PERCHE' IL MIO BAMBINO NO?

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 27 marzo 2012

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27 marzo 2012

GIORNO +41

Le cose vanno sempre peggio. Io continuo a pregare il Signore che compia il miracolo, ma sembra che non mi ascolti. Ieri abbiamo eseguito un'altra lastra al torace e l'eco cardiogramma. La macchia scura è leggermente ingrandita, soprattutto nella parte posteriore, e quando il cuore si dilata ci va a sbattere contro. E' preoccupante perché se continua a crescere comprime il suo cuoricino rischiando di provocare un arresto cardiaco. Oltre al cortisone, da oggi ricomincerà con dosi di chemioterapia, a sua insaputa, che purtroppo non lo guariranno, ma almeno si spera che riducano le dimensioni della macchia. Andrea non sospetta niente, anzi è anche un po' di buonumore, perché sa che a breve tornerà a casa. Stamattina gli è stato eseguito un altro midollo aspirato. Da quello di sei giorni fa, in laboratorio, hanno rilevato minime tracce di cellule malate. Se con questo midollo sono aumentate i medici non avranno più dubbi: Andrea ha ancora la leucemia. E'giunto il momento di portarlo a casa e farlo vivere il più serenamente possibile quello che gli rimane da vivere. Oggi osservo altri bambini del reparto, vedo quelli che stanno bene, quelli per cui l' incubo è quasi finito. Ne dovrei essere felice, perché tutti i bambini hanno diritto alla guarigione, appunto tutti i bambini, dopo tutto quello che passano qui. Stamattina è arrivato un bambino guarito a salutare i medici e le infermiere, e ho provato tanta tristezza, invidia e un pizzico di gelosia. So che non è giusto, ma perché loro si e il mio non ha il diritto di vivere? Ho parlato con il dottor Carmelo R, è ormai certo che ci sia ancora la leucemia. E' stato professionalmente fermo e chiaro. Mi ha tolto tutte le speranze.

01 aprile 2012

GIORNO +47

Sono appena tornata da Monza, dove sono andata a trovare Andrea, visto che in questi giorni c'è mio marito con lui. Comprensibilmente Mauro non se la sente di andare a lavorare, preferisce stare il più possibile con il bambino, quindi facciamo i turni in ospedale, perché solo un genitore può fermarsi. Abbiamo trascorso un bel pomeriggio tutti insieme, soprattutto perché c'era anche Michael e ad Andrea torna il sorriso e il buon umore insieme a lui. Suo fratello è un'ottima medicina, sono molto uniti e non si vergogna di farsi vedere da lui in quello stato. Finito l'orario di visita non volevano lasciarsi, chiedevano in continuazione di poter passare la notte insieme mandando via noi genitori. Il bambino lo trovo bene, non ha più febbre, non ha dolori, ha un'abbondante appetito, anche se penso che sia dovuto al cortisone, e non si sente stanco.

I risultati della biopsia non sono ancora arrivati e questa attesa mi sta distruggendo, anche perché sono passati nove giorni da quando l'ha fatta. Nonostante i solleciti da parte dei medici del reparto, spiegando la situazione delicata e urgente, il laboratorio non si muove e rispondono che ci sono dei tempi precisi da rispettare per avere dei risultati esatti. La lastra degli ultimi giorni indica che la massa è invariata: una buona notizia, segno che la chemio la sta tenendo stabile. Stamattina sono stata in chiesa, è la domenica delle Palme, durante la celebrazione mi sono sentita male, mi è venuto un groppo in gola e sono dovuta uscire fuori a piangere disperatamente, sotto gli occhi dei passanti, che mi guardavano incuriositi ma a me non importava, il dolore che sto provando per quello che sta accadendo a mio figlio è troppo intenso per importarmene della gente che mi osserva. Due mamme sono uscite dalla chiesa subito dopo di me, perché avevano notato il mio stato di sofferenza e sono venute a darmi un po' di conforto, così ci siamo ritrovate tutte e tre con le lacrime agli occhi. Solo chi è mamma può capire almeno in parte la grande ingiustizia che sta subendo mio figlio. Vedere tutti i compagni di Andrea che ricevevano il Credo per la Cresima mi ha fatto soffrire molto. Doveva esserci anche lui tra loro, merita di essere cresimato, anche perché lui stesso ci tiene, l'ha chiesto anche alla sua insegnante: "Io faccio la cresima vero?". Nonostante la malattia si è impegnato fin dove è stato possibile e ha frequentando il catechismo in oratorio o a casa della catechista. Per lui è molto importante, ma non so se la malattia glielo permetterà, se farà in tempo. E'così ingiusto.


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