Il giorno del caffé arrivò in men che non si dica, e non c'è bisogno di aggiungere che nonostante fosse una semplice uscita in amicizia, Emma fosse abbastanza agitata.
Si trovarono come previsto alla panchina fuori da scuola e con la macchina di Graham raggiunsero una delle caffetterie in paese, fortunatamente Graham non le propose da Granny's, essendo un luogo molto frequentato dai ragazzi della scuola, e non voleva rischiare di essere vista da Killian. Non che ci fosse un preciso motivo, però non voleva rischiare di imbattersi nella stessa scena dell'Heart & Huntsman se Graham avesse provato a baciarla. Tanto non l'avrebbe fatto visto che uscivano da amici, no?
Quando si sedette sulla panchina del ritrovo, con sua grande sorpresa, vide che Graham non era ancora arrivato. Il fatto era strano perché da inguaribile ritardataria qual era, erano gli altri che di solito aspettavano lei, non il contrario. In quel lasso di tempo, seppur breve, di attesa, Emma si rese conto di come mai tutte le volte che lei arrivava in ritardo, le sue amiche la rimproverassero sempre, anche per cinque minuti. Effettivamente si rese che non era particolarmente piacevole aspettare qualcuno, stando con le mani in mano a guardarsi in giro.
"Ciao Emma! Scusami per il ritardo, sono stato trattenuto...al telefono..con mia madre" disse sorridendo, perché sapeva che quello che aveva appena detto rappresentava una situazione alquanto buffa.
"Non ti preeoccupare, non è molto che aspetto, andiamo?"
"Ovviamente!"Quando arrivarono, da gentiluomo Graham le aprì la portiera e le chiese gentilmente: "Tu che cosa prendi?"
"Non so nemmeno che cosa offrono, non sono mai stata in questo bar"
"Fanno degli ottimi cappuccini, se posso darti un consiglio, e anche la pasticceria è ottima"
"Un capouccino andrà benissimo"
"Ottimo"
Aveva detto la parola ottimo già troppe volte, ma non sembrava essersene nemmeno accorto. Forse anche Graham era un po' nervoso.Quando entrarono, furono subito serviti da una cameriera, e Graham ordinò per entrambi: "buongiorno, allora per la mia amica - soffermandosi mezzo secondo sulla parola amica - un cappuccino, per me invece un tè con un paio di pasticcini alla frutta, se ci sono delle fragole tanto meglio"
"Ok, perfetto, tornerò in men che non si dica" disse sorridendo la cameriera, Laura da quanto diceva la targhetta. Era un posto molto semplice, ma anche molto carino, arredato bene, con una enorme vetrata che dava sulla piazza di fronte, quindi era anche molto luminoso, inoltre anche il personale si era dimostrato molto disponibile. Quell'uscita prometteva bene."Allora Emma, cosa mi racconti di te?"
"Non saprei, cosa vorresti sapere?"
"Mmm lasciami pensare, cosa ti piace fare nel tempo libero?"
Non era una domanda molto originale, ma essendo che conoscevano poco o nulla uno dell'altra, era comunque acettabile.
"Non ho molto tempo libero ultimamente, sai sono impegnata con i compiti, poi il corso di teatro, e devo anche prepararmi per il test d'ammissione dell'Università, tu invece? Hai qualche hobby?"
"Non particolarmente, anche io sono abbastanza impegnato con i compiti, siamo quasi alla fine e la maturità si avvicina! Cosa vorresti fare dopo?"
"Indovina dai.." Rispose Emma cercando di animare un po' la conversazione, visto che non sembrava avere nulla di interessante, per il momento.
"Mmm, non saprei, scienze dei beni culturali?"
"Ahahah ma come ti viene in mente? Odio storia dell'arte! E non è nemmeno una delle materie in cui vado meglio. Ritenta"
"Economia? Vai bene in matematica no?"
"Sì, ma non è la mia aspirazione. Te lo dico dai, vedo che sei in alto mare proprio: medicina"
"Wow! Un obiettivo con i fiocchi! Io volo più basso, vorrei intraprendere la carriera militare, ma non per diventare generale o spedizioni pericolose. Vorrei semplicemente entrare in caserma e chissà che magari un giorno non sarò io lo sceriffo di Storybrook"
"Ho capito, mi sembra che tu abbia le idee chiare!"
"Sì, per ora sì"Nel frattempo era tornata la cameriera con le ordinazioni. Aveva ragione sul cappuccino, era squisito. Fortunatamente erano arrivate le cose da mangiare, in modo da poter riempire il silenzio imbarazzante che si era creato. Finché Graham non tirò fuori un argomento particolarmente delicato per quel momento: "ehi, che ne dici se andassimo al ballo di fine anno insieme?"
"Come?"
"Ma sì, avevo pensato che avrebbe potuto farti piacere, se non hai già qualcun altro ovviamente. A me farebbe molto piacere, e devo ammettere che avrei voluto invitarti anche l'anno scorso, ma sai, eri impegnata, per cui te lo chiedo quast'anno"
Emma non se lo aspettava minimamente, ed era altrettanto imbarazzata nel rispondere, anche perché non aveva una risposta pronta per una domanda del genere: "beh, grazie per l'invito...emm non saprei.." - "non devi rispondermi subito, puoi dirmelo anche in settimana, tanto abbiamo tempo, mancano due mesi" rispose cercando di tamponare l'imbarazzo palpabile che stava dilagando.
"Grazie!"Il pomeriggio continuò tranquillo come era cominciato, Emma non era particolarmente coinvolta nella conversazione. Era rimasta abbastanza turbata dall'invito al ballo, non tanto perché glielo avesse chiesto Graham, anzi, le aveva fatto piacere, ma non sapeva perché, ma quando aveva tirato fuori il discorso le era venuto in mente Killian. E non poteva nascondere a sé stessa che aveva fatto un piccola fantasticheria sul possibile invito di Killian. Questo prima della biblioteca e di tutto quello che è venuto dopo, quindi riprendere quel pensiero le diede un senso di malinconia.
Graham era stato molto gentile, aveva insistito per pagare lui il conto e la riaccompagnò a casa per l'ora di cena. E prima di scendere dalla macchina rimasero d'accordo di sentirsi presto, implicitamente era inclusa anche la risposta di Emma riguardo al ballo.
Emma era ancora arrabbiata con Killian, ma quel bacio durante le prove le avevano fatto dimenticare ogni cosa, come sempre d'altra parte. Stare tra le sue braccia aveva sempre questo effetto su di lei, ed era arrabbiata anche con sé stessa per il fatto di non poter impedire di sentirsi in quel modo. E la storia del ballo non aveva fatto che peggiorare le cose. Ora non si trattava solo di lei, e del fatto che avrebbe voluto andarci con Killian, ora era incluso anche Graham, e non poteva tenerlo in sospeso a vita, aspettando che Killian le facesse la stessa proposta, anche perché sapeva che molto probabilmente quell'invito non sarebbe mai uscito dalla bocca di Killian.
Era sempre allo stesso punto: che fare? Certo una cosa poteva anche farla...avrebbe potuto prendere lei in mano la situazione - si considerava una donna emancipata e piena di sé - quindi perché non chiedere lei stessa a Killian di andare al ballo insieme? E poi se lui avesse rifiutato sarebbe stata ben contenta di andarci con Graham.
Non era molto giusto che Graham fosse la seconda scelta, ovviamente, ma dall'altro lato non poteva accettare l'invito di Graham avendo comunque il dubbio di come sarebbero andate le cose se avesse preso coraggio facendo lei quel passo.
E comunque Graham era un amico, quindi in ogni caso avrebbe capito.Certamente avrebbe dovuto mettere da parte l'orgoglio per compiere quel gesto nei confronti di Killian, e sicuramente lui non si meritava di essere perdonato così facilmente, ma Emma era convinta del fatto che anche lui provasse qualcosa per lei, solo che era troppo testardo per ammetterlo. E chissà, magari aveva solo bisogno di una spinta. Poi, per quanto si fosse calata nella parte, l'800 descritto da Jane Austen era passato da molto, e non era scritto da nessuna parte che dovesse essere il ragazzo ad invitare al ballo la ragazza. Inoltre Emma aveva un carattere forte, quindi non sarebbe stato un problema non badare a quell'usanza.
Era dalle prove in teatro di due giorni prima che le ronzava in testa quel pensiero, e prese così la decisione di fare quell'ennesimo passo verso di lui, dopodiché, se anche quella volta Hoon l'avesse snobbata, a quel punto avrebbe davvero chiuso con lui. Così sarebbe anche stata in pace con se stessa, sapendo di aver provato il tutto per tutto difendendo quelli che erano i suoi sentimenti nei confronti di Killian Jones.
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Cari lettori! Io vi adoro! Siete tantissimi! Grazie infinite *.* E credetemi, è una vera soddisfazione sapere che quello che scrivo interessa a qualcuno. So che questo capitolo non è il massimo, ma vi assicuro che il prossimo sarà divertente e riserverà anche qualche colpo di scena ;)
Vi ricordo anche la mia seconda storia, se qualcuno avesse voglia di conoscere nuovi personaggi e ce la sto mettendo tutta per scrivere qualcosa di originale, sempre con un pizzico di humor.
Mi sto dilungando fin troppo...siamo alle solite ahahah spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, stelline e commenti sono sempre super graditi, alla prossima :*
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We are (im)possible
Storie d'amoreEmma Swan e Killian Jones. Elisabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy. Epoca diversa, età diverse, circostanze diverse; ma allo stesso tempo, stessi sentimenti, stesse divergenze e stesso coinvolgimento. Difficoltà, passione, amicizia, romanticismo, dr...