Melodia

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Quel giorno Emma venne svegliata all'alba dalla sveglia. A nessuno piace dover aprire gli occhi a causa di un assordante e fastidioso rumore proveniente dal comodino. Ti muovi goffamente verso la fonte del suono per compiere la prima azione della giornata. Non fu il caso di Emma quel giorno: era il giorno in cui finalmente Killian sarebbe uscito dall'ospedale! Non poteva esserne più felice. Il ritmo della sveglia quella mattina aveva un suono quasi melodioso alle sue orecchie, perché non stava più nella pelle dal rivederlo, e passata quella mattina, dopo scuola, avrebbe finalmente potuto farlo.

Quella mattina si era svegliata anche in anticipo, perché voleva scegliere accuratamente l'outfit della giornata, in modo che subito dopo le lezioni sarebbe potuta andare diretta a prendere Killian all'ospedale. Voleva essere impeccabile: ovviamente non avrebbe potuto eccedere di eleganza, ma voleva indossare qualcosa che l'avesse messa a suo agio, ma allo stesso tempo in risalto. Optò per un vestito color crema che le arrivasse poco sopra il ginocchio, non particolarmente aderente, in modo la lasciare il tipico effetto vedo-non-vedo, per lasciare a Hook la fantasia di sapere cosa ci fosse sotto. Calze velate di un colore scuro, da indossare sotto degli stivali che le arrivassero poco sopra il ginocchio. Come ultimo tocco, sopra la manica a tre quarti del vestito, non poteva mancare il suo giubbotto di pelle bordeaux, che sapeva piacesse tanto a Killian.

Dopo l'ultimo sguardo allo specchio, per controllare che tutto fosse al suo posto, raccolse i capelli biondi in una fluente coda di cavallo, prese la borsa con l'occorrente per le lezioni della mattina e scese in cucina per fare colazione.

Non che avesse molta fame, aveva letteralmente le farfalle nello stomaco al pensiero di avere un appuntamento con il suo uomo quel pomeriggio, ma come dire no ad uno dei pancake di Mary Margaret? Inoltre avrebbe dovuto chiedere le chiavi della macchina: di certo non poteva andare a prendere Hook fuori dall'ospedale in bicicletta!

Salita sul maggiolino giallo sgargiante si diresse verso la scuola, sperando che le ore scolastiche quella mattina, e il pranzo, passassero il più velocemente possibile.

Ecco, era il momento: Emma aveva appena parcheggiato di fronte alla clinica. Doveva solamente entrare e chiedere di Killian Jones, dopodiché avrebbe atteso il suo arrivo, avrebbe preso il suo borsone, contenente tutti gli effetti personali che avevano riempito la sua stanza in qui lunghi giorni passati, e sarebbero usciti insieme. Non era difficile, ma si sentiva nervosa come non era mai successo. Aveva già avuto un appuntamento con Killian, il giorno della loro prima e ultima lezione di ballo privata; sembrava passato così tanto tempo! Anche allora era nervosa, ma ancora non amava quel ragazzo, e se qualcosa fosse andato storto non avrebbe avuto lo stesso peso che avrebbe avuto ora.

Non poteva e non voleva tirarsi indietro proprio ora, quindi prese un profondo respiro e scese dal maggiolino. Con una camminata frettolosa si diresse verso l'ingresso, e con sua grande sorpresa, appena varcata la soglia, trovò Hook seduto ad aspettarla, sulle poltrone della sala d'attesa. Che sciocca! Come poteva avere anche solo pensato di poter seguire un piano? Killian sembrava fatto apposta per rendere la sua vita imprevedibile, fin nelle piccolezze.

"Alla buon ora Swan!" - il suo sorriso raggiante e quegli occhi penetranti, che vennero rischiarati dalla piega che aveva assunto la sua bocca, fecero tremare le gambe ad Emma. Le farfalle nello stomaco si erano ora trasformate in veri e propri stormi svolazzanti.

"Guarda che se fai l'arrogante me ne vado!" - la realtà dei fatti era ben diversa. Di fronte a quell'azzurro cristallino non avrebbe mai potuto fare nemmeno un passo indietro.

"Wow siamo arrivati alle minacce ora! Farò il bravo, lo prometto" - entrambi risero di gusto, anche se effettivamente era una battuta sciocca e di poco conto, ma la serenità di quel momento era innegabile.

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