34)Una cosa incomprensibile

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Mi sveglio accecata dalla luce del sole che filtra dalla finestra, guardo l'ora e vedo che sono le 10:15, ho dormito molto.
Mi chiedo quando ritornerà Nathan, non vederlo per tre giorni è stata una cosa straziante ma non solo per me anche per lui...
Sento bussare e dico "Avanti" mi ritrova davanti un'infermiera bionda un po' cicciotella ma con un sorriso dolce sul viso che mi disse "Scusami cara se ti ho svegliato ma devi prendere le medicine!" , "Oh non si preoccupi ero già sveglia" risposi io ricambiando il sorriso.
L'infermiera posò le medicine sul comodino che avevo di fianco e andò verso la porta ma prima di uscire disse "Cara se tutto va bene dovrebbero dimetterti oggi... Però devi riposare", "Lo spero, comunque grazie mille per la sua disponibilità" dissi sorridendo, "Ma figurati e poi questo è il mio lavoro" rispose lei con tono scherzoso per poi uscire facendomi un cenno con la mano come saluto.
Presi la bottiglietta d'acqua chiusa che avevo di fianco a me e l'aprì bevvi un sorso d'acqua e poi presi le medicine bevendone un altro..
Cominciai a sentirmi stanca quindi mi addormentai tra le braccia di Morfeo.

POV NATHAN
Sono seduto ad ascoltare la prof di storia che secondo me,parla a vanvera perché nessuno l'ascolta. C'è chi chiacchera con il vicino di banco e c'è chi usa il cellulare dietro l'astuccio, in poco parole i miei compagni fanno di tutto tranne che storia perché la prof è tonta e non si accorge mai di nulla.
Io invece continuo a pensare a Crystal, era per lei se non mi annoiavo,la guardavo sempre e non mi stancavo mai e il fatto di non averla qua vicino a me, mi rattrista in un modo incredibile.
Driin... Driin...
Ed ecco la campanella che segna la fine di questa ora e che segna anche la fine di questa giornata scolastica.
Prendo lo zaino e mi dirigo fuori dalla classe come un fulmine,non c'è la facevo più a stare in quell'inferno.
M'incammino a passo veloce verso l'ospedale dato che non è tanto lontano dalla scuola,e infatti in dieci minuti sono davanti al portone dell'ospedale.
Entro e prendo l'ascensore e mi dirigo al quarto piano. Arrivato al piano percorro tutto il corridoio fino ad arrivare alla stanza 54, busso ma nessuno mi risponde quindi capisco che Crystal sta dormendo e infatti è così.
Appena entro la trovo sdraiata sul letto che dorme beatamente,mi dispiacerebbe svegliarla.
Gli dò un bacio leggero sulle labbra e lei mugola qualcosa d'incomprensibile, poi si alza di scatto e mi vide e la vedo rilassarsi, "Amore non ti preoccupare non sono un maniaco" dissi ridendo sonoramente, "Beh non si sa mai.." disse facendo spallucce per poi mettersi comoda sul letto.
Interrompe il silenzio che si era creato poco fa e disse "Come faresti ad uscire da una fossa di dolore che si allarga con il tempo diventando sempre più grande?", spalancai gli occhi a quella domanda perché se devo essere sincero non mi sarei mai aspettato una domanda del genere proprio da lei.
"Io non lo so..." dissi con voce sottile come per non farmi sentire da nessuno, "Perché questa domanda?" Gli chiesi, "Beh... Hai presente quando cadi in una fossa e cerchi di uscirne fuori, ma non ci riesci perché ti sembra che quella fossa diventi sempre più profonda quando provi a scalarla?!" Fa una piccola pausa per poi continuare "È così che mi sono sentita in questi giorni. In una fossa. Una fossa piena di dolore e sofferenza a cui non riesci a fuggire... Più cerchi di fuggire più la fossa diventa più profonda e ti dà l'impressione che il tuo dolore si espande e diventa sempre più profondo e ti provoca un'infinita sofferenza" finisce di parlare e gli scende una lacrima, so che non è stato difficile raccontarmelo,ma in un certo senso sono contento che si sia sfogata con me. D'istinto l'abbraccio più forte che posso,perché so che in questo momento ha bisogno solo di questo e di nient'altro.
Quando parlava con quella sua voce flebile e sottile scorgevo nel suo tono un filo di sofferenza,forse da quando il padre l'ha lasciata è distrutta ma non lo ha mai dato a vedere, e nemmeno io me ne sono accorto che sto con lei quasi 24 ore su 24.
"Cryst... Ah scusate non pensavo ci fosse qualcuno." Disse un'infermiera interrompendo il nostro momento 'intimo', "Non c'è problema,e comunque non ha interrotto niente" interviene Crystal facendo sorridere l'infermiera per poi dire "Ah ok... Comunque sono venuta ad avvisarti cara che il dottore ha detto che se te la senti potresti uscire anche oggi, gli basta fare la lettera di dimissione", i miei occhi s'illuminano quando sento quella frase e mi giro per guardare Crystal e la vedo solo annuire.
L'infermiera capendo le intenzioni di Crystal si voltò per uscire ma si fermò e su girò e disse "Comunque cara la sofferenza è un baratro molto oscuro. Capita spesso che molte persone definiscano la parola sofferenza con dei fatti futili, ma fidati che questa parola vale molto di più di quanto sembri" l'infermiera dopo aver detto ciò esce e rimango paralizzato sul posto,ero sconvolto e non poco dall'espressione che ha Crystal capisco che non è da meno.

IN MACCHINA...

POV CRYSTAL
Quello che ha detto l'infermiera si ripete continuamente nella mia testa
"La sofferenza è un baratro molto oscuro. Capita spesso che molte persone definiscano la parola sofferenza con dei fatti futili,ma fidati che questa parola vale molto di più di quanto sembri."
Quelle parole continuano a ripetersi nella mia mente come per capirne il significato ma proprio non ci arrivo.
"Ragazzi siamo arrivati!" Ci avvisa la madre di Nathan guardandoci dallo specchietto, "Nathan... Amore" fissi scuotendolo un po' sapendo che essendo immerso nei suoi pensieri come me del resto non aveva sentito, "Eh... Si" rispose, "Siamo arrivati" dissi e lui uscii dalla macchina venendo verso la mia portiera dicendo "Vieni amore.. Andiamo", scendo lentamente e mi aggrappo a lui perché sinceramente non mi sento in piene forze.
Arrivati davanti al cancello di casa mia,suonammo al citofono e rispose la voce di mia madre "Chi è?" , "Sono Crystal mamma aprimi" sentì un tonfo e capii che mia madre fece cadere il citofono,e infatti mi venne incontro abbracciandomi forte, "Oh piccola mia stai bene..." disse lei sull'orlo del pianto, "Già menomale che stai bene..." No non ci posso credere quella voce è di...

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Di chi sarà la voce? Lo scoprirete..
Scusate se ci ho messo un sacco ad aggiornare ma ogni giorno avevo qualche imprevisto,infatti oggi l'ho fatto un po' più lungo del solito. Spero vi piaccia.
Ringrazio sempre infinitamente chi legge,vota,commenta questa storia. Grazie davvero!!!

Il Cuore di cristallo [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora