Nonostante avesse cominciato a prepararsi molto prima del l'orario del ritrovo in teatro, Emma era comunque leggermente in ritardo. Voleva che tutto fosse perfetto: aveva optato per un vestitino scollato sulla schiena, con una gonna lunga fin sotto il ginocchio, con uno spacco laterale che se volteggiava velocemente lasciava intravedere quasi tutto il resto della gamba. Nero, semplice, di cotone, d'altra parte avrebbero dovuto fare esercizio fisico, qualcosa di troppo elaborato sarebbe stato scomodo e poco adatto. Aveva scelto anche delle scarpe comode, un tacco basso, molto simile alla mise da ballo che aveva visto in occasione di qualche concorso dato in televisione. I capelli legati in una morbida coda alta, in modo che non le dessero fastidio. Era pronta.
Killian non vedeva l'ora di vedere Emma! Voleva stringerla ancora tra le braccia, guardarla negli occhi e averla per sé. Questo lo fece arrivare anche in anticipo, sperando che lei avrebbe fatto lo stesso. Non fu così, il che non fece che rendere ancora più carica di aspettative l'attesa.
"Ciao Killian! Scusami per il ritardo, non mi smentisco mai" disse Emma per rompere il ghiaccio dell'imbarazzo. "Non è molto che aspetto, cominciamo?" - "Sì, avrai molto da insegnarmi, e dovrai anche essere un insegnante paziente, perché non sono molto brava in queste cose. Sono un pochino scoordinata" disse ridendo.
- Strano, non lo avrei mai detto - pensò Killian prima di rispondere: "Vedrò cosa posso fare".
Il teatro era strano senza tutti gli altri, ed Emma si sentiva veramente a disagio, solo loro due in questo modo. Cosa le era saltato in mente?! Non aveva minimamente pensato ad August. Ma ormai era lì, tanto valeva ballare, per i ripensamenti ci sarebbe stato tempo dopo.
Killian accese le casse, attaccò il cavo al suo computer e parti una musica molto dolce, ma abbastanza movimentata; così le tese la mano, e con una galanteria che non aveva mai visto, e che Emma mai si sarebbe aspettata disse: "Mi concede questo ballo Miss Bennet?" - "Ma certo Sig. Darcy" rispose prontamente.
"Allora, non è difficile, un passo alla volta, contare potrebbe aiutarti: un, due, tre, un, un, due, tre.." Nel frattempo muoveva i piedi a ritmo, prima indietro, poi un passo verso destra, poi avanti, ancora indietro, destra, destra...c'era da perdere la testa. Con Killian però era tutto molto fluido, ogni movimento, era molto facile riuscire a seguirlo una volta capita la logica dei passi. Sapeva il fatto suo, e sentire i muscoli del braccio sotto il tocco della sua mano, mentre la stringeva, faceva un certo effetto.
"Non guardare i piedi, guarda me. Sarà tutto più facile se non ci pensi". Su questo si sbagliava, guardarlo negli occhi sarebbe stato più che una distrazione. Emma arrossì, e nel momento in cui distolse lo sguardo, la canzone cambio: ora il ritmo era lento, basso e ancora una volta dolce e sensuale. Killian la avvicinò a se prendendola per la vita. Quel lento le piaceva, le permetteva di pensare più lentamente a quello che stava facendo, anzi di non pensarci del tutto, Killian sapeva davvero come prenderla. I loro corpi si muovevano all'unisono, e l'aria divenne carica di tensione.
Killian vide le labbra di Emma così vicine, all'apparenza così morbide, e il suo profumo..oh, il suo profumo: si avvicinò, sperando che lei non lo fermasse o non lo respingesse e la baciò. Un bacio inizialmente leggero, puro, e dal momento che Emma rispose al bacio divenne sempre più profondo, intenso...avido.
Emma affondò le dita nei capelli corvini di lui, attirandolo, se possibile, ancora di più a sé. Killian nel frattempo le accarezzava la schiena nuda, e il contatto con quella pelle così liscia e morbida non faceva che invogliarlo ad andare oltre, molto oltre quel bacio. Quel bacio che nel frattempo li aveva costretti a fermarsi, a smettere di ballare, perché stava impiegando tutta la loro concentrazione. Un bacio da togliere il fiato...letteralmente.Nonostante Emma non volesse mai smettere, dovette ritrarsi per riprendere il respiro. Avrebbe voluto subito averne ancora, non aveva mai baciato nessuno con così tanta passione, nemmeno August. Oddio August! Emma ebbe un improvviso moto di senso di colpa: cosa stava facendo?! Aveva appena tradito il suo primo amore. Non se lo meritava, ed Emma non poteva fargli una cosa del genere. Chissà che cosa sarebbe successo se lei non si fosse fermata. Appena in tempo, prima che Killian la prendesse e la portasse a ridosso del muro, per approfondire ancora meglio quel bacio e la loro intimità.
"No! Killian fermati!" - "Che c'è? Mi sembrava ti stesse piacendo" - "Non posso, scusami!"
Fu così che Emma si sottrasse al suo abbraccio e corse via, in preda ad un'improvvisa voglia di piangere e nascondersi. Lasciò Killian solo, in mezzo al palco, con la musica che ancora faceva da sottofondo senza dargli nemmeno la possibilità di fermarla o dire qualsiasi cosa.Appena uscì dalla porta, nel richiuderla appoggiò la testa sulla mano ancora ferma sulla maniglia, incapace di andare oltre, e si accasciò a terra, piangendo.
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We are (im)possible
RomanceEmma Swan e Killian Jones. Elisabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy. Epoca diversa, età diverse, circostanze diverse; ma allo stesso tempo, stessi sentimenti, stesse divergenze e stesso coinvolgimento. Difficoltà, passione, amicizia, romanticismo, dr...