Capitolo I

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Aveva passato tutto il giorno a scegliere il vestito giusto, rivoltando completamente l'armadio da cima a fondo e rovesciando tutti i vestiti sul grande letto a baldacchino. Fino a quel giorno non immaginava neanche di avere così tanti abiti. Solo che improvvisamente uno era troppo corto, un altro troppo lungo, l'altro era troppo pudico e un altro ancora troppo lascivo.

Nessun abbigliamento andava bene per quell'importantissimo incontro, secondo il suo modesto parere. Di norma non era una ragazza che faceva molto caso alla bellezza ma quel giorno avrebbe dovuto incontrare il suo futuro marito e ci teneva a fare una discreta figure.

Le sue amiche dicevano sempre che gli uomini notano solo l'aspetto fisico e che apparire al meglio davanti a loro era fondamentale. Perciò la scelta del vestito giusto era essenziale per la riuscita dell'incontro e non si poteva permettere di essere frettolosa. 

E naturalmente aveva tante altre preoccupazioni imminenti: come i capelli, o il trucco o, ancora meglio, che cosa dire al suo futuro marito. Una fanciulla di nobile famiglia come lei non frequentava molti uomini, a parte i membri della sua famiglia, essendo considerato sconveniente e disdicevole. I dubbi perciò erano tanti e non sapeva proprio come comportarsi: che cosa dire o fare per impressionarlo?

Era stata tenuta sotto controllo per tutta la sua vita, da suo padre e dai suoi fratelli. Di solito poteva parlare solo con le sue amiche e se un uomo si avvicinava a lei doveva prima chiedere il permesso ai suoi familiari. Vivendo in una campana di vetro, senza possibilità d'interagire veramente con il mondo maschile, per lei quella situazione era nuova ed unica e per questo si sentiva come un pesce fuor d'acqua. 

La sua inesperienza in fatto di uomini le aveva causato le palpitazioni, sudava freddo e non riusciva a stare ferma neanche un secondo. E per questo impiegò tre ore a scegliere un vestito, nonostante i consigli delle sue cameriere personali.

Alla fine optò per un vestito rosa pastello e bianco, lungo fino alle caviglie con un corpetto pieno di lacci e nastrini e con un enorme fiocco sul petto: non era troppo scollato perché non metteva in mostrava troppo il seno ma non era neanche accollato fino al collo. 

Le maniche del vestito erano lunghe e strette fino ai polsi per poi allargarsi in un merletto bianco e anch'esse avevano due fiocchi, più piccoli, sui polsi. La gonna, a tre strati, era vaporosa, molto vaporosa, come piaceva a lei e quando faceva una giravolta si alzava leggermente formando quasi un palloncino di taffetà e tulle.

Non era troppo pretenzioso ma allo stesso tempo era raffinato. Sembrava comunicare a tutti coloro che posavano gli occhi su di lei, che era una ragazza di classe ma allo stesso tempo pacata e con la testa sulle spalle: Proprio l'impressione che voleva suscitare nell'uomo che avrebbe sposato. Lui era senz'altro a conoscenza del tipo di donna con cui avrebbe avuto a che fare, ma comunque lei ci teneva a dare il giusto messaggio. 

Per l'acconciatura decise di farsi arricciare delicatamente i suoi capelli castani, in leggeri boccoli che le accarezzavano le spalle e la schiena, lasciandoli morbidi e senza troppo badare alle mode del momento che invece richiedevano capigliature più importanti e pesanti.

Infine si fece perfino truccare il viso, nonostante di solito non lo faceva mai. Inizialmente, infatti, si oppose ma poi fu costretta a cedere alle pressioni delle cameriere che la convinsero affermando che i cosmetici avrebbero illuminato il suo viso. «Vedrete, milady, non potrà resistervi... siete così bella!» le sussurrò all'orecchio Mary, la sua domestica personale, mentre le finiva di sistemare i capelli. 

Intuendo dalla sua rigidità che era nervosa a causa di quell'incontro, le diede un po' d'incoraggiamento con le sue parole,sapendo meglio di chiunque altro cosa la sua signora aveva bisogno di sentirsi dire.

The Masked LadyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora