ora riesco a correre". E' stato bellissimo e emozionantissimo... è come se avessi messo al mondo per la seconda volta Andrea... la sua prima corsa, dopo due mesi di depressioni, tristezza e tanta stanchezza fisica... finalmente sto vedendo mio figlio rinascere. Non so se in queste righe sono riuscita a trasmettere la gioia e la speranza che abbiamo vissuto in quell'istante. E' un sentimento profondo e bellissimo. Mio figlio sta reagendo, sta nascendo una seconda volta. Ora gioca, vuole uscire, va anche a casa di qualche amico, riesce anche un po' a correre o andare a fare un giro in bici... parla di più, ride, vedo in lui un bambino di undici anni sano. Mi sento felice e tutti questi progressi positivi mi danno la speranza di una sua guarigione. Adesso mi abbraccia e mi dice: "Mamma ti voglio bene", mi sento contenta e sollevata. Fino a poco tempo fa non era così, soprattutto quando gli facevo la ara-c, le iniezioni di chemio, da fare la sera prima di addormentarsi. Per lui sono motivo di pianto, paura e dolore, reagisce male nei miei confronti... in quel momento mi odia e me lo dice... mi urla anche che sono cattiva, che non mi vuole più bene, e quando non ne può proprio più mi attacca anche con parolacce. Dopo l'iniezione si chiude in bagno per quasi dieci minuti, proibendo a chiunque di entrare , lo sento che piange come un matto, che grida. "Brucia tanto" ripetutamente., Quando finalmente esce dal bagno, con la rabbia negli occhi sale in camera sua, si mette nel letto, con grandi singhiozzi, mi impedisce di stargli vicino e di consolarlo. Mi caccia via. Di queste iniezioni ne abbiamo già fatte tre blocchi da quattro, manca ancora un blocco che probabilmente venerdì, se i valori del sangue sono buoni, ricominceremo. Dopo di che, finalmente si farà il prelievo del midollo, così sapremo a che punto è la malattia. La mia sensazione, guardando Andrea, è che la chemio, dopo un periodo iniziale non molto buono, ora sta facendo bene il suo lavoro... adesso riesce ad andare in bicicletta, l'altra sera siamo arrivati fino in piazza con le bici, pedalava senza dare segni di stanchezza, era, contentissimo tanto da chiedermi di fare la passeggiata tutte le sere. Solo l'esame del midollo può confermare le mie speranze o distruggerle nuovamente.

Prego il Signore che tutto vada bene.


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