Il Cuore di cristallo [IN REVISIONE]

3) E quella chi sarebbe?

"E lei chi sarebbe?" Chiesi  innervosita...
La signora fece un passo avanti e disse "Sono Miledy Stone, la direttrice di questo locale. Crystal, io e Nathan abbiamo una cosa molto importante da dirti e mi raccomando non devi prenderlo come un gioco!". Vidi Nathan sorridere per la prima volta, e la prima cosa che pensai fu: che sorriso fantastico.
Ma cosa mi viene da pensare? Riprenditi Crystal.
Tornai nella realtà per il richiamo di Nathan "Hey,Cristal ascolta bene quello che ti dico.." Sono spaventata, ma allo stesso tempo curiosa...
"Noi sappiamo che tu sei la chiave per trovare il cuore di cristallo!" Lo interruppi subito dicendo: "Che cos'è il cuore di cristallo?" Il suo sorriso si allargò di più e disse "Il cuore di cristallo é un oggetto magico e molto particolare, pensiamo che tu sia la chiave per trovarlo!".
Lo guardai come se avesse detto la cosa più irreale del mondo e poi decisi di reggere il gioco e gli chiesi "E perché pensate che io sia la chiave?". Ero confusa, non capivo niente di tutto ciò che mi avevano detto, ma lo lascia rispondere, anche perché la curiosità di certo non mi mancava.
"Noi lo abbiamo capito leggendo la storia del cuore di cristallo.. Quel libro racconta di una ragazza chiamata Celia... Era la vecchia guardiana del cuore di cristallo, ma  è morta da secoli ormai... " disse Miledy con tono serio,  "Ma posso dirlo a miei genitori?" Chiesi immediatamente senza pensare "No,non puoi assolutamente dirlo a nessuno" Tuonarono i due in coro.
Non capivo il motivo, ma non volevo chiedere più niente..
Finita quella conversazione volli tornare a casa e Nathan si offrì di accompagnarmi.
Stavamo camminando vicini l'uno all'altro, ma c'era imbarazzo tra di noi. Forse perché le poche volte che ci eravamo parlati era stato un completo disastro... Il silenzio che era sceso in mezzo a noi si ruppe quando Nathan decise di parlare. "C'è l'hai un ragazzo?" Lo guardai un po' sorpresa e se dovrei essere sincera, neanche me l'aspettavo da lui una domanda del genere. Provai ad aprire bocca, ma quello che uscì fu un leggero sussurro, quindi ci riprovai e uscì un leggero "N-no!".

POV NATHAN

Non sapevo il motivo per cui gli avessi fatto quella domanda, ma in qualche modo mi venne spontanea. Però avevo paura che lei pensasse che ero un pervertito di merda che ci prova con le ragazze senza neanche conoscerle quindi gli chiesi "Scusa, non volevo farmi gli affari tuoi. Tutto bene?".

POV CRYSTAL

La sua domanda era una domanda "innocente" in qualche modo. Non credo che volesse farsi gli affari miei o cose del genere, voleva solo togliersi una curiosità.
"Si tutto apposto, tranquillo" gli risposi sorridendo.
Non mi accorsi che eravamo ormai arrivati davanti a casa mia , finché non vedi il cancello con il nome.
Mi fermai e mi girai verso di lui, mi allungai verso il suo viso e gli diedi un bacio in guancia.
Sinceramente non sapevo il motivo per cui l'avevo fatto, ma non mi pentii.
Appena entrai dentro casa sentii la voce di mia madre.
"Ciao tesoro, c'è l'hai fatta ad arrivare finalmente! Perché ci hai messo così tanto?" Chiese lei con le sopracciglia aggrottate "Niente mamma, avevo solo un po' voglia di fare una passeggiata vicino al fiume. Tutto qui, tranquilla!" mentii "Va bene tesoro, vai a fare la doccia cosi dopo ceniamo!" Mi ordinò lei.  Obbedì senza fiatare e andai in camera mia.

Dopo 15 minuti...

"Mamma ho finito!É pronta la cena?" Chiesi con la pancia che brontolava dalla fame "Si tesoro, vieni!" Rispose lei.
Mi sedetti a tavola e quando finimmo la cena, andai in camera e mi misi sul letto.
Pensai a Nathan, pensai alle domande che mi fece e infine, pensai al cuore di cristallo.
Ancora non ci credevo a quello che mi avevano detto. Mi sembrava una cosa del tutto irreale, impossibile, ma soprattutto, su tutte le persone che ci sono sul pianeta, perché proprio io?
La mia mente era annebbiati da tanti pensieri, ma decisi di riposare, perché ormai non c'è la facevo più. Avevo accumulato tante cose oggi che non avevo ancora digerito e di certo non mi metto a digerirle alle dieci di sera.