Capitolo 1

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<Forza muovete quei culi, signorine!> sbraito contro i ragazzini che addestro per il combattimento. Un mare di borbottii e insulti verso la sottoscritta si leva dal campo, dove i ragazzi devono correre dieci giri in meno tempo possibile. Sono al centro, a scrutare i miei allievi uno ad uno, anche se ho solo diciotto anni sono già a capo delle guardie e addestro le nuove reclute, visto che sono la migliore nel combattimento. Ho sconfitto tutti i veterani , anche quelli più esperti, non so come ho fatto ma già a sedici anni mi sono ritrovata a controllare tutte le ronde di guardia. I miei uomini mi portano rispetto, anche perchè se non lo fanno si ritrovano un pugnale dritto al cuore. Mia mamma continua a rimproverarmi per il modo con cui mi pongo, da maschio invece che da ragazza tenera e posata. Come sono tutte le mie coetanee, che pensano solo a farsi belle nella speranza d'incontrare il proprio compagno. Non ci penso minimamente a trovarmi un uomo appiccicoso che mi ronza sempre attorno, quando ho troppe responsabilità verso il branco. Anche se, non voglio diventare l'Alpha, lascio questo compito ingrato a mio fratello Jaxon, che ha solo un anno in meno di me. Non riuscire mai a stare al di fuori dell'azione, senza sporcarmi le mani o andare in perlustrazione con i miei uomini che mi coprono le spalle. Mio padre mi sostiene in questa scelta, anche perchè neanche a lui piace essere il capo indiscusso, lui vuole essere libero proprio come lo sono io ora. Libera dalle scartoffie, libera dagli impegni mondani, libera da tutto e da tutti. Secondo mia madre, dovrei mettermi la testa a posto ma, sono nata ribelle ed è questo che continuerò ad essere. Sarei anche troppo crudele per i suoi gusti ma, per essere rispettata al pari di un altro uomo devo esserlo per forza se no, non mi prendono mai sul serio e non posso permettermelo con la posizione che ricopro. <Fermi!!> urlo a squarciagola a quelle sottospecie di miei coetanei che mi tocca allenare, si fermano ansimanti. <Se continuate così, col cavolo che vi faccio entrare nelle guardie, ci siamo intesi?> dico guardandoli negli occhi, mentre loro annuiscono intimoriti. <A terra! Cento flessioni> dico minacciosa, i ragazzi si guardano l'un l'altro. Alzo gli occhi al cielo ma, questi qui sono proprio degli imbecilli. <Ora, signorine!! A meno che non vogliate fare venti giri di campo!> gli urlo mentre tutti i ragazzi si buttano a terra borbottando. Sento un ragazzo della mia età, mi pare si chiami Max, borbottare <Tiranna> Lo fulmino con lo sguardo ma, lui non abbassa il suo e continua a fissarmi. Scatto velocemente verso di lui, gli prendo il braccio e lo giro all'indietro. Cade pesantemente a terra di pancia, sbattendo anche la testa sul suolo mentre il continua a tenergli il braccio e gli metto un piede sulla schiena per bloccarlo. <Ripeti quello che hai detto se hai il coraggio?> gli dico lasciando trapelare tutta la rabbia che ho in corpo. <S-scusa Astrid> mi dice balbettando, arrendendosi. Femminuccia. Penso contraria, sono tutti delle pappamolle, nessuno che mi sfidi. Anche per questo che non voglio un compagno, sono tutti più deboli di me. A parte mio padre, zio Storm e Ruven con loro ci devo ancora lavorare per trovare una tattica vincente per metterli KO. <Astrid!!> sento urlare il mio nome da lontano ma, la voce la riconosco subito. In fretta e furia congedo i ragazzi, che tutti felici vanno nello spogliatoio a farsi una doccia. <Zio Storm!!> urlo mentre gli vado incontro e mi getto tra le sue braccia. <Hei scheggia come te la passi?>mi dice ricambiando l'abbraccio, mentre usa il mio soprannome. ormai tutti i miei amici e parenti mi chiamano scheggia ma, è partito tutto da Storm. Perchè quando ero più piccola, riuscivo sempre a scappare prima che mi beccassero nelle marachelle che combinavo e lasciavo sempre Storm indietro, quindi si beccava sempre lui la colpa. Da allora continua a chiamarmi così, ormai ci ho fatto l'abitudine, l'unica cosa che non mi va a genio è che anche il gigante biondo mi chiama così. In tutti questi anni mi ha sempre rotto le scatole, e proprio non riesco a sopportarlo per fortuna non lo vedo da sei anni e questo mi rende solo felice. <Bene dai, a cosa devo questa tua visita?> gli chiedo mentre ci dirigiamo verso la casa branco. <Ma come...non ti ricordi che domani sera c'è la festa di Ostara?> mi chiede incredulo. Maledizione me ne ero completamente scordata. Odio quella festa, anche perchè sempre in questa occasione rivedevo il biondo. Speriamo che non ci sia neanche questa volta...

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Heila bella gente 😘
Ecco a voi il primo capitolo, spero che vi piaccia. Che ne pensate di Astrid?
Baci 😘❤

My Alpha 2 : Inside the iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora