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Vado verso di lui, che bruca placidamente all'ombra.
Ha ancora la sella e le briglie addosso.  Gliele tolgo e lui mi ringrazia, iniziando a rotolarsi sull'erba. Aspetto che si sfoghi per bene, poi iniziamo a parlare.

"Allora dimmi.. Qual'è il tuo nome?" chiedo, sedendo nell'erba vicino a lui.
"Darrin mia signora.."
"Bene Darrin! Raccontami cosa è successo allora.." il cavallo comincia a raccontare, sbuffando e scuotendo la testa.

Questo è quello che mi ha raccontato.

Peter è il capitano delle guardie reali. Da tempo è in atto una ribellione segreta contro la regina, che a quanto mi dice Darrin, è molto cattiva e sanguinaria. Ci sono troppe guerre e troppe carestie, ma lei non sembra curarsene.
Il cavallo sa solo che Peter è partito dal castello chiamato Aerindyl in cerca di una persona, che secondo racconti e leggende, può salvare il regno,salendo al Trono.
Sono partiti dal lontano nord e hanno affrontato un viaggio di quasi un mese per arrivare qui al sud.
Durante il viaggio, circa tre o quattro giorni prima che io li trovassi, sono stati attaccati da un gruppo di esseri molto strani.

Darrin inizia a tremare come una foglia.

"Signora.. Erano spaventosi, creda a me! Sembravano alberi, ma quando ci siamo passati vicino ci hanno attaccato.." un lacrimone da cavallo scende giù dal muso del povero animale.
Mi dice che Peter è un guerriero fortissimo e li ha eliminati tutti, ma ha pagato a caro prezzo questa battaglia, rimanendo gravemente ferito.
"Io.. Io non sapevo come aiutarlo! Ero terrorizzato.. Ma la prego! Non lo dica a nessuno.. Cosa penserebbero di me gli altri cavalli da guerra.. Ooooh che disonore.."
Gli accarezzo il muso asciugando le lacrime.
"Ti do la mia parola che non dirò nulla!" rientro a casa, dandogli prima un bacio sul suo bel nasone vellutato.

All'improvviso mi torna in mente il mio incubo e mi blocco, un brivido mi scende lungo la schiena.
E se fossero le creature del mio sogno quelle che hanno attaccato Peter ed il suo cavallo? Non so darmi una spiegazione..

Sento un lamento dalla mia camera. Ero talmente presa a parlare con Darrin che non mi sono accorta nemmeno che i miei fratelli sono rientrati a casa e che mi stanno fissando seduti in cucina.

"Beh?! Che avete da guardare voi tre?" chiedo, infastidita.
Fahr, il più grande, alza le spalle.
"Te ne stavi impalata lì.. Mah le donne.." gli altri due si limitano a sghignazzare al suo commento.
Io sbuffo e me ne vado in camera. Sanno essere proprio stupidi certe volte.

Entro in camera.
Peter è sdraiato sul letto e sembra essere in dormiveglia. Si agita, mormorando e lamentandosi, ha la fronte imperlata di sudore ed il viso pallido.
Cambio la pezza che ha sulla fronte, mettendone una fresca.

"Chi ti ha dato quello?" mi chiede, svegliandosi all'improvviso e facendomi  sobbalzare. Indica il mio ciondolo: un cuore d'argento con inciso sopra un cerchio con dentro una saetta.
"È un cimelio di famiglia.. Me l'ha regalato mio padre..Perché?"

Lui mi guarda come se gli fosse tornato qualcosa in mente all'improvviso.
"Mentre stavo male... Tu mi hai detto il tuo nome! Ti chiami Elle!?"
Io  non capisco tutto quest'emozione per essersi ricordato il mio nome, ma c'è qualcosa nei suoi occhi che mi convince che non sia solo un vaneggiamento per la febbre, così mi limito ad annuire.

Lui mi afferra entrambe le mani ed esclama "Sei tu! Sei tu che stavo cercando!"

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