Tutto era buio intorno a me... Il silenzio quasi totale, sentivo solo il rumore di gocce d'acqua che battevano sulla pietra. Cercai di strizzare gli occhi per vedere qualcosa tastando le pareti e camminando lentamente. L'odore di muffa mi dava il voltastomaco, il freddo mi entrava nelle ossa. Un'urlo di dolore squarciò la calma umida del luogo poi il suono di una voce suadente che mi fece rabbrividire. Inconsapevole di dove stessi andando iniziai a correre facendo risuonare i miei passi senza pensare che sarei dovuta essere più silenziosa. In lontananza vidi una porta con una fiaccola su ciascun lato per illuminarla. Sapevo che le grida provenivano da lì, ne ero sicura. Così la spalancai senza esitazioni per ritrovarmi dentro una piccola stanza sporca ma illuminata che sembrava una sala delle torture. Un ragazzo era incatenato per i polsi al muro. Quando lo vidi non potei fare a meno di urlare "Peter!?" lui alzò la testa di scatto come se mi avesse sentito e si guardò intorno con aria smarrita mormorando qualcosa di incomprensibile. Io iniziai a piangere vedendolo in quelle condizioni. Erano chiari i segni delle botte che gli avevano dato, aveva un occhio gonfio e nero. Il labbro era spaccato come anche il sopracciglio e la faccia era sporca di sangue. La parte peggiore era il torso che era martoriato da tagli sicuramente inferti da un coltello e segni di bruciature e frusta. Cercai di accarezzargli il viso ma ci passai attraverso come se fossi un fantasma"Oh Peter... Cosa ti stanno facendo... Peter..." lui sgranò gli occhi "Elle?! Sei tu?" io urlai con tutte le mie forze "Sì sì sono io!" ma lui di nuovo scosse la testa sconsolato. Un'altra porta dall'altro lato della stanza di aprì ed entro la persona che meno mi sarei aspettata di vedere lì. Era Jolanda vestita con una lunga tunica scura ed aveva in mano una bacinella con dell'acqua. Alla sua vista Peter iniziò subito ad agitarsi "Ah sei tornata.." disse Peter sforzandosi di parlare in maniera tranquilla, la rabbia mi cresceva dentro e sembrava che fossi sul punto di impazzire. La terra emise un rombo e tremò per qualche istante così cercai di respirare a fondo per evitare di causare un terremoto che avrebbe fatto crollare tutto. Intanto Jolanda puliva il sangue sul corpo di Peter "Non mi toccare.." sibilò lui agitandosi "Ah Peter.. Perché sei così arrabbiato con me? È colpa tua se sei in queste condizioni e lo sai benissimo!" per tutta risposta lui scoppiò in una risata senza gioia "Vai al diavolo Jolanda.. Pensavo che fossi mia amica.." "Ma io lo sono!? E se tu accettassi la mia proposta tutto questo finirebbe subito!" Peter gli urlò in faccia "Io non ti sposerò mai Jolanda?!Io non ti amo!?Puoi anche torturarmi per sempre,fare a pezzi la mia anima ed il mio corpo.. anche uccidermi ma il mio cuore non sarà mai tuo?!" Jolanda lo guardò con odio "Tu lascia fare a me.. La regina si occuperà di Elle e poi vedremo il tuo cuore a chi apparterrà.." vidi i muscoli di Peter tendersi mentre cercava di liberarsi dalle catene "Sei una sporca traditrice?!" e sputò in faccia a Jolanda che con un mezzo sorriso ribattè "Amore mio te l'ho già detto di non farmi arrabbiare!" si avvicinò ad un banco e scelse un coltello dalla lama sottilissima e si avvicinò a Peter con un espressione sadica dipinta in faccia. Io urlai di lasciarlo stare, di fermarsi subito e non so quante altre cose che vennero coperte dalle grida di dolore di Peter e le risate da pazza di Jolanda.
STAI LEGGENDO
Il Trono(In Revisione)
AventureElle ha sempre pensato di non essere come tutti gli altri. Forse perchè è perseguitata da incubi. Forse perchè sa parlare con gli animali e la natura che sta intorno. Ma non sa di essere l'unica erede al trono del regno di Palhom. E che questo la me...