Tutta questione di equilibrio

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"Ehi Emma! Dov'eri finita?! Ti stiamo aspettando da mezz'ora!"
"Regina! Non essere così sorpresa, sai che la puntualità non è il mio forte. Forza, muoviamoci ad andare in classe se non vogliamo sentire l'ennesimo discorso sull'arrivare in orario."

"Oh no! Ho dimenticato il libro di chimica nell'armadietto..andate pure senza di me, ci vediamo direttamente in classe. Elsa inizia tu a lavare la vetreria, così guadagniamo tempo" Emma aveva fatto una smorfia divertita nel vedere l'espressione da "sempre la stessa storia" di Elsa; eppure era così tra loro, tre amiche inseparabili con un'alta stima di sé: belle, intelligenti e convenientemente popolari, tanto da concorrere per il titolo di reginetta del ballo.

Emma doveva correre se voleva arrivare in orario, le restavano solamente una rampa di scale, percorrere un corridoio e svoltare l'angolo: nulla si così difficile...per chi indossa scarpe da ginnastica. Peccato che Emma fosse sempre vestita di tutto punto, con tacchi e outfit abbinato. Almeno questa era l'immagine che dava di sé; in realtà era una ragazza semplice, a cui piacevano le cose che a tutti piace fare, gentile e altruista.

Killian stava percorrendo il corridoio, diretto verso la palestra, per il solito allenamento mattutino in vista della partita del weekend. Cuffie e musica a tutto volume non potevano mancare per allentare la tensione, e l'estraniamento era d'obbligo in momenti come quello.

Cosa poteva avvenire se non uno scontro tra i due, in quella svolta tra il corridoio che portava alla palestra e l'armadietto di Emma?
"Mi hai spinto per terra di proposito! Guarda!! Mi hai rotto anche un tacco!" - Emma era furiosa, non tanto per le scarpe, quanto per la persona che le aveva causato il danno.
"Oh ma per favore!! Se tu guardassi dove cammini anziché pensare alla prossima borsa che comprerai queste cose non capiterebbero!"
"Ah certo, perché tu eri attentissimo invece! Con la tua solita andatura da bradipo! Levati, sono in ritardo" - "Altrimenti? Cosa fai? Mi minacci con il tuo tacco?"

Killian si divertiva sempre in queste situazioni; più lui si divertiva, più lei si indisponeva e questo non faceva altro che invogliarlo a stuzzicarla ancora e ancora: "Andiamo piccola barbie, le tue bamboline ti aspettano! Non vorrei mai privarle della tua dolce e amabile presenza"
"Tu non hai di meglio da fare che stare qui a importunare me ogni giorno? Non ti è mai venuto in mente di cambiare scuola? Chissà magari esistono scuole apposta per scimmiotti palestrati, con una palla da basket al posto del cervello!" - "Ha parlato la biond..."

"Ora basta!"
"Signora Gold.." Avevano detto all'unisono, mentre si erano entrambi girati imbarazzati verso la donna che li aveva appena sorpresi. Chissà da quanto li stava osservando e che cosa aveva sentito: forse tutti i loro battibecchi?

"Non posso credere che ancora dopo tutti questi anni non abbiate risolto i vostri problemi ragazzi! Vi conosco da cinque anni, e sono cinque anni che vi sento rimbeccarvi nei corridoi! Questa volta persino durante l'ora di lezione!"
"Ci dispiace, non ricapiterà" disse Emma.
"Parla per te barbie, a me non dispiace camminare per i corridoi isolati. Mi aiuta a pensare" - "A perché tu pensi?"
"Ho detto basta! Ho in mente un ottimo modo per farvi smettere di litigare e arrivare in ritardo! Non la definirei una vera a propria punizione, ma di certo vi basterà per farvi perdere queste cattive abitudini".

Killian ed Emma si erano guardati incerti sul da farsi, in attesa della rivelazione della Signora Gold; era stata la loro insegnante di teatro durante il primo anno di liceo, e tanto era bastato per decidere di non iscriversi più al corso. Non riuscivano a pensare a quale potesse essere una punizione adatta allo scopo che si stava proponendo la cara, vecchia, Belle Gold.
"Ci vediamo nella mia aula all'ora di pranzo, così avremo modo di parlarne; non tardate"
"Ma..non ci dà nemmeno un indizio?"
"Jones, non mi piace ripetermi, ci vediamo all'ora di pranzo nella mia aula".

Emma a quel punto, per non peggiorare la situazione si era voltata e aveva cercato di camminare nella maniera più veloce possibile consentitagli dalla scarpa senza un tacco, in direzione del laboratorio di chimica. Mentre Killian, di nuovo con la musica nelle orecchie, aveva ripreso la sua lenta camminata verso la palestra, noncurante di quanto era appena successo.

"Emma ma dov'eri finita?!"
"Elsa mi dispiace ho avuto un contrattempo, poi ti spiego. Fortunatamente il professor Hopper non è ancora arrivato! Non avrei sopportato un altro rimprovero"
"Ma di cosa stai parlando? Tutto bene Emma? Ti vedo agitata, e dov'è il libro di chimica?"

"Buongiorno ragazzi, cominciamo la lezione di oggi: tratteremo le forze ioniche, attrazione e repulsione di carica".

***
Allora ragazzi *.* sono eccitata all'idea di questo libro, vi dico solo che vi aspettano tante avventure. So che la Emma descritta in questo primo capitolo non è esattamente come la solita Emma che vediamo in ouat, ma non temete, date tempo al tempo e vedrete ;)

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