Capitolo 37

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Sven

Questi due giorni sono passati come un fulmine, non abbiamo neanche fatto in tempo a festeggiare la gravidanza della mia compagna che avevamo preparato con tanta cura. La rabbia, ormai è una presenza fissa, come una nube nera che è sopra le nostre teste e ci fa andare fuori di testa. Abbiamo continuato a litigare tra di noi, anche se alla fine siamo riusciti, in un modo o nell'altro, a concludere e prepararci per la battaglia. Ormai è il tramonto del secondo giorno, questa notte ci aspetta un bel combattimento. La mia sete di sangue è altissima, devo vendicare tutto quello che hanno fatto alla mia splendida compagna. <Saremo veramente pronti a questa battaglia?> mi chiede Astrid, mentre mi raggiunge dalla porta finestra che da sul giardino, dove sono rimasto per parecchi minuti ha pensare al mio continuo incubo che continuo a fare sulla morte della mia dolce metà. Non le ho detto niente per non farla preoccupare ancora di più, anche se penso che lei abbia intuito qualcosa, però ha fatto finta di niente. <Non ne ho idea, ma l'unica cosa certa è che non lascerò mai e poi mai che ti prendano. Devono passare sul mio cadavere prima.> le dico in modo solenne, abbracciandola e circondandola con la mia mole possente. <Raggiungiamo gli altri> le dico, prendendola per mano e rientriamo in cucina, dove ci sono tutti, anche i nostri guerrieri. Siamo tutti pronti per la battaglia, visto che uno dei miei nuovi compiti di sciamano è predire il futuro e dirlo all'alpha del branco. Ho detto a Dragos, che ci avrebbero attaccato a sopresa al tramonte e non di notte come diceva il biglietto e solo a lui ho chiesto se poteva tenere Astrid al sicuro o almeno che le venissero assegnate delle guardie che l'avrebbero protetta durante lo scontro. Non ho neanche tentanto di chederle di stare in disparte durante la battaglia, sarebbe stato solo fiato sprecato, imparando a conoscerla si sa che non si tira mai indietro per un combattimento. Fuguriamoci se poi si tratta di proteggere nostro figlio che porta in grembo, lo so già che combatterà come una leonessa inferocita e abbatterà tutti quelli che le ostacolano il cammino. Però non posso fare niente per il mio nervosismo, timore e paura di perderla proprio come nel mio sogno premonitore. Vorrei poter cambiare il destino, ma le sacerdotesse hanno parlato chiaro durante il mio addestramento. Non si può cambiare il corso del proprio destino, e se si prova comunque ad ostacolarlo, le conseguenze saranno maggiori e più catastrofiche. Quindi, dovrei mettermi il cuore in pace e lasciare che il corso degli eventi faccia il resto ma proprio non ci riesco. Mentre penso, una finestra si ingrange al suolo e ci raggiungono delle urla di battaglia da fuori.<Ci stanno attacando! Pronti al contrattacco!> esclama Dragos, sguainando le sue spade e il resto di noi lo segue a ruota, uscendo dalla cucina. Jaxon si trova sul tetto con tutti gli arceri e aspetta solo l'ordine di Dragos per dare l'ordine di scoccare le freccie. Aspettiamo tutti allineati a proteggere il castello, con l'adrenalina che inizia a circolare alle stelle, davanti siamo io, Dragos e Astrid che è subito seguita da Darden, Cory, Ruven e Maggie. Anche lei con una spada, non immaginavo che sapesse usarla, ma oltre la magia sa anche combattere bene. Adam è una delle guardie del corpo, scelte da Dragos per proteggere la mia compagna. L'altra guardia non poteva essere che Storm, con il suo ghigno da pervertito e le spade pronte per l'attacco, è una vera minaccia per il nostro avversario. Dal bosco arrivano urla sovraumane, ma dei giganti di ghiaccio non si vedono ancora. Siamo tutti pronti, aspettiamo solo il segno di Dragos che ci dia il via libera. Iniziano a sbucare dalla foresta un orda di giganti con la loro pelle bluastra e gli occhi gialli che si vedano anche a questa lontananza. <Non ancora> urla Dragos per farsi sentire da tutti mentre i giganti iniziano ad avvicinarsi sempre di più. <Ci siamo quasi!> urla Dragos, mentre Astrid, Maggie, Cory e Darden si fanno avanti e alzano le braccia, rivolte al cielo ormai tinto di rosso. Ora i giganti sono a portata delle nostre freccie e noi siamo sempre più nervosi. <Ora!> urla Dragos e la mia compagna seguita dagli altri tre, lanciano un incantesimo potente. Sbuca dal nulla una striscia infuocata mista a dei lampi elettrici di Draden che ci separa dai giganti. Si iniziano a sentire le prime urla atroci di sofferenza mentre sul viso dei quattro si forma un ghigno vittorioso. <Jaxon, ora!> esclama Dragos mentre alcuni giganti sono riusciti a sorpassare la muraglia infuocata. Gli arceri sul tetto scoccano le prime frecce che Jaxon ha accesso con l'elemento del fuoco, rendendole incandescenti, abbatendo una grande quantità di giganti che cadono al suolo. Però continuano a sbucare dalla foresta e a moltiplicarsi sempre in numero maggiore. <Sembra proprio che avere Atrid era una scusa bella e buona solo per annienatarci> mi dice Storm, mentre scalpita per trafiggere qualche gigante e l'attesa non si fa aspettare molto. Mentre le freccie infuocate continuano a levarsi in cielo sopra le nostre teste, Dragos ci da il via per attaccare. La barriera infuocata sparisce, visto che consumerebbe troppe energie hai nostri quattro ragazzi. Partiamo all'attacco con un grido di battaglia, le retrovie si trasormano sia in lupi che in orsi, visto che sono stati addestrati solo a combattere in forma animale. Mentre noi procediamo ancora umani, ma con la stessa sete di sangue di un animale selvatico che cerca cibo da settimane. La ferocia con cui affondiamo le spade nei corpi dei giganti non è paragonabile a niente. Combattiamo come se non ci fosse un domani e magari per molti di noi, non ci sarà. Distruggiamo migliaia di giganti di ghiaccio, ma sembra che non finiscano più di arrivarne altri a sostituirne quelli uccisi. Mentre noi siamo in svantaggio numerico e molti cadaveri sono dei nostri, più di quanti vorrei ammettere. Astrid è sempre nel mio raggio visivo, combatte digrignando i denti e con le sue due spade che sembrano prolungamenti delle braccia, abbatte ogni gigante che incontra. Sembra la regina della guerra, con il tramonto che illumina il suo volto e i capelli neri, anzi, è la regina indiscussa. Intravedo in lontananza Bergelmir con a fianco Lavonne che sogghigna malignamente e dietro di loro il mio gemello, Ansgar. Abbatto un gigante di ghiaccio che mi stava ostacolando. <Laggiù> grido e le teste di Corinna e Draden si girano subito verso Lavonne come qualla di Maggie e Ruven. Scattano tutti e quattro verso la strega che si prepara all'attacco, mentre io e Astrid, assieme a Storm e Adam andiamo verso il re dei giganti di ghiaccio, alto una spanna sopra gli altri giganti, con la pelle blu e gli occhi azzurro ghiaccio ci vede arrivare e ride. Quando stiamo quasi per raggiungerlo, dalle sue spalle escono altri giganti che ci attaccano subito, io riesco a schivarli e vado dritto verso il loro re mentre gli altri devono vedersela ognuno contro almeno tre giganti a testa. Maledizione, questa non ci voleva! Non posso farci niente ed inizio a combattere contro il loro re, che devo ammetterlo è un osso duro a morire. <Pensi davvero di sconfiggermi sciamano?> mi dice ridendo, mentre io sono senza fiato per la fatica, dopo tutte queste ora di combattimento incessante. <No, lo so per certo di sconfiggerti > gli rispondo straffotente mentre lo colpisco all'addome, in un momento che aveva abbassato la guardia. <Me la pagherai insulso sciamano> esclama il re mentre con una mossa fulminea mi blocca con la mia schiena contro il suo petto, con un braccio che stritola il mio collo e la mano che regge un pugnale che si posa sulla mia tempia, procurando un piccolo taglietto dove esce un rivolo di sangue. La scena che mi si presenta davanti è la stessa del sogno. Astrid che combatte come un amazone contro tre giganti mentre dal dietro sbuca la mia copia malvagia, coperto di ferite e con una luce maligna negli occhi. Cerco di urlare il suo nome, ma mi esce solo un filo di voce come un sussurro strozzato mentre cerco di liberarmi dalla morsa del mio nemico. <Guarda morire la tua compagna sciamano> mi sussurra in un orecchio il re mentre ghigna divertito, pregustandosi la scena cruenta. Non posso fare niente, mi sento impotente, la mia compagna sta per morire e non posso fare niente per salvarla. Solo soffrire in silenzio e sperare in un miracolo, ma la vedo dura, ormai il destino è stato scritto e non si può tornare indietro. Con una lancia ricoperta di sangue Ansgar si avvicina sempre di più e Astrid si accorge troppo tardi della sua comparsa. La lancia penetra nello stomaco della mia compagna, mentre lancia un ululato di dolore. Però quando ancora deve inifilarsi completamente dentro la sua carne ed essere mortale la ferita della lancia a sorpresa, spunta Storm e Adam dal nulla e ammazzano Ansgar che non fa neanche in tempo a maledrli che cade morto al suolo. Adam corre da Astrid e la porta via dal campo di battaglia, verso Jaxon che è sceso dal tetto e ha adibito la cucina in un infermeria provvisoria, curando i feriti con i suoi poteri. Rimango paralizzato, giusto il tempo di realizzare che la mia compagna può essere salvata e con una mossa fulminea mi libero dalla morsa del re, Inisieme a Storm che nel frattempo mi ha raggiunto lo distruggiamo, con molta fatica, però alla fine anche lui cade a terra in un cumulo di carcassa di gigante. Sentiamo un urlo che sovrasta tutta la battaglia, distogliamo lo sguardo dal cadavere del re, e vediamo Lavonne cadere al suolo agonizzante mentre Draden, Corinna, Maggie e Ruven le infliggono il colpo finale insieme. Tutti i giganti si fermano e guardando con gli occhi sbarrati la caduta del loro re e della strega, si disintegrano davanti ai nostri occhi. I sopravvisuti del nostro esercito si guardano negli occhi ed espolodo in un boato di gioia. Finalmente è finita, questa inutile battaglia. Io non mi faccio neacnhe travolgere dalla gioia colletiva, ma sfreccio via, verso la mia compagna. Appena entro nella stanza, vedo Jaxon abbassato sulla ferita all'addome della mia compagna, ha appoggiato una mano sopra, illuminata di una luce verdognola. <Come sta?> gli chiedo con il fiatone per la corsa mentre mi raggiungono anche gli altri per sapere come sta un pezzo importante della nostra famiglia. Jaxon toglie la mano luminosa dalla pancia di Astrid e ci guarda con il viso ricoperto dal sudore e sofferente in viso. <Sono riuscito a guarire il possibile, adesso non è più così critica la situazione. Dobbiamo solo aspettare che si riprenda.> ci dice mentre si sdraia sulla brandina accanto a quella di Astrid. La domanda che sto per porre mi si blocca in gola, talmente sono in apprensione, ma ora che so che lei sta bene devo farlo. <Il bambino si è salvato?> gli chiedo mentre mi si attorciglia lo stomaco. <Controlla tu stesso> mi dice in un sussurro prima di addormentarsi. Deve aver usato tutte le sue energie per salvare Astrid. Mi avvcino, quasi in soggezione e appoggio la mano sull'addome della mia compagna che dorme profondamente e sento un leggero battitto, ma forte abbastanza per sentirlo. Senza volerlo sorrido come un ebete e guardo gli altri, mentre alcune lacrime solcano il mio viso. Tutti scoppiano a piangere di gioia e si abbracciano tra loro mentre io non posso fare a meno di pensare che le due persone più importanti della mia vita sono vive.




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Salve bellezze <3


Ed eccoci con uno degli ultimi capitoli di questa stupenda storia. Mancano solo atri due capitoli e poi lasceremo Astrid e Sven, ma non disperatevi ci sarà un terzo libro ricco di sorprese e colpi di scena.

Baci <3

My Alpha 2 : Inside the iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora