Punch me

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Il venerdì pomeriggio era forse il momento della settimana che Killian preferiva in assoluto di tutta la settimana. Gli allenamenti di basket lo aiutavano sempre a staccare da tutto il resto del mondo, gli permettevano di pensare qualora avesse qualcosa per cui farlo e di non pensare se qualcosa lo turbava particolarmente. Sì, gli allenamenti erano un vero toccasana, un modo per scaricare tutta la tensione accumulata durante la settimana, in vista del weekend, in cui di solito usciva con degli amici o lo utilizzava per coltivare alcuni dei suoi hobby. Non si poteva dire che Killian Jones fosse un ragazzo poco impegnato o senza interessi: oltre al ballo, con tutta la faccenda del fratellino, aveva cercato sempre di trovare qualcosa che come il basket gli concedesse il privilegio di essere distratto dai suoi pensieri. Nonostante Liam fosse guarito, la separazione dei genitori aveva nuovamente reso urgente il bisogno di un estraniamento dal mondo che lo circondava; una volta superato anche quello, era diventata così un'abitudine da non poter più farne a meno. Aveva imparato a ballare, a suonare uno strumento, il pianoforte, dal momento che il padre gliene aveva regalato uno prima di andarsene di casa, conoscendo il figlio e l'uso che ne avrebbe fatto.
Prima del piano c'era stato il calcio, ma durò solamente il periodo delle medie, per approdare poi al basket, che lo faceva sentire come se si muovesse nel suo elemento. Nella stagione estiva non mancavano mai barca a vela e in vacanza, se capitava che andasse in posti adeguati, surf. Lo sport occupava decisamente la maggior parte del suo tempo libero. Ultimamente aveva anche cominciato a leggere; aveva notato che immergersi in un altro mondo e immedesimarsi nei personaggi lo distraeva parecchio, a partire proprio da Orgoglio e Pregiudizio.

Quel venerdì pomeriggio era proprio agli allenamenti pomeridiani quando ricevette una visita inaspettata. Si stava dirigendo verso gli spogliatoi per farsi una doccia, quando sentì chiamare il suo nome all'entrata della palestra - Jones!! - con un tono carico di minaccia. Killian si girò, sospettando già chi potesse essere: August, il fidanzato di Emma, cosa poteva mai volere da lui? A meno che...
August si avvicinò con un passo carico e deciso, diminuendo velocemente la distanza tra lui e Killian, che nel frattempo si era messo sulla difensiva, ma non si era spostato di un centimetro. L'incontro ebbe un esito del tutto singolare: non solo August si avvicinò superando di gran lunga il normale spazio vitale di una persona, ma aveva caricato un pugno, che Killian non aveva previsto, e che andò a parare direttamente sul suo mento.
"Così impari ad andare a letto con le ragazze degli altri! Non ti azzardare più a toccare Emma nemmeno con un dito! O ti giuro che questo è solo un assaggio!"
Killian non sapeva esattamente cosa rispondere, il che era raro per uno come lui, con la risposta sempre pronta e decisamente a tono, ma in quel momento era come frenato, oltre che sorpreso. Così aspettò che si fosse allontanato, e quando raggiunse il centro del campo diretto verso la porta d'uscita, da cui prima era entrato gli urlò: "Non sarebbe venuta da me se tu fossi stato abbastanza".
Questo fu troppo da sopportare per August! Oltre il danno, la beffa. Inizialmente pensò di non stare al suo gioco, ma la rabbia era troppa, così tornò indietro deciso a suonargliene di santa ragione e farlo tacere una volta tanto. Killian questa volta però non si fece attendere, e non contento della scarica di adrenalina che gli aveva appena dato l'allenamento, gli andò incontro e cominciarono ad assestare pungi a raffica. Alcuni dei quali venivano schivati, altri invece raggiungevano in pieno il bersaglio.

Dopo minuti di lotta, allo stremo delle forze e col fiatone deciso di porre fine all'incontro e come di comune accordo si voltarono le spalle l'un l'altro e proseguirono per le loro strade in direzioni opposte senza dirsi più nulla. Fortunatamente la palestra era rimasta vuota, altrimenti se ci fossero stati insegnanti probabilmente sarebbe stato sospeso per diversi giorni.

I compagni di squadra quando lo videro arrivare in quelle condizioni, con lividi e sangue fresco e in parte già raggrumato agli angoli della bocca e sotto il naso, lo accerchiarono e bombardarono di domande, alle quali Killian non aveva la minima voglia di rispondere, anche perché avrebbe dovuto parlare di quello che era successo con Emma - che poi è il fatto scatenante la lite - e non ne aveva la minima voglia. Così chiese semplicemente di essere lasciato in pace e si infilò sotto la doccia.

Sotto lo scroscio dell'acqua della doccia Killian ebbe il tempo di pensare sul pestaggio di cui aveva fatto parte poco prima. Non poteva biasimare August per quello che aveva fatto, anche perché effettivamente lui aveva fatto esattamente lo stesso. Sabato sera, fuori dall'Heart & Huntsman appena vide August baciare Emma non ci vide più dalla gelosia..no, non gelosia, perché aveva già concluso che non fosse gelosia, ma comunque gli diede così fastidio da spingerlo a intervenire per farlo smettere. E August aveva perso Emma, quindi poteva capire benissimo che non doveva essere stata una bella sensazione. August si era lasciato scivolare Emma tra le dita senza nemmeno accorgersi di che cosa stesse perdendo, mentre lui non esitò un secondo a prenderla tra le braccia; sì, perché Emma aveva questo effetto sulle persone, nessuno vorrebbe mai perderla. Nemmeno Killian voleva perderla, in più ora era libera, quindi avrebbe potuto tranquillamente tornare indietro sulla decisione presa la settimana precedente e cercare di costruire qualcosa insieme; ma no, Killian allontano subito quel pensiero, aveva già deciso, e su quella scelta era inamovibile. Non voleva complicazioni; eppure era stato così bello! Il pensiero del profumo della sua pelle, il sapore delle sue labbra, il tocco di lei, tutto gli fece tornare voglia di lei. Una voglia così irrefrenabile che dovette spostare il regolatore della doccia da calda a fredda, per calmare i bollori. No, era sbagliato, aveva detto una volta soltanto e così era stato, nulla sarebbe più successo, anche perché Killian era convinto di non poter offrire nulla ad Emma, lei meritava di più, qualcosa che lui non poteva dargli, e su questo non avrebbe cambiato idea. Non aveva intenzione di passare giornate a litigare per ogni minima cosa, né tanto meno dover spiegare a qualcuno i suoi comportamenti riservati o la sua continua voglia di rompere qualcosa e litigare con tutti.

Mentre si rivestiva non poté fare a meno di pensare che non aveva ancora avuto un confronto con Emma sull'accaduto. Ok, erano rimasti che avrebbero dimenticato quanto successo, eppure lei era andata a spifferare tutto al suo, ormai ex, fidanzato. Non si aspettava una presa di posizione simile da parte sua, anzi credeva che dicendole di dimenticare lei avrebbe anche apprezzato il fatto che lui non volesse essere la causa della rottura con quell'August.
Aveva bisogno di parlare con Emma, dovevano parlare a chiarire la situazione, scoprendo tutte le carte! Lei gli doveva qualche spiegazione sul perché di quella scenata nonostante avessero detto di non parlare a nessuno di quel pomeriggio e lui doveva dirle che non sarebbe più successo, perché non voleva nulla da lei e che l'unico motivo per cui avrebbero continuato a vedersi e parlarsi sarebbe stato circoscritto a quel dannato corso di teatro.

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