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La casa degli elfi è favolosa. Non si capisce dove inizia il palazzo e dove finisce la natura perché sono un tutt'uno. Gli animali si aggirano liberi avvicinandosi di tanto in tanto per fare un po' di conversazione. Se non fosse per la missione che ho penso che vivrei qui per sempre.
Eppure non posso fare a meno di notare che la natura intorno a me sta soffrendo "Perché queste piante stanno male?" chiedo con un nodo in gola. Le sento lamentarsi e anche piangere e questo mi fa male. "È colpa di Meidrel... La sua sporca bocca non fa altro che maledire la stessa terra che l'ha generata! E questo fa soffrire le piante in maniera terribile.." spiega mia nonna con occhi che lampeggiano di rabbia accarezzando un grosso pino che piange così forte da tremare tutto. Tutto questo mi ricorda che il mio tempo nella casa degli elfi è finito "Peter.. Dobbiamo partire.. Entro due ore ce ne andiamo!" lui annuisce "Aspettate vi prego!" dice mio nonno "Prima che andiate abbiamo qualcosa che potrà esservi utile.." tira fuori una bottiglietta di legno "Questo è un estratto dei frutti dell'albero della vita.. Una sola goccia può guarire in qualche giorno i feriti più gravi anche in punto di morte.."la prendo tra le mani consapevole di quanto è preziosa "E questo è un pugnale forgiato dai nani sotterranei.. Nel momento del bisogno lui apparirà dove tu avrai più bisogno.." dice mia nonna consegnandomi un pugnale con un elsa d'argento piena di rubini. Ringraziamo i miei nonni e li salutiamo con grandi abbracci e promesse di rivederci quando sarà tutto finito poi partiamo di gran carriera verso le nostre stanze per prepararci.

Lasciamo la casa degli elfi con il sole alto nel cielo. Mi sento rinvigorita e piena di forze. Questo è un bene perché abbiamo ancora molta distanza da percorrere. Fortunatamente gli elfi ci hanno donato due dei loro cavalli purosangue che si chiamano Tura e Brick. Sono entrambi bianchi con qualche macchiolina grigia qua e là. Sulla loro groppa risparmieremo almeno una settimana di viaggio anche fermandoci a riposare di tanto in tanto.
La prima settimana di viaggio trascorre senza particolari avvenimenti. Grazie agli scoiattoli e alle lepri tutti gli animali e le creature buone del regno di Palohm sanno che sono in viaggio verso il castello e so che mi stanno organizzando un comitato d'accoglienza vicino al fiume che loro chiamano "dei caduti" in memoria di una delle guerre più sanguinose che ci sono state nel regno. "Penso sia un'idea avventata andare là Elle.." confessa Peter, io alzo le spalle "Perché? In fondo è solo una festa.." lui è titubante "Mi sembra strano... Non è che non mi fidi degli animali. Ma non tutte le creature potrebbero essere dalla tua parte.." sto in silenzio aspettando che lui continui cosi lui scuote la testa "Non lo so.. Ho un brutto presentimento, tutto qua.." io gli ribatto che i presentimenti sono da femminuccia e lui si offende così tanto che non mi parla più o risponde a monosillabi. Arriviamo al fiume e lui non mi parla ancora "Se vuoi comportarti come un bambino fa' pure!? Fammi un fischio quando ti è passata.. Anzi non mi interessa di te! " dico io trattenendomi a stento dall'urlare. Scendo da cavallo e mi dirigo verso gli animali. Passiamo una bella giornata. Peter prova più volte ad avvicinarsi a me per parlare ma io lo caccio via in malo modo, sono ancora arrabbiata con lui.
Scende la sera e decidiamo di accamparci al fiume, io sono immersa in discorsi con due marmotte per fargli capire esattamente dove ho vissuto e loro cercano di ricordare se hanno parenti da quelle parti quando un grido fa zittire tutti. È Peter! Scatto in piedi e corro lungo la riva del fiume e lo sento di nuovo gridare, grida il mio nome! Accelero col cuore che scoppia nel petto e finalmente arrivo da Peter aspettando già di vederlo morto riverso a terra invece è sospeso per aria. Un enorme avvoltoio lo trattiene tra gli artigli, io ho già la freccia pronta quando l'uccello mi rivolge la parola "Non farlo ragazzina o il tuo amichetto è morto!" io mi fermo di botto vedendo uno degli artigli che punta la gola di Peter. "Lascialo subito!?" lui fa un risata tetra e se ne va. Io non posso fare altro che urlare di rabbia.

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