Quelle parole le avevano lasciato l'amaro in bocca. Erano certamente una bella composizione: sembrava che ci avesse messo molta cura nello scegliere come prenderla in giro per l'ennesima volta.
Emma sperava con tutto il suo cuore che ci fosse anche solo un fondo di verità tra quelle righe. Ma come fidarsi? Killina non le aveva mai dato modo di riporre la sua fiducia in lui. Emma aveva fatto praticamente tutto da sola, lui si era solo mostrato per quello che era. Non poteva fargliene una colpa. Sapeva fin dal principio, prima che tutto cominciasse, che quel bambino che era stato il suo vicino di casa e compagno di giochi non esisteva più. Sapeva che era stato sostituito da un cuore di ghiaccio, uno stronzo impertinente.
Aveva smesso di negarlo a sé stessa; tanto quanto aveva smesso di rincorrerlo. Aveva fatto la sua scelta, ed era giunta alla conclusione di meritare di più: meritava qualcuno che la volesse dal primo sguardo, che la trattasse come una principessa, che non le desse modo, nemmeno per un secondo, di dubitare della sua fiducia o del suo amore.
Che cosa aveva ottenuto da Killian? Un'infinità di 'non lo so', incertezza, paure, nervosismo, litigi. Le aveva fatto mettere in discussione ogni punto fermo della sua vita! Persino le sue amiche.
Le sue amiche. Le stesse persone che anche in quel momento, con quel pezzo di carta e inchiostro in mano, la stavano aspettando al di là della porta del bagno in cui si era rinchiusa per leggere e nascondere la scatola.
Avevano deciso di uscire; era tanto che non lo facevano. Prima era un'abitudine settimanale ritagliare del tempo per passare una serata tranquilla, semplicemente per stare insieme. Killian le aveva tolto anche quello. Non erano più uscite: Emma era stata totalmente assorbita da tutti i drammi che lui le aveva portato. Aveva cominciato addirittura a nascondere loro delle cose che lo riguardavano. E lo stava facendo anche in quel momento.
La scatola con l'abito era accuratamente riposta nel vano tra la cabina doccia e l'armadio degli asciugamani. La stava "guardando". Le stava dicendo "aprimi".
Era innegabile la curiosità che provava nell'aprire la scatola per estrarne il contenuto. Aveva solo visto il prezioso tessuto rosso, ed era passata subito alla lettera che era posta sopra. Ma come poteva provare quel vestito? Avrebbe voluto dire revocare di nuovo una sua decisione. Emma aveva un carattere forte, e ahimè orgoglioso, aveva ceduto al fascino di Killian fin troppe volte in quei tre mesi. Aveva ceduto troppe volte a quello che era il suo sogno di poterlo rendere l'uomo della sua vita. Ci aveva provato più e più volte, senza successo. Finché non era arrivata quella goccia che ha fatto traboccare un vaso stra colmo.
Era combattuta. Di nuovo.
Da una parte la poca, anzi inesistente fiducia che lei ancora conservava nei suoi confronti, e dall'altra parte...
Dall'altra parte, le emozioni più belle che lei avesse mai provato in vita sua.
Oltre all'amaro in bocca, le era rimasto anche un groppo in gola, quello che le avrebbe rovinato il trucco da lì a poco. Il cuore aveva accelerato i suoi battiti leggendo quelle parole. Una parte di lei voleva credere a tutto quello che c'era scritto: quella stessa parte avrebbe indossato il vestito quel sabato sera e avrebbe mandato al diavolo l'orgoglio, la fiducia, i sentimenti negativi e i brutti ricordi per provare ancora una volta a ottenere quello che voleva. E quella parte di lei lo avrebbe rifatto per altre mille e mille volte ancora, per sempre. Quello che Emma provava nei confronti di Killian era così forte che era difficile credere che sarebbe riuscita a provare qualcosa di altrettanto importante per qualcun altro.
Era come condividere uno stesso corpo con due personalità completamente diverse, quando si trattava di Killian.
Prima di tutto aveva ripromesso a sé stessa che non avrebbe più commesso gli stessi errori: quindi di una cosa era sicura. Avrebbe esposto il suo stato d'animo ad Elsa e Regina.
Fino a quel momento, tenersi tutto dentro, ma soprattutto tenerlo per sé l'aveva lacerata dentro, piano piano. E non se ne era accorta finché Killian non l'aveva mandata via, per rendersi conto di essere rimasta sola in quel momento.
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We are (im)possible
RomanceEmma Swan e Killian Jones. Elisabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy. Epoca diversa, età diverse, circostanze diverse; ma allo stesso tempo, stessi sentimenti, stesse divergenze e stesso coinvolgimento. Difficoltà, passione, amicizia, romanticismo, dr...