Killian era confuso, non capiva nulla di quello che stava facendo. Prima di tutto aveva seguito Emma in quel locale non appena l'aveva vista in macchina con quella sottospecie di fidanzato. Non aveva mai seguito nessuno prima, e non gli era nemmeno mai venuto in mente di poter fare una cosa del genere. Tuttavia non vedeva Emma dal mercoledì prima, è una voglia irrefrenabile lo pervase, e non riuscì a sopprimerla; così invertì la marcia e li seguì.
Quando la vide, fu contento di aver preso quella decisione, era stupenda in quell'abito a tubino viola scuro. Sembrava essere stato fatto su misura per lei, le modellava perfettamente la linea, la curvatura dei fianchi, il lato B, la schiena ma soprattutto aveva una fantastica scollatura, con un gioco vedo non vedo, e di fatto era accentuato dalle luci soffuse del locale. L'idea di averla avuta tutta per sé quel mercoledì, e quel vestito non fecero che alimentare la voglia in lui di andare a quel tavolo, prenderla e portarla via per portarla a casa sua, in camera da letto, per non farla uscire mai più.
Non sopportava l'idea che quell'August potesse toccarla come aveva fatto lui tre giorni prima.Dopo quel momento di contemplazione si sentì un vero idiota per quello che stava facendo, cosa sperava di fare a quel punto? Ok, l'aveva rivista, si era beato della sua figura e delle sue curve e poi?
Decise di spostarsi verso il pub, aveva bisogno di bere qualcosa, doveva riflettere, perché così non poteva andare avanti. Si sedette al bancone e quando il barista gli chiese che cosa volesse ordinare rispose prontamente: "Qualsiasi cosa, purché ci sia del rum". Così il barista gli servì un ottimo Daiquiri, che Killian appezzò tanto da ordinarne un secondo.- Cosa mi sta succedendo? Non può piacermi quella ragazza! Ci siamo odiati fin dal primo istante da quando sono tornato. Ok da piccoli giocavamo insieme e con ciò? Non sta scritto da nessuna parte che debba seguire una solida amicizia, anzi l'unica cosa per cui riesco a pensare a lei è farmi due risate indispettendola e...beh quello che era successo mercoledì, durante la lezione di ballo. - quell'ultima prospettiva tra l'altro si era fatta strada nei suoi pensieri molo di recente - lei è impegnata, e io non voglio stare con lei. Non dovrebbe esserci alcun tipo di problema, ma allora perché mi sento così da schifo?-
Quel drink non ebbe l'esito che Killian sperava, anzi non fece che alimentare le domande che già si poneva, aggiungendone di nuove.Decise quindi di smettere di bere, un terzo giro non gli avrebbe permesso di guidare per tornare a casa, e non poteva permettersi di rimanere lì a smaltire la sbornia. Così Killian si alzò e decise di andare a giocare al biliardo che aveva intravisto in un angolo entrando.
Dopo qualche tiro, si sentì meglio, forse per l'effetto di leggerezza che gli diede l'alcol, e il giocoli concentrò abbastanza da distrarlo da quei pensieri. Almeno finché non vide Emma dirigersi verso il bagno; stava per seguirla, questo le avrebbe permesso di chiudersi nella stanza solo, con lei, e parlare su quanto era accaduto mercoledì, oppure...replicare. No, doveva smetterla di seguire la gente. Non la gente, Emma! Se si fosse alzato avrebbe peggiorato le cose, anche perché non era abbastanza sobrio per affrontare qualsiasi conversazione o non conversazione con lei.Si decise così a continuare la partita di biliardo, in cui tra l'altro aveva anche scommesso dei soldi. Finché nuovamente vide Emma passare, seguita questa volta da August, diretti verso l'uscita.
Alla fine avrebbe dovuto andarsene anche lui, e perché non farlo in quel momento?
Così anche Killian uscì dal pub, è quello che vide non gli piacque affatto: August stava baciando Emma, intrappolandola tra la macchina e il suo corpo. Killian era completamente paralizzato. Non poteva essere geloso, ma qual era la sensazione che stava provando? Non aveva mai provato nulla di simile, aveva solo voglia di andare a prendere a pugni quel tipo.Non erano affari suoi, e stava per andarsene una volta convinto di ciò, ma qualcosa non andava: Emma non sembrava tranquilla, non si stava comportando come una ragazza presa dal bacio di un ragazzo - e lui sapeva bene come Emma si comportasse in quel caso - ma sembrava agitata. Fu così che Killian decise di avvicinarsi, per assicurarsi di essersi sbagliato: il punto è che non si era sbagliato, Emma stava proprio cercando di sottrarsi a quei baci insistenti.
Un moto d'ira crescente si impadronì di Killian, che non potè più rendere conto alla sua parte razionale, e lasciò invece spazio all'intemperanza, andando a spostare quel tipo da Emma.
Appena lo fece si sentì decisamente meglio! Non solo aveva difeso ciò che era suo, ma aveva anche fatto una buona azione liberandola dalla situazione spiacevole.
Avrebbe voluto che Emma venisse via insieme a lui, ma così non fu. Nonostante tutto Emma decise di andare con August. Killian non riusciva a spiegarselo, fino a qualche giorno prima aveva scelto lui, non sembrava che il pensiero di August le importasse molto, cosa era cambiato? Ma soprattutto Killian si chiedeva per quale motivo voleva che lei venisse con lui, come se fosse sua di diritto. Di fatto non era sua, e non lo sarebbe mai stata, perché lui non voleva stare insieme a lei in quel senso. Non voleva una relazione punto. Così se ne andò, anche perché era stanco, la serata era stata lunga e impegnativa.Salì in macchina, mise in moto e nel dirigersi verso casa, prese una decisione: tutto sarebbe tornato come prima di mercoledì. Non sarebbe più successo nulla tra loro due, lui non voleva complicazioni, doveva pensare al basket e al guadagnarsi una borsa di studio con quello sport. Inoltre ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa che anche Emma non voleva complicazioni, aveva fatto la sua scelta pochi minuti prima, lui si sarebbe adeguato di conseguenza. Da lunedì avrebbe ripreso a ignorala o infastidirla esattamente come aveva fatto negli ultimi cinque anni. Sì, quella gli sembrò la decisione più sensata da prendere.
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We are (im)possible
RomanceEmma Swan e Killian Jones. Elisabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy. Epoca diversa, età diverse, circostanze diverse; ma allo stesso tempo, stessi sentimenti, stesse divergenze e stesso coinvolgimento. Difficoltà, passione, amicizia, romanticismo, dr...