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Sento mille emozioni diverse percorrermi il corpo e mi limito ad annuire incapace di dire anche una cosa qualsiasi. Seguo una guardia che m i conduce alle stanze di mio padre ed entro, mi accorgo che ho trattenuto il fiato e cerco di fare del mio meglio per calmarmi. Davanti a me, steso in un letto, c'è un uomo di bell'aspetto che dimostra non più di quarant'anni ma con un'aria talmente stanca da sembrare quasi comica. Mi avvicino piano al suo letto e lui volge il suo sguardo su di me ed inizia a piangere "La morte finalmente è arrivata anche per me?" "Perché dovrei essere la morte?" gli domando sedendo al bordo del letto "I fantasmi arrivano per portarti all'aldilà insieme a loro.. Ora dimmi non sei tu il fantasma della mia amata moglie Azalhya?" penso che questa è la seconda volta che vengo scambiata per uno spirito e sospiro rassegnata "No.. Non sono un fantasma. Sono vostra figlia.." rimaniamo a guardarci per un tempo che sembra infinito e vedo sul suo viso pallido una nota di colore "Scusa se dubito ma so di per certo che mia figlia morì quando ancora era piccola.." io per tutta risposta gli metto il ciondolo di mia madre tra le mani ed attendo una reazione. Lui si illumina ed i suoi occhi neri passano da me al ciondolo con emozione crescente, gli afferro una mano e lui me la stringe con forza sorridendo per la prima volta da quando sono entrata nella stanza. Gli do una goccia del mio estratto e gli racconto tutto ciò che ha fatto Meidrel in questi anni e come ho posto fine al suo regno di tirannia assoluta. Mio padre mi prega di portarlo fuori da quel letto e mi assicura di sentirsi già meglio così appoggiandosi a me camminiamo piano ed arriviamo nella sala principale del castello dove veniamo accolti da un ovazione che lo fa commuovere. Esausto si siede su di una sedia prendendo fiato, camminare dopo anni di degenza in un letto deve essere molto difficile per lui ma io cerco di insistere perché si sieda sul suo trono che gli spetta di diritto ma scuote la testa. Bisbiglia qualcosa ad una guardia che scatta sull'attenti ed esce di gran carriera dalla sala per poi tornare dieci minuti dopo con qualcosa in mano avvolta in un telo rosso. "Elle avvicinati ed inginocchiati davanti a me." io obbedisco mentre lui svela il contenuto del telo. È una corona, non di quelle pesanti e piene di pietre preziose ma una semplice tiara fatta d'oro bianco con piccoli diamanti che brillano, trattengo il fiato mentre me la posa sulla testa e dice a gran voce "Lunga vita alla legittima regina di Palhom!" tutti applaudono e sento la mano di Peter stringersi saldamente nella mia. Le paure che mi riempiono il cuore svaniscono in un istante quando tuffo i miei occhi nei suoi "Bene bene! A quanto pare c'é già un giovanotto nel cuore di mia figlia!" sorridiamo imbarazzati e mio padre stringe con calore la mano libera di Peter. Finalmente il trono è andato alla sua legittima proprietaria.

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