Capitolo 21

17.9K 739 48
                                    

Mi sveglio per un maledetto raggio di sole che filtra dalle tende socchiuse, naturalmente deve quasi accecarmi quando apro mezzo occhio. Impreco peggio di uno scaricatore di porto e guardando l'ora constato che ho dormito solo due ore. Porca miseria! Guardo nella direzione di Alannah che dorme spensierata con un sorriso stampato in volto. Beata lei! Sicura che non riesco più a dormire sguscio fuori dal letto, facendo attenzione a non far rumore. Appena mi alzo, però, mi assale un mal di testa atroce. <Maledetta sbornia! E maledetta me che ho bevuto come una spugna!> borbotto a bassa voce mentre mi trascino nel bagno per farmi una doccia. Spero che possa fare un miracolo, facendomi passare i postumi. Purtroppo con la sfiga che mi ritrovo, neanche dopo essermi ripulita mi passa. Mi trascino per i corridoi fino ad arrivare sull'uscio della cucina, sbircio dentro per vedere se c'è quell'assatanata della cuoca. Quando costato che non c'è anima viva tiro un sospiro di sollievo, almeno per ora mi è andata bene. Metto su il caffè e ci manca poco che mi scolo una caraffa intera. Ora, con la mente abbastanza lucida ripenso a ieri sera e l'immagine di Sven mi compare prepotente nella mente. Prima di uscire dalla camera, per fortuna, ho preso le chiavi delle manette e quasi correndo raggiungo il giardino. Mi sento maledettamente in colpa, pensando che possa esserli successo qualcosa durante la notte mentre io stavo facendo baldoria. Continua a maledirmi mentre percorro la strada che porta al mio vichingo incatenato. Ora come ora penso solo alla sua salute e non come mi ha spezzato il cuore ogni volta che mi ha allontanata, senza aver riposto in me nessun minimo di fiducia. Finalmente arrivo, ma quando lo vedo con gli occhi chiusi e afflosciato su se stesso il mio cuore smette di battere. <Sven!> urlo mentre corro da lui e mi accascio per terra. Apro una manetta e tutto il suo corpo precipita nella mia direzione, per poco non ci rimango secca per il suo peso "piuma". <Miseriaccia, ma quanto pesa!?> esclamo mentre con fatica riesco a scrollarmelo di dosso e stenderlo a terra. Gli controllo il polso constatando che è debole e inizio a scrollarlo per le spalle. <Andiamo ragazzone non mi abbandonare> gli dico mentre le prime lacrime rigano il mio viso. Guardo su tutto il corpo se ha qualche ferita o livido grosso per qualche emorragia interna, ma non ha niente, neanche una minima fuoriuscita di sangue. Tiro un sospiro di sollievo, per fortuna è solo svenuto. Però le lacrime non smettono di scendere, mentre gli alzo le gambe. Maledizione, pesano un quintale! Mi guardo in giro e vedo un masso abbastanza alto e grande per sorreggerli le gambe. Con fatica lo trascino ai suoi piedi e appoggio le sue gambe sopra. <Ti prego brutto vichingo, svegliati! Mi sento così in colpa, ti prego perdonami!> gli dico mentre piango come una fontana e appoggio la testa su suo torace, chiudendo gli occhi. Dopo qualche minuto sento un click sospetto, alzo la testa e vedo due pozze quasi bianche che mi guardano e un sorriso sfacciato su suo viso. <Ma che diamine?> borbotto mentre sposto lo sguardo sul mio polso destro che è ammanettato a quello dell'idiota vichingo. <Non ci credo> esclamo incredula mentre mi agito cercando le chiavi. Intanto Sven si mette a sedere, mentre il sorriso impertinente non lo abbandona. <Se ti stai agitando tanto per cercare le chiavi delle mante, bhe è fatica sprecata> mi dice mentre nella mano libera a le chiavi. Come diamine ha fatto a prenderle senza che me ne accorgessi? <Dammele, brutto idiota vichingo> esclamo mentre mi butto su di lui. <Cavolo dovevo farlo prima,se sapevo che ti buttavi addosso a me così> mi sbeffeggia mentre arrossisco di botto. Il maledetto si mette a ridere mentre con facilità mi scrolla di dosso e mette le chiavi nella mutande. Si avete capito bene, proprio nei suoi paesi bassi mentre io lo guardo sbalordita. <Dimmi che non lo hai fatto sul serio?> lo prego mentre sono ancora scioccata. <Oh si cara, ti ripago con la stessa moneta> mi dice alzandosi e trascinando anche me. <Liberami subito, maledetto vichingo con la mente bacata!!> gli urlo addosso mentre la rabbia prende il sopravvento. <Puoi liberarti quando vuoi, le chiavi sai dove sono> mi dice con un sorriso strafottente e indicandosi in basso. Avvampo peggio di un pomodoro. <Brutto idiota! Questa me la paghi!> gli dico mentre gli tiro pugni sul torace che non lo scalfiscono minimamente. Alza un sopracciglio mentre blocca la mia scarica di pugni <Non ti sembra di avermela fatta pagare a sufficienza> mi chiede prendendomi un polso e strattonandomi, facendomi scontrare con il suo petto. Abbasso la testa colpevole e mi rifugio tra le sue braccia, mugugnando parole senza senso. Non riesco a capire quello che provo per lui, è tutto così confuso il minuto prima è dolce e gentile e il minuto dopo mi respinge, proprio quando decido di cedere. L'unica cosa che sono sicura è che stando tra le sue braccia mi sento a casa e in una bolla di felicità solo nostra. Sento le suo braccia possenti circondarmi la vita mentre immerge il suo viso nell'incavo del mio collo, mi ricorda tanto quando l'ho trovato davanti alla quercia mentre diceva la sua litania. Mi irrigidisco pensando al dopo, quando mi ha respinto, distruggendomi. <Astrid, questa volta è diverso> mi dice leggendomi nella mente, ma lo stringo più forte esprimendoli il mio dubbio e la mia paura. <Piccola te lo assicuro, questa volta non vado da nessuna parte> mi dice in un sussurro dolce mentre mi stringe di più a sé e il suo profumo mi pervade. La mia corazza che ho eretto per proteggermi, sta cedendo ad ogni minuto che sto abbracciata a lui. <Promettimelo> gli dico con la faccia schiacciata sul suo petto. <Te lo prometto bimba> mi dice staccandosi e prendendo la mia mano ammanettata nella sua. Mi ero completamente dimenticata di tutta la faccenda delle manette. <Potrei essere liberata?> gli chiedo sarcastica alzando il polso con il suo al seguito. <No, ma se vuoi puoi prendere la chiave e ti assicuro che non mi arrabbio> mi dice con un sorriso sfacciato. <Maledetto vichingo, ma perché mi doveva capitare uno così idiota?> borbotto mentre trascino Sven verso il castello con il viso in fiamme. <Cos'hai detto? Non ho sentito> mi prende in giro mentre ride. Non gli rispondo neanche mentre impreco contro di lui in tutte le lingue del mondo. Entriamo dentro al castello e le poche persone che si sono svegliate guardano prima le manette e poi noi con facce stralunate. Mi sento in imbarazzo e faccio di tutto per nascondere i nostri polsi ammanettati mentre l'idiota per eccellenza ride sotto i baffi. Sbuffo risentita, mentre un gruppo di persone ci passa a fianco, chinando la testa in segno di rispetto < Noai'de> lo salutano mentre lui ricambia con un cenno della testa. <Perché ti chiamano in quel modo? Cosa vuol dire?> gli chiedo fermandolo e aspettando una risposta. Mi sa tanto che mi sono persa qualcosa. <Non sono più l'Alpha, ma lo sciamano del branco ed è per questo che sono andato dalle sacerdotesse> mi dice con circospezione e secondo il mio istinto mi sta nascondendo qualcosa e deve essere anche bella grossa. <Chi è adesso l'Alpha?> gli chiedo mentre iniziamo a camminare verso la cucina. <Dragos> mi dice troncando il discorso e facendosi silenzioso. Arriviamo in cucina ed incontriamo mio fratello con Storm che scherzano bellamente. Appena ci notano, ma soprattutto vedono le manette che ci legano si zittiscono. <Bene, bene. Qui qualcuno ha passato una notte infuocata> ci dice Storm con tono allusivo, alzando e abbassando le sopracciglia. Gli rivolgo un occhiataccia e mi trattengo per darli fuoco. Jaxon gli tira uno scappellotto, guardandolo minaccioso <Ma che diamine!> esclama Storm risentito mentre si massaggia la testa. < Guarda che stai parlando di mia sorella> gli dice col viso oscurato. Sven con lo sguardo rabbioso, mi trascina vicino a Storm e gli da un altro scappellotto mentre lui era troppo occupato a guardare male mio fratello. <Maledizione amico! Ma che ho detto di male? Ho solo chiesto se avete scopato!> esclama esasperato. Sbuffo esasperata perché ormai ho rinunciato a cambiare il lato pervertito di Storm. Sia il mio vichingo che Jaxon, come leggendosi nella mente gli tirano delle sberle sulla testa contemporaneamente. <Stai parlando della mia compagna> <Stai parlando di Astrid diamine> esclamano insieme. Storm alza le mani in segno di resa, capendo che nessuno gli da corda <Va bene, ho capito! Ma per l'amor del cielo basta botte!> dice con tono petulante. Alzo gli occhi al cielo, non cambierà mai dall'essere tragico. <Buongiorno gente!> esclama Alannah raggiante mentre si versa una tazza di caffè. <Ciao Alannah> si alza un coro generale di saluti. La mia amica nonché complice mi guarda interrogativa, vedendo il mio vichingo con me e le manette. "Dopo" le mimo con le labbra mentre lei annuisce. Ci sediamo tutti sulla penisola a chiacchierare mentre facciamo colazione, per me è la seconda ma non rinuncio mai per una buona tazza di caffè. Ad un certo punto Alannah si alza con il viso serio <Vado a recuperare un idiota e torno> annuncia mentre se ne va, immagino che vada a prendere Dragos. Sven si volta con sguardo interrogativo nella mia direzione mentre stringe di più la presa sulla mia mano, che non ha mai lasciato andare. <Va a liberare Dragos> gli dico in un sussurro, cercando di non farmi sentire dai due impiccioni. <Anche a lui gli è toccata la mia stessa sorte?> mi chiede contraendo la mandibola. <Si, ma almeno io sono stata brava e ti ho liberato molto prima> gli dico con voce angelica e sorridendo sotto i baffi. <Lo sai che te la farò pagare, bimba> mi dice ad un soffio dalle mie labbra mentre un brivido di desiderio percuote il mio corpo. Non riesco a capire perché ho questo desiderio sfrenato di saltarli addosso e farlo mio. Diamine non ho mai pensato a nulla del genere prima d'ora. Spunta un sorriso impertinente sulle labbra del mio vichingo biondo, sicuramente ha sentito anche lui l'elettricità piena di desiderio che aleggia tra di noi. <Piccioncini chiama Terra!> esclama Storm, schioccando le dita tra di noi mentre si rompe la nostra bolla peccaminosa di desidero non saziato. Arrossisco inevitabilmente, penso di non essere mai stata in imbarazzo così tanto in un giorno solo. Jaxon e il pervertito ridono sotto i baffi per la mia faccia arrossata, mentre io gli lancio sguardi di fuoco. <Sapete come sta Adam?> chiedo per cambiare discorso o meglio per spostare l'attenzione dalla sottoscritta. Sven sembra che non li interessi quello che dicono, sicuramente è molto più abituato di me alle battutine pervertite che dice Storm. D'altronde si conoscono da millenni e lui avrà molta più esperienza di me, visto che la mia è pari a zero. Diamine non ci avevo mai pensato, ma riuscirò a soddisfarlo visto tutte le esperienze che avrà avuto. La gola mi si secca solo al pensiero e per fortuna la voce di Jaxon mi riporta alla realtà. <Sono andato prima a vedere come stava, purtroppo non mangia e non vuole uscire dalla sua stanza>mi dice mogio. <Dobbiamo riuscire a risolvere la questione il prima possibile> dico con il volto oscurato dalla preoccupazione. Passiamo l'intera mattinata e anche il pranzo a parlare sulle strategia da adottare contro i giganti di ghiaccio e il possibile complice che li ha liberati. Ad un certo punto vediamo passare Alannah infuriata come una iena con al seguito Dragos che ride <Dai Alannah era uno scherzo!> le dice prendendola per un polso e facendola voltare. <Scherzo un corno! Mi hai fatto prendere un colpo!> esclama risentita mentre strattona la presa, liberandosi e con passi pesanti uscire dalla cucina con Dragos alle calcagna. Ci guardiamo tutti in silenzio con facce stralunate per poi scoppiare a ridere fino alle lacrime. Mi blocco per sbadigliare, adesso le poche ore di sonno si stanno facendo sentire. Sven si alza, trascinandomi dietro. <Noi andiamo a riposare, ci vediamo per cena> ci congeda mentre io esulto, finalmente posso dormire. Seguo il mio compagno per corridoi che non avevo mai esplorato fino ad arrivare ad un grosso portone di legno, dove lo apre rivelando una camera simile alla mia, ma fatta con un legno più scuro. C'è solo la luce del camino acceso che rischiara un po' la stanza, entriamo mentre Sven chiude la porta alle mie spalle. Ora mi sento abbastanza agitata e con lo stomaco sottosopra. Il mio vichingo tira fuori dai pantaloni la chiave e ci libera i polsi.<Mi sento buono oggi> mi dice sorridendomi mentre prendendomi per mano mi fa stendere sul suo letto con lui sopra di me. Ho il cuore a mille mentre nel mio stomaco ci sono lupi imbizzarriti, ma quando inizia a baciarmi dolcemente l'ansia mi scivola via e viene sostituita dal desiderio. Si stacca troppo presto da me mentre io protesto e si stende di fianco a me. <Non è il momento giusto, si paziente che manca poco> mi dice dolcemente accarezzandomi il viso. <Ora è meglio riposarsi perché sta sera dobbiamo avere molte energie> mi dice sorridendomi allusivo e io avvampo coprendomi il viso. Mi da un bacio sulla fronte mentre mi abbraccia e appoggia la testa sul mio seno. Mi irrigidisco tutta, ma quando sento il respiro di Sven farsi più pesante, segno che sta dormendo. Inizio ad accarezzarli i capelli e ben presto vengo trascinata anch'io nel mondo dei sogni.

Ci sveglia un colpo alla porta e sentiamo dall'altra parte Storm <Piccioncini la cena è pronta> ci dice per poi dileguarsi. Scendiamo mano nella mano ancora assonati, ci accomodiamo nella tavola principale dove sono già riuniti tutti. Guardo ghignando Alannah e Dragos che si lanciano sguardi di fuoco e qualche frecciatina perfida, ma per il resto la cena passa tranquillamente. Sven mi trascina fuori, la brezza leggera ed estiva di giugno mi allevia abbastanza la mia voglia del mio compagno. Mi porta in un posto misterioso visto che non mi vuole dire niente sulla nostra meta. Quando siamo quasi arrivati mi obbliga a chiudere gli occhi e mi lascio condurre da lui. Non so come faccia ad essere così agile visto che non ci vede, io appena ho mosso un passo stavo per cadere come una pera cotta, fortuna che Sven era pronto a prendermi. <Ora puoi aprire gli occhi> mi dice con una voce strana. Quando gli apro mi si presenta uno spettacolo a dir poco fantastico. E' una piccola radura ed è illuminata dalla luna piena, con una piccola cascata e un migliaio di lucciole che rendono mistica questo posto. <E' bellissimo> esclamo gettandomi tra le braccia di Sven. <Ne sono felice> sorride mentre mi fa sdraiare sulla soffice erba ed inizia a baciarmi lentamente, prendendosi tutto il tempo del mondo. Si stacca da me e anche se non può vedermi i suoi occhi trasmettono tutto l'amore del mondo e il desiderio di unirsi a me. <Sai che è nostra tradizione unirsi per la prima volta alla nostra compagna e marchiarla quando c'è la luna piena?> mi chiede con voce roca e piena di desiderio. Mentre mi sento contrarre nel mio centro del desiderio, gemo sentendo la sua erezione che struscia proprio sul quel punto. <No non lo sapevo ma si da proprio il caso che c'è oggi. Devo forse dedurre che sia stata pianifica questa uscita?> gli chiedo con voce piene di lussuria. <Forse> mi risponde con un sorriso insolente. Scoppio a ridere per stemperare l'agitazione seguita da lui. <Bimba te la senti?> mi chiede ad un tratto serio mentre io mi ero incantata a vedere le lucciole. <Si> gli dico stringendolo di più a me e baciandolo con passione. Facciamo l'amore lentamente e con una passione sfrenata, proprio quando siamo al culmine affonda i denti nella mia spalla marchiandomi. Urlo di dolore misto a piacere e dopo poco lui si unisce a me. Restiamo abbracciati, scambiandoci teneri baci finché non cadiamo tutti e due tra le braccia di Morfeo. Ora, finalmente, posso dire di essere SUA in tutto e per tutto.

_________________

Salve bella gente😘

Scusate il ritardo, ma spero mi perdoniate con questo capitolo😎😎

Fatemi sapere che ne pensate, scusate se non vi ho risposto ai commenti del capitolo precedente, ma non mi funzionava più Wattpad.  Adesso con una buona dose di imprecazione e maledizioni voodoo, funziona.🤘🤘

Baci😘😘

My Alpha 2 : Inside the iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora