Capitolo XXII

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Pioveva dalla mattina e non sembrava volesse smettere perciò lady Penelope aveva deciso di dedicarsi al suo passatempo del cucito nella sua sala da tè. Le piaceva farlo all'aria aperta ma non vi avrebbe rinunciato solo per il maltempo. Aveva presto abbandonato l'idea di creare l'intero corredo per il suo futuro nipote perché, se fosse andato tutto nel come sperava, la tenuta Devenport non avrebbe festeggiato la nascita di un bambino molto presto. Ormai era già da un po' di tempo che pensava di attuare il suo piano ma il caso le si era messo sempre contro. Fino a quel giorno.

Alyssa aveva convinto Astrid a partecipare ad una sorta di lezione improvvisata del punto croce, visto che lei non ne era in grado. La ragazza, a prima vista, sembrava tutt'altro che contenta di quelle attenzioni, mentre teneva in mano i ferri e cercava, in un pessimo tentativo, di creare qualcosa vagamente somigliante ad un centrino di lana. Si iniziava con le cose semplici per poi finire con quelle più complesse. Ma lei era una vera frana con l'uncinetto, anche con i lavori più semplici. Nonostante ciò, però, sua suocera non le avrebbe mai detto quanto non fosse abile perché doveva a tutti i costi metterla a suo agio.

"Stai andando bene, mia cara. Con il tempo migliorerai ancora di più!" La rassicurò con un finto sorriso che le copriva gran parte del volto e mentendo spudoratamente, mentre Astrid, in preda al panico più totale, sbagliava per l'ennesima volta. Più che altro non riusciva a capire la necessità di quella lezione ed era piuttosto sospettosa al riguardo.

"Non credo che riuscirò mai ad imparare, non sono portata!" Ammise senza paura, cercando anche una scusa per potersene andare. Era a disagio da quando era entrata e ancora le risuonava nella testa la conversazione avuta con Carl. Era combattuta tra il credere alle voci, e quindi sospettare di ogni atteggiamento ambiguo della suocera - come cercare d'insegnarle il lavoro a lana-  oppure valutare il tutto come un esagerazione dei domestici. Non poteva credere che lady Penelope fosse così malvagia da uccidere qualcuno ma allo stesso tempo le sembrava strano che sua suocera insisteva, ormai da quando era entrata, per convincerla a bere una tazza di tè. Lo fece per l'ennesima volta, indicandole la teiera che le era stata messa proprio sotto il naso, come a tentarla. E di nuovo Astrid si trovò a scuotere la testa ed inventare una scusa plausibile per non bere. Non avrebbe messo in bocca niente che proveniva dalle mani ambigue di lady Penelope perché, anche se non era del tutto sicura che fosse un'assassina, ci teneva alla sua vita. Sua suocera, naturalmente, non era molto contenta della sua strana decisione di non bere e grazie alla sua faccia contrariata Astrid era sempre più convinta che fosse meglio non assecondarla.

Non si sentiva più al sicuro in quella casa, non che prima lo fosse mai stata ma almeno all'inizio non pensava che lady Penelope volesse ucciderla e che suo marito sarebbe finito a letto con sua sorella. Non c'era da fidarsi dei Devenport, ecco la conclusione che ne aveva tratto. Voleva poter riporre la sua fiducia almeno suo marito, perché si sentiva estremamente sola come mai in vita sua ma era ancora molto titubante. E anche se l'avevano delusa, una cosa erano riusciti ad insegnargliela: l'arte dell'inganno. Per questo, dopo la quarta volta che sua suocera le chiese perché non beveva e, avendo finito tutte le scuse plausibili, spostò l'attenzione da lei per non farla insospettire. Ancora non era riuscita bene ad inquadrare l'unica figlia femmina di lady Penelope perché era quasi sempre in compagnia della madre e, con una personalità così prorompente, Alyssa finiva per esserne oscurata.

Forse Carl aveva ragione quando diceva che seguiva passo passo la madre e che per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa ma agli occhi di Astrid sembrava fin troppo debole e suggestionabile. Perfino più di lei, che più volte era stata trattata come un'ingenua. Sicura che avrebbe potuto distrarre le due donne e anche sinceramente curiosa di scoprire qualcosa in più sulla sorella di Byron, invece di dare l'ennesima scusa sul perché non aveva voglia di tè, chiese: " Lady Alyssa, non ho mai avuto la fortuna di incontrare vostro marito, il marchese Theobold Rashwall. Non passa mai il suo tempo qui alla tenuta?"

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