Capitolo 10

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Sven
Non so quanto tempo sono rimasto a fissare un punto indistinto della mia mente, mentre il sangue colava dal taglio lasciando una striscia scarlatta sulla mia guancia. L'unica cosa certa, che posso affermare con fermezza é che non me lo sarei mai aspettato da Astrid. Non pensavo che volesse veramente prendermi col pugnale, ma quando ho sentito la direzione che prendeva col cambio d'aria mi sono spostato per un soffio se no rischiavo di essere preso in piena fronte. Vorrei convincermi che non l'abbia fatto apposta e che ha sbagliato mira, ma dal suo tono e dalla reazione che ha avuto oserei dire che voleva uccidermi o almeno provarci. Mi riscuoto dai miei pensieri quando sento dei fischi d'apprezzamento e parole oscene uscire dalla bocca delle nuove reclute. Il sangue inizia a ribollirmi nelle vene, più vanno avanti a fare commenti su Astrid che sicuramente è passata da quella parte per andare negli spogliatoi. Nessuno deve permettersi di toccare, sfiorare o solo guardare la mia compagna. E' solo mia e se non la posso avere io, nessuno l'avrà mai. Lo so, sono egoista fino all'inverosimile per questo pensiero poco consono vista la mia posizione. Vorrei tanto che le cose andassero diversamente, dove le svelo che è destinata a me fin dalla sua nascita, come evidenzia bene il simbolo di Odino impresso su una nostra parte del corpo. Siamo predestinati per qualche strano motivo, ma per uno scherzo del destino s'ho già che non durerà in eterno visto che ogni notte rivivo la sua morte, ed ogni volta il mio cuore perde un piccolo pezzettino sostituito solo con il ghiaccio, sempre più freddo. Esco dalla stanza, sbattendo la porta con gli occhi già per metà trasformati nella mia forma da lupo, come le mani dove spuntano gli artigli pronti a squarciare gole. Appena mi vedono, i ragazzi si zittiscono tutti e spero vivamente che mi stiano guardando con terrore perché sarò l'ultima cosa che vedranno di questo mondo. sto per trasformarmi completamente e lasciare spazio alla parte più primitiva e selvaggia di me, quando le porte d'ingresso alla palestra sbattono per l'entrata di qualcuno. Mi volto nella sua direzione con il viso distorto dalla rabbia e dall'odore capisco che è Dragos, il solito guastafeste. <Sven, abbiamo un problema bello grosso> mi dice con tono serio, troppo serio per prenderlo alla leggera e rimandare la discussione. Annuisco, cercando di  calmarmi e  facendo respiri profondi, immettendo nel mio copro più ossigeno possibile per assopire il mio lupo, ormai pronto allo scontro. <Andiamo in un posto più tranquillo> gli dico incamminandomi mentre da lontano sento lo scroscio dell'acqua di una doccia in funzione. Immagino la mia piccola compagna nuda che si rilassa sotto il getto terapeutico dell'acqua mentre le goccioline percorrono tutto il suo corpo minuto, la voglia di lasciare Dragos  da solo e raggiungere Astrid sotto la doccia è enorme. Scuotendo la testa, esco dalla palestra con il mio amico che mi segue in silenzio intuendo la tensione che provo in questo momento. <Cosa ti è successo alla guancia?> mi chiede spezzando il silenzio che si era creato. Mi porto una mano alla ferita, non mi ricordavo neanche di averla e ormai il sangue si è seccato mentre la ferita si è già rimarginata grazie alla mia natura. <Astrid mi ha usato come tiro al bersaglio con i pugnali.> gli dico grugnendo e incazzandomi con me stesso per averla sottovalutata. Dragos mi guarda con gli occhi spalancati, trattenendo il fiato e dopo un secondo scoppia in una fragorosa risata. <Certo che hai trovato proprio una gatta selvatica come compagna> mi dice ridendo ancora. <Non sai quanto e tu non la conosci neanche.> borbotto risentito per le parole veritiere del mio amico per descrivere la mia, ribelle, compagna. Arriviamo davanti allo studio di Darden, ed entriamo trovandolo insieme a Corinna. Sono una coppia fantastica in tutti i sensi, si amano immensamente anche dopo anni e riescono sempre a risollevarsi nelle situazioni più difficili. Non pensavo che Darden avrebbe trovato la sua compagna, almeno non prima di me scorbutico com'era, ma soprattutto freddo e spietato nessuna lo sopportava per più di un giorno. Invece, è stato il primo a buttarsi in una relazione seria e duratura con la sua compagna. Devo dire che Corinna lo rende dolce, gentile, simpatico e non il solito musone. <Dragos cosa devi dirci?> gli chiedo rivolgendo il capo nella sua direzione. <Mi è arrivata una chiamata dal nostro branco, ci sono state sparizioni di molti di noi e non sanno chi possa essere stato, anche se hanno controllato dappertutto non li trovano> mi dice lasciando trasparire tutta la tristezza e l'impotenza che prova, visto che noi siamo lontani, troppo dal nostro branco. <Avete qualche idea di chi possa essere?> interviene Darden. <No, ma da dove hanno visto l'ultima volta la vittima, tutto introno si è ghiacciato e non si scioglie anche se adesso il sole è abbastanza caldo per farlo> ci dice il mio beta e appena pronuncia quelle parole, alzo la testa di scatto e mi viene subito in mente chi possa essere l'artefice di queste sparizioni. <Potrebbero essere i giganti di ghiaccio> dico con tono grave. <Impossibile, sono esiliati da migliaia di anni a U'tgardr> mi risponde Dragos. <Vero, ma qualcuno potrebbe averli fatti fuggire> gli dico ragionando su chi possa essere. <Odino non lo avrebbe permesso, sono troppo pericolosi a briglia sciolta.> ribatte il mio amico sempre più pensieroso. <Scusate se interrompo ma cosa sono i giganti di ghiaccio?> ci chiede Corinna. <Sono delle creature esistite molti anni fa che portarono sulla terra, per noi Midgardr, freddo e desolazione. L'umanità si stava estinguendo per colpa loro e anche gli dei facevano fatica a contrastarli, ma per fortuna Odino insieme hai suoi guerrieri migliori è riuscito quasi ad estinguerli e rinchiuderli all'estremo del mondo. Bergelmr è l'ultimo dei giganti a quanto ne so, insieme alla sua famiglia. > gli rispondo, sperando di essere stato abbastanza esauriente. <Ah va bene> mi risponde Cory. <Però ci potrebbe essere una minima possibilità che si siano liberati> ci dice Ruven spuntando dal nulla. Sussultiamo tutti per la sorpresa <Per la miseria Ruven!! Vuoi farci prendere un infarto!> sbotta Corinna. <Scusate, ma anche dei miei uomini sono scomparsi e volevo venire qua a parlarvene ma da come ho capito ne state già discutendo> si scusa. <Esatto, per ora possiamo solo raggiungere i nostri branchi e indagare> dico rivolto a tutti. <Vado ad organizzare il viaggio> si congeda il mio beta seguito poco dopo da Ruven. Sto per andarmene anch'io quando Darden mi ferma. <Partiranno con voi anche Astrid, Jaxon, Marcus e Adam sono i nostri combattenti migliori> mi dice e appena sento il nome della mia compagna mi si forma un nodo in gola. <Non se ne parla, ho abbastanza uomini ed è una cosa che riguarda solo il mio branco, senza offesa amico> gli dico convinto. <Lo so, ma anche noi avevamo dei problemi e voi ci avete dato una mano. Consideralo un ringraziamento.> mi dice con tono severo e chiudendo la discussione, congedandomi. <Maledizione!> sbotto appena chiudo la porta dell'ufficio. Si prospetta un viaggio e una convivenza molto dura, oserei dire troppo.


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Hola bella gente! :)

Spero vi piaccia questo capitolo! Vorrei scusarmi per il ritardo dell'aggiornamento, ma ho avuto un casino di verifiche e non sono riuscita prima.

Tanti baci :)

My Alpha 2 : Inside the iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora