Capitolo XXVII

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Carissimo Capitano Monroe,
con la presente lettera vi comunico che le condizioni di salute di lord Stephan Devenport, Duca di Iios, sono critiche. Per tanto, vi consiglio, qualora volesse porgergli gli ultimi saluti, di raggiungere la tenuta al più presto.

Con affetto,
Lady Astrid Devenport,
Duchessa di Iios.

Così, non appena il capitano ebbe ricevuto la lettera, prese un congedo momentaneo e si recò senza indugio a Plaingrass. Non aveva atteso neanche una notte prima di mettersi in marcia, a briglia sciolta, con l'animo in apprensione. Le parole di lady Astrid erano concise e non si soffermava a parlare dei dettagli, eppure aveva percepito fin dentro le ossa tutta l'urgenza che voleva comunicargli.  

Quando Astrid lo vide arrivare, neanche tre giorni dopo, ne rimase sorpresa perché non si aspettava un tale fretta da parte sua. E aveva chiesto immediatamente di vedere il padrone di casa,trafelato e ancora sconvolto dalla lunga cavalcata. Il suo timore più grande era di essere arrivato in ritardo, per questo si rilassò quando lo condussero davanti alla porta della camera da letto di lord Stephan. Era stato chiuso all'interno insieme a lui per almeno un paio di ore per poi uscirne con la faccia contrita e carica di dolore.

Il giorno seguente Astrid aveva deciso di far fare un giro turistico al loro ospite, anche se faceva un po' freddo, e lui aveva accettato volentieri di allontanarsi per qualche ora dall'aria di morte che ormai aleggiava all'interno della casa. Per Astrid era un modo come un altro per non pensare a quello che era successo con suo marito, nella stanza sopra all'Enchanting. Doveva sentirsi rincuorata solo per il fatto che, in fondo, suo marito era andato a letto con lei e così facendo aveva evitato che si dilettasse con altre donne. Invece non riusciva a smettere di pensare che Byron non era a conoscenza del suo segreto. Quindi, per lei, era stato come andare a letto con altra donna. Tecnicamente non era un tradimento, eppure Astrid non riusciva a vederlo in un altro modo.

Era arrabbiata con Byron, perché secondo il suo modo di vederla, era andato a letto con un'altra donna. Ma non solo per questo. Si era resa conto che con Marlena suo marito si apriva di più, le raccontava cose che non aveva il coraggio di dire neanche al suo migliore amico, ed era perfino premuroso. Desiderava tanto avere un po' di attenzioni ed era ovvio che fosse invidiosa del suo alter ego, che aveva ottenuto tutto ciò che voleva lei in poco tempo e senza il minimo sforzo.

Ma era arrabbiata anche con se stessa perché non riusciva a smettere di prendersi gioco di suo marito. Avrebbe dovuto lasciare stare, visto che la gelosia la stava rodendo dentro, eppure era consapevole che se Byron fosse tornato all'Enchanting lei lo avrebbe seguito. Non ne poteva fare meno, non solo perché in fondo le piaceva quel contatto così privato con lui, ma anche perché sgattaiolare da casa ormai era diventata come una droga per lei. Sospirò, ripensando al casino nel quale si era cacciata con le sue stesse mani, incurante del fatto che Sebastian Monroe la stava fissando. Si voltò e gli sorrise, quasi come a scusarsi.

"Ditemi, capitano, come avete conosciuto Lord Stephan?" Quell'uomo che le camminava affianco, nonostante avrebbe potuto accelerare il passo visto che aveva le gambe lunghe, la guardava come nessun altro uomo aveva mai fatto. La metteva in imbarazzo quel suo sguardo insistente ma gentile. Allo stesso tempo, però, era curiosa di scoprire qualcosa su quell'uomo, di cui non conosceva niente al di fuori del nome e della carriera. Voleva puntare l'attenzione soprattutto sul rapporto che aveva con suo suocero, ma avrebbe accettato qualsiasi tipo di storia. Lo vide alzare i suoi occhi azzurri al cielo, quasi a cercare l'ispirazione, ed iniziò a parlare all'improvviso. Il suo tono di voce era calmo, rilassato, ed iniziò a raccontare partendo dall'inizio.

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