Astrid
Apro gli occhi mentre gli ultimi attimi, prima di svenire, mi appaiono in mente e un forte dolore all'addome mi attanaglia e fa piegare in due per la sofferenza. La prima cosa che penso è il mio piccolo fagiolino, subito la mia mano va a controllare se sento ancora il legame con il mio bimbo. <Amore, non preoccuparti è sano e salvo> mi raggiunge la voce del mio vichingo, mentre l'ultima nebbia che oscura il mio cervello si toglie dalle scatole. Guardo il mio compagno sdraiato a fianco a me, nel nostro letto, che mi sorride come non aveva mai fatto prima. Sembra che tutto il peso che reggeva sulle sue poderose spalle si sia dissolto nel nulla e adesso può vivere in pace, sorridendo alla vita. <E' finita vero?> gli chiedo, speranzosa che questa insulsa guerra sia finita veramente con la morte di quella strega e il re dei giganti di ghiaccio. <Si è finita.> mi dice, illuminandomi con il suo sorriso mentre gli occhi sono pieni di felicità . Non posso fare altrimenti, che sentirmi un peso sullo stomaco, volatizzarsi nel nulla per il sollievo <Per quanto sono stata incosciente?> gli domando girandomi dalla sua parte e sentendo solo una lieve fitta del dolore che sentivo appena Ansgar mi ha inferto la ferita. Sven mi afferra per un fianco e dolcemente mi fa avvicinare a lui , finché¨ non sono schiacciata contro il suo petto muscoloso. <Sei stata incosciente per neanche dodici ore, tesoro. L'ho sempre detto che sei una combattente.> mi sussurra all'orecchio in modo dolce mentre mi bacia delicatamente il collo, facendomi rabbrividire tutto il corpo. Ridacchio divertita, mi sento leggere e con una sempre maggiore di costruire una famiglia con Sven. Quando stiamo per baciarci e le nostre labbra si trovano ad un soffio l'una dall'altra, la porta si spalanca e quasi cade dai cardini. Sobbalziamo entrambi per il frastuono e la potenza del colpo. <Oh scusate, volevo vedere come stava la mia bambina> ci dice quel mostro di mia madre, anche se è piccola e compatta certe volte non riesce proprio a dosare la forza che usa, ogni volta, poi fa la comparsa mio padre, guardandola in cagnesco perché¨ distrugge sempre qualcosa. <Nanerottola, la smetti di spaccare tutto!> ci raggiunge la voce di mio padre che guarda contrariato la sua compagna, mentre lei gli fa un sorriso angelico. <Non ho fatto proprio niente bestione è la porta che si è aperta da sola in quel modo tanto sgraziato> gli risponde angelica e andando ad abbracciare il suo compagno. Io e Sven ci guardiamo negli occhi, per poi scoppiare a ridere come due scemi. I miei genitori non ci fanno neanche caso, talmente sono impegnati nella loro conversazione stramba su chi è il colpevole che ha fatto quasi scardinare la porta. <Ma vi muovete ad arrivare, che la colazione è pronta e non possiamo mangiare se non tirate su dal letto i vostri culi pesanti!> esclama Storm incazzato e soprattutto affamato, entrando in camera nostra mentre i miei genitori stanno ancora discutendo. Storm guarda prima Darden e Cory, alza gli occhi al cielo , poi passa lo sguardo a noi che stiamo ancora ridacchiando nel nostro mondo fatto di cuoricini. <Oh ma insomma! Mi farete diventare diabetico per tutto le coppie di piccioni in calore che ci sono in questa casa> sbotta schifato e chiudendo la porta con forza e questa volta non regge il colpo e cade a terra in un sonoro boato. Riportandoci alla realtà , ci guardiamo tutti e quattro con gli occhi sbarrati per poi scoppiare a ridere della scenata di Storm. Poverino, non lo abbiamo neanche degnato di uno sguardo. Raggiungiamo gli altri in cucina, dove hanno iniziato a fare colazione, Storm ci guarda con il volto scuro e distorto dalla rabbia. Sembra una pentola a pressione, che sta per esplodere. <Dai vecchio mio, vedrai che troverai anche tu la tua compagna> gli dice avvicinandosi mio padre seguito da Sven, che li danno pacche poderose sulla spalla e una bella sfregata sui capelli, rendendo i suoi capelli neri leggermente ricci, una matassa disordinata. Storm fa una smorfia di disgusto e guarda in cagnesco i suoi amici di vecchia data <Ve lo potete scordare che io trovi una compagna, che schifo, non voglio rincitrullirmi come voi> gli dice scuotendo la testa energicamente. <Non è vero che siamo rincitrulliti!> esclama Sven con mio padre, Ruven e Dragos che gli danno man forte, annuendo energicamente. Noi ragazze siam tutte allineate sul piano della cucina a guardare la scenetta. <Avete visto la nutella, il mio fagiolino la desidera> chiedo alle ragazze mentre ispeziono gli armadietti, ma non la trovo. <Tieni bellezza, l'avevo appena tirata fuori per mangiarla> me la passa Alannah, sistemandola tra di noi e infilando i grissini all'interno del barattolo. <Sicura di non essere incinta anche tu Ali? > le chiedo mentre la vedo mangiare voracemente un grissino dietro all'altro. E' Lei si blocca a guardarmi con un grissino in bocca, sospeso quasi in aria, non so proprio come fa a stare ancora là e non cadere. <Ecco, si lo sono. Io e Dragos l'abbiamo scoperto tre giorni fa. Volevamo dirvelo solo che eravamo troppo impegnati per la battaglia> mi dice con un sorrisone. <Non ci posso credere! Congratulazioni!> le dico abbracciandola. <Gli altri lo hanno già saputo?> le chiedo e lei annuisce mentre mi sorride. <Si, scusa se non te l'ho detto per prima, ma...> la interrompo. <Ma stavo dormendo per riprendermi dalla ferita. Tranquilla, non è un problema e sono felicissima per voi due> le dico abbracciandola un'altra volta. <Ha ragione Storm, siete rincretiniti da quando avete delle compagne> risponde Adam e Jaxon che annuisce. Si sono disposti in due gruppetti, da una parte gli uomini single e dall'altra quelli con una compagna. E' esilarante vederli bisticciare così, ma tanto si sa che alla fine si concluderà con una sfida. <Allora andiamo di fuori a vedere chi è il più rammollito di noi> propone Storm, ghignando divertito. Ecco, appunto come non detto. Gli uomini marciano fuori, iniziando già a spintonarsi a vicenda mentre noi gli guardiamo ormai rassegnate. <Metto su un po' di tè ragazze?> ci propone Maggie mentre tutti le diamo il consenso , iniziando a chiacchierare intorno al tavolo, sentendo qualche grugnito e urlo che arriva dal giardino e ogni volta sospiriamo esasperate.
Quando stiamo preparando un bel piatto di pasta, tutte insieme, con la cuoca che ci comanda a bacchetta e lancia occhiatacce a mia madre. Quelle due sono teste calde e non fanno che tenere un coltello a portata di mano, per trovare un pretesto per colpirsi. Entrano i ragazzi, conciati da buttare via, con vestiti quasi inesistenti e coperti di terra dalla testa ai piedi, ridendo e scherzando come se non avessero mai litigato. Rimango intontita a guardare Sven, sembra proprio un guerriero d'altri tempi conciato così. Lo stesso effetto hanno sulle altre che guardano i rispettivi compagni con la bava alla bocca. Il mio vichingo viene verso di me con un ghigno divertito in volto. <Amore, forse è meglio che chiudi la bocca> mi dice mentre me la chiude lui e si abbassa a baciarmi. Dimentico completamente il pranzo che stavamo cucinando, baciare il mio compagno è l'unica cosa che mi preme in questo momento, il resto può aspettare. <Vieni con me> mi dice in un sussurro eccitato il mio vichingo, non faccio neanche in tempo ad annuire che Sven mi prende in braccio. Lancio un urlo dalla sorpresa in contemporanea rido sguaiatamente. Usciamo dalla cucina e mentre attraversiamo la sala principale, Sven si blocca e io cerco di alzarmi e non guardare più la bella visuale del suo culo. Peccato, avrei perso un giorno intero per ammirarlo da questa visuale. <Chi sei?> chiede la voce minacciosa del mio compagno alla ragazza con una matassa di ricci scuri e due occhi da gatta selvatica. <Sono Layla, la sorella di Storm> ci dice mentre guarda male il mio compagno. Sven mi mette a terra e la guardiamo con aria stralunata. Storm ha una sorella? <Vado a chiamarlo> le dico avviandomi verso la cucina, ma in quel momento esce proprio lui. <Layla!? Cosa diamine ci fai qui in Svezia> le chiede con un tono incazzato e con passo pesante si avvicina a lei. Layla non si scompone neanche e regge stoicamente le occhiate di fuoco che le lancia il fratello. <Devi ritornare a casa, abbiamo bisogno di te> gli dice mentre lo guarda fisso negli occhi. <Scordatelo> le risponde, negando con risolutezza. E' Noi rimaniamo ad assistere alla scena ancora sotto shock per la scoperta della sorella di Storm. <Forse è meglio se ce ne andiamo> mi sussurra all'orecchio il mio vichingo, annuisco e lentamente lasciamo la stanza mentre gli altri due continuano a battibeccare. Usciamo in giardino quasi correndo, con Sven che mi trascina per una mano fino ad arrivare all'inizio del bosco. <Dove mi stai portando?> gli chiedo mentre continuiamo ad addentrarci sempre di più nel bosco. <E' una sorpresa> mi dice, ridendo sotto i baffi. Arriviamo ad una radura, dove si trova una deliziosa casa di legno. <Stavo pensando che, sarebbe bello avere una casa tutta nostra. Che ne pensi?> mi chiede e io non posso fare altro che saltarli in braccio e baciarlo su tutto il viso. <Presumo che sia un sì> mi dice ridendo mentre mi fa girare. Ora, posso dire per certo che la mia vita è completamente realizzata. Presto avrò un bambino, con l'uomo più straordinario che esista, ma soprattutto l'amore della mia vita. La battaglia ormai è passata e la mia famiglia è ancora più unita e forte. Non posso chiedere di meglio, è tutto perfetto. L'unica cosa che mi preoccupa è Storm e la comparsa misteriosa di sua sorella...chissà cosa c'era di così importante da venire di persona a prelevare quel selvaggio di Storm.
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Salve bella gente, 😘
Eccoci qui, con l'ultimo capitolo di questo libro.😢😢 Mi è spiaciuto un casino non pubblicarlo subito, ma ho avuto problemi tecnici al computer. Ritornando a noi, mi viene da piangere, non voglio lasciar andare Astrid e Sven, come non volevo prima con Cory e Darden, ma purtroppo è così . Spero che vi piaccia questo ultimo capitolo.
Baci bellezze😘😘
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My Alpha 2 : Inside the ice
Werewolf#Secondo libro della serie My Alpha# Sven, un guerriero immortale norreno, forgiato da mille battaglie. Cresciuto insieme alla sua spada, tra i monti svedesi. Un oscuro segreto, però, lo lacera dentro. Legato alle antiche tradizioni del suo popolo...