Come d'incanto

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Poco meno di un'ora dopo, si ritrovarono in teatro di nuovo faccia a faccia - circa, dal momento che cercarono di evitare il più possibile lo sguardo uno dell'altra.

La Signora Gold, nella sua solita euforica attenzione ai minimi dettagli, era intenta come sempre a distribuire ordini a destra e a manca per perfezionare scenografie varie, posizioni dell'arredamento, copioni e atteggiamenti degli altri attori. Quando finalmente vide i due protagonisti, Killian ed Emma avvicinarsi, si illuminò improvvisamente e gli andò incontro con passo svelto, cercando di non urtare nulla dell'arredamento da scenografia che fino a qualche secondo prima stava posizionando con una precisione millimetrica sul palco. "Ragazzi! finalmente siete qui!" - "Come finalmente? Sono le 15 adesso, non siamo in ritardo!" non poté fare a meno di ribattere Killian, che già era parecchio nervoso per il semplice fatto di dover condividere la stessa stanza con Emma. "Oggi dobbiamo provare l'atto finale! Ormai manca un mese o poco più, dobbiamo sbrigarci se vogliamo che venga bene! E mi auguro per voi che soddisfi le mie aspettative, altrimenti potrei anche decidere di non darvi i crediti che vi spettano per avervi partecipato." Disse con il suo solito tono risoluto.

- Ecco! Dannazione, avevo così sperato di non dover provare questa stramaledetta scena finale! Ovviamente il Karma vorrà punirmi per qualcosa oggi! Oppure è semplicemente l'applicazione alla mia vita della legge di Murphy: se qualcosa può andare storto, lo farà - Killian non sapeva se essere quindi divertito dalla fatale coincidenza o esserne arrabbiato. Ma in fin dei conti a cosa sarebbe servito arrabbiarsi se non a peggiorare ulteriormente le cose?

"Siete troppo generosa per prendervi gioco di me. Se i vostri sentimenti sono ancora quelli che erano lo scorso aprile, ditemelo subito. Il mio affetto e i miei desideri sono immutati, ma una vostra parola mi farà tacere per sempre su questo argomento."  Elizabeth, rendendosi conto di tutto l'imbarazzo e l'ansia della situazione di Darcy, si sforzò di parlare; e immediatamente, sebbene con un eloquio non molto scorrevole, gli fece capire che i propri sentimenti avevano subito un cambiamento così sostanziale, dal periodo a cui lui alludeva, da farle accogliere con gratitudine e gioia le sue dichiarazioni attuali. La felicità prodotta da questa risposta fu tale che probabilmente lui non ne aveva mai provata una simile, e in quel frangente si espresse con la veemenza e l'ardore che ci si può aspettare da un uomo appassionatamente innamorato.

I copioni di Emma e Killian erano molto simili, ed entrambi contenevano questo spezzone finale, preso pari pari dal libro. Inizialmente credevano che ci fosse un errore, ma quando chiesero spiegazione alla Signora Gold, lei spiegò in maniera molto melodrammatica che riportando quella citazione avrebbero potuto meglio averla sottomano nel momento di riprodurla, perché voleva che la scena fosse carica di enfasi ed emozione esattamente come accade leggendo le parole dell'autrice. Quindi non solo dovevano riprodurre quell'atmosfera, ma la battuta che Killian doveva dire era esattamente la stessa. E in quel frangente, dopo la risposta di Emma, lui avrebbe dovuto avvicinarsi a lei e baciarla.

"Caspita! Proprio oggi dovevamo provare questa parte?! Non faccio in tempo a ripromettermi di non lasciar più avvicinare a me Hook e mi ritrovo a doverlo anche baciare per questo stupido compito. Non è possibile, il destino mi sta giocando proprio un brutto tiro ultimamente!".           Si può dire che i pensieri di Emma e Killian furono molto simili quel giorno. Entrambi avrebbero dovuto infrangere le promesse che avevano fatto a loro stessi rimettendo tutto in discussione.

La prima prova venne interrotta dalla Signora Gold: "No, no, no e ancora no! NO! così non andremo da nessuna parte! Swan, sembra che lei stia andando al patibolo, con quell'espressione martoriata! E Jones, lei dovrebbe essere felice che la sua amata ricambi i suoi sentimenti, sembra invece che lei abbia ricevuto un rifiuto con tanto di insulti! Ma cosa vi prende? Nell'ultimo periodo sembrava che finalmente aveste trovato la vostra complicità. Se oggi dovessi pescare due alunni che casualmente stanno passando qui fuori dal teatro, molto probabilmente reciterebbero meglio di voi dopo aver letto una volta o due il copione!"
- Quale tatto contraddistingue questa donna - non poté fare a meno di pensare Emma, ma doveva ammettere che non si stava molto impegnando, era troppo concentrata a non avvicinarsi a Killian per pensare a suscitare in un possibile pubblico delle emozioni.

"Ora la rifacciamo da capo. E metteteci del sentimento questa volta, sforzatevi, deve venire bene! Si tratta della parte più bella del romanzo e mi aspetto di vedere delle lacrime alla fine dello spettacolo". 

Non fu facile riprodurre quella conversazione, ma dopo tre interruzioni, molto simili alla prima, di comune accordo, Killian ed Emma decisero di soddisfare il più possibile le richieste della regista per poter finalmente tornare ciascuno a casa propria e continuare ad ignorarsi. Quando cominciò la quarta prova, entrambi si stupirono del fatto che finalmente non erano stati interrotti, e questo gli diede la spinta giusta per proseguire, mettendoci un po' di quel sentimento tanto agognato.

Emma doveva ammettere che Killian era molto bravo, stava interpretando Mr. Darcy alla perfezione, nelle movenze, nelle espressioni, nella parlata e non sbagliava una battuta. In fin dei conti c'erano voluti altri tre tentativi precedenti, ma questa quarta interpretazione era davvero degna di nota. Emma ne era veramente ammaliata, nonostante ancora una volta si ostinasse a mantenere quel sentimento di rancore e dispetto nei suoi confronti per come l'aveva trattata; tuttavia mano a mano che venivano pronunciate sempre più battute, non riuscì a non lasciarsi andare per calarsi totalmente nel personaggio. Killian era così bravo da sembrare quasi sincero nel momento in cui espresse i suoi sentimenti per lei...per Elizabeth, e ad Emma vennero altrettanto naturali le risposte.

"Siete troppo generosa per prendervi gioco di me. Se i vostri sentimenti sono ancora quelli che erano lo scorso aprile, ditemelo subito. Il mio affetto e i miei desideri sono immutati, ma una vostra parola mi farà tacere per sempre su questo argomento."  - "Bene allora, questo mi rallegra" - disse Emma avvicinandosi - " mi avete dato la forza di ammettere quanto prima non osavo. Se nei mesi precedenti ho mostrato indifferenza nei vostri riguardi, non posso dire di provare lo stesso ora, tutt'altro - nel frattempo lo spazio che divideva i due protagonisti era diminuito ancora - vi amo Mr Darcy - e dopo una breve pausa - con molto ardore".

In quel momento gli occhi di Emma erano totalmente persi nella profondità azzurra di quelli di Killian, e come conseguenza naturale, non seguendo un copione o uno schema dato da Belle, Killian prese tra le mani il viso di Emma, dolcemente, come un gentiluomo del XIX secolo avrebbe fatto, e avvicinando lentamente il viso al suo, premette le labbra su quelle di lei, per sentirne ancora una volta il calore, la morbidezza e il sapore. Dopo qualche secondo, Emma dischiuse le labbra per rispondere al bacio in modo più intimo, quando un applauso li interruppe.

"Bravissimi! Era questo quello di cui parlavo! Sono quasi commossa, qualcosina da aggiustare, ma se riproporrete una scena fatta altrettanto bene alla fine dello spettacolo, vi assicuro che riceverete una standing ovation!". Quell'intervento aveva distolto i due interessati dal momento, e quell'interruzione disincantò quel bacio ancora casto e riportò entrambi alla realtà. Non appena ciò avvenne, come se avessero ripreso conoscenza, si allontanarono d'istinto, e cercarono di frapporre una distanza di sicurezza, prima di chiedere se per quel giorno le prove fossero finalmente terminate. Fortunatamente la Signora Gold acconsentì a lasciarli uscire congratulandosi ancora - un evento che nella sua carriera da insegnante avvenne molto di rado - e sia Killian che Emma, ne approfittarono per prendere direzioni opposte senza più rivolgersi né una parola, né tanto meno uno sguardo.

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