SOS

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La domenica mattina arrivò molto lentamente per Emma, dopo una notte insonne, angosciata da mille pensieri. Aveva preso una decisione quella notte, non poteva più aspettare. In realtà quella decisione l'aveva presa in quel bagno la sera prima, ma la realizzazione arrivò raggomitolata nel suo letto, nascosta sotto le coperte poco prima dell'alba. Doveva dire tutto alle sue amiche: non ce la faceva più a tenersi tutto dentro, voleva sfogarsi, non voleva più provare quel senso di solitudine che l'aveva accompagnata in quei giorni. Inoltre doveva a Regina una spiegazione riguardo il completamento avuto al locale.

- S.O.S.
Questo era stato il messaggio che Emma aveva mandato a entrambe le sue migliori amiche in tarda mattinata, per assicurarsi di trovarle sveglie. Era il loro codice per dire che qualcosa di davvero importante era successo, e che chi lanciava il segnale aveva davvero bisogno delle altre. Era un messaggio a cui non si poteva non rispondere, e che non poteva essere ignorato. Anche questa volta le sue amiche si presentarono pochi minuti dopo a casa sua. "Grazie per essere venute, andiamo in camera mia, lì potremo parlare liberamente".

Una volta chiusa la porta della sua stanza, e assicuratasi che sua madre, Mary Margaret, non fosse nei paraggi, si girò verso le sue ospiti, facendo un profondo sospiro, cercando di trovare le parole giuste per cominciare il racconto.
"Emma, ci hai fatto preoccupare con quel messaggio, che cosa è successo?" Disse Elsa.
"Vorrei raccontarvi tutto quanto, però ho una richiesta da farvi prima: vorrei che mi lasciaste spiegare e soltanto dopo che avrò terminato potrete dirmi cosa pensate. In realtà vorrei più un conforto, perché mi sento davvero male, e l'ultima cosa di cui ho bisogno è qualcuno che mi faccia sentire ancora più in colpa."
"Em, così ci spaventi!" Fece Regina con un'aria seriamente preoccupata.

"Ricorderete sicuramente la telefonata che vi ha tanto allarmato settimana scorsa, beh avevate ragione, non vi ho detto la verità. La verità è che Killian mi piace davvero, io non so che cosa mi stia succedendo, so che non faccio che pensare a lui, vorrei passare più tempo possibile con lui, vorrei toccarlo, e vorrei essere ritoccata da lui. So che è sbagliato, soprattutto nei confronti di August, che non ha fatto altro che starmi sempre vicino. La verità è che anche con lui le cose non vanno molto bene ultimamente, ho la sensazione che ci stiamo allontanando sempre di più. Non abbiamo un momento nostro da molto tempo e questa freddezza mi sta facendo male. Killian era lì, ultimamente è stato tanto gentile, e più ci passo del tempo e più mi rendo conto che per me lui è come ossigeno puro. Ieri sera per di più August a cercato insistentemente un'intimità che non mi sentivo di dargli, ed è stato proprio Killian a intervenire in mia difesa. Non riesco a capire che cosa lo abbia spinto a mettersi in mezzo, forse aveva anche bevuto, però mi ha fatto piacere che abbia fatto smettere August. Gli voglio bene, ma non riesco più a vederlo come il mio fidanzato, non come lo vedevo prima. Sono giunta così alla conclusione che è giunto il momento di lasciare August. Quello per cui però vorrei avere un supporto, oltre a questo è la storia con Killian." - "Emma ma di che storia parli? Cosa è successo tra di voi?" Era Regina a parlare, con un tono di voce che Emma non riuscì a classificare. "All'inizio c'è stato un bacio. Poi l'attrazione tra di noi era palpabile, io lo volevo e lui mi voleva, così siamo andati oltre, molto oltre. Abbiamo fatto l'amore."

Seguì un attimo di silenzio. Dopo di che Emma proseguì nel racconto: "Io sapevo che cosa stavo facendo, non dò assolutamente la colpa a lui. Anzi, lui è stato molto dolce, a cercato di fare piano, finché non fosse convinto che era davvero quello che volevo e per assicurarsi di non farmi del male. Non me lo sarei aspettata da lui, me lo aspettavo molto più...possessivo e irruente. Invece è stato tutto perfetto. Fino alla fine. Il problema è stato dopo: anziché parlare sul da farsi, mi ha semplicemente detto che avrebbe potuto rimanere un segreto, che non eravamo obbligati a dirlo a nessuno se non avessi voluto". Emma stava cercando di parlare il più lentamente possibile; non era facile esprimere quei sentimenti che a malapena capiva lei, anzi, era più una auto-confessione, perché insieme alle sue amiche anche lei stava scoprendo quello che effettivamente provava. Non era nemmeno facile soffocare le lacrime per terminare il racconto senza singhiozzare.

"Io non dico di amarlo, ma non avrei mai permesso che accadesse una cosa del genere se avessi saputo che lui non avrebbe ricambiato i miei stessi sentimenti. Per lui è stata come una botta e via, e io non mi capacito di come possa essere! Io ho sperimentato mille emozioni quel pomeriggio, mentre lui a quanto pare è rimasto totalmente indifferente.." Era troppo. Emma scoppio in un pianto liberatorio che non riuscì a trattenere oltre.
Elsa e Regina si avvicinarono e l'abbracciarono cercando di consolarla. Era davvero un S.O.S. e solo in quel momento capirono quanto realmente Emma fosse ferita dal comportamento di Hook.

"Emma è stato un vero stronzo! Certo, hai sbagliato a farlo alle spalle di August, ma se questo è quello che sentivi, ora saresti più pentita a non averlo fatto, immaginando come sarebbe stato. Le cose con August andranno come dovranno andare." La consolò Elsa.
"Effettivamente anche noi ci siamo accorte che ultimamente non parlavi molto di voi due come coppia, e ieri sera ho avuto la conferma dei miei sospetti. Non mi aspettavo però che tutto fosse dovuto a Hook! Vi vedevo alle prove, e ho notato che vi stavate avvicinando, ma non avrei mai pensato questo".
"Lo so Regina, nemmeno io. Sono così confusa!" - "Lo credo bene! Un passo alla volta Em."

Il conforto delle sue amiche rendeva Emma sempre migliore. Loro le restarono vicine tutto il giorno, per assicurarsi che si riprendesse in vista della messa in atto della decisione ed Emma si sentiva fortunata ad avere delle persone così al suo fianco, non poteva che essere grata e come disse Regina, un passo alla volta avrebbe risolto la situazione.

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