Capitolo XXVI

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La camera da letto, se così si poteva chiamare, non era molto grande ed aveva un'unica finestra che illuminava ben poco l'ambiente. Cinque candele, posizionate strategicamente all'interno della stanza dovevano ovviare a quel problema di poca visibilità. Ma in fondo, in un ambiente del genere, vedere non era la prima priorità degli ospiti.

Quando aveva ricevuto il suo messaggio, non appena entrata nella locanda, era entrata nel panico. Poi però si era ripresa in fretta, aveva raccolto tutto il coraggio che possedeva ed era salita ai piani superiori. Lui per fortuna ancora non era arrivato altrimenti avrebbe trovato del tutto fuori posto la sua espressione basita nel vedere l'interno della stanza. Di fronte a lui non doveva dare l'impressione di non aver mai visto questo genere di stanze. Le lenzuola del letto sembravano pulite, anche se non ci avrebbe scommesso sopra. In un angolo buio poco illuminato, una toeletta femminile doveva servire alle donne per farsi belle, o magari per ripulirsi dopo il servizio offerto. C'era anche uno specchio abbastanza grande da potersi vedere a figura intera ma sul destro era scheggiato. Il pavimento sembrava pulito ma era usurato e nessuno aveva pensato di sistemarlo. Nel complesso non sembrava un luogo tanto brutto dove appartarsi, certo niente a che vedere con la sua comodissima stanza da letto.

Si avvicinò ad una cassettiera in legno, curiosa di sapere che cosa ci fosse all'interno, ma si pentì amaramente di aver aperto il cassetto. Dentro c'erano tutti oggetti che non aveva mai visto, alquanto strani secondo i suoi gusti. La sua curiosità le impose di esaminarli ad uno ad uno prendendoli perfino in mano. Il primo era una sorta di siringa con una cannula ricurva che terminava con la punta ovale. Guardandola attentamente notò che aveva una serie di piccoli forellini ma, nel pensare a cosa potesse servire quella strana siringa, la posò immediatamente per dare la sua attenzione ad un altro oggetto. Prese in mano quello che sembrava un cilindro di ferro, con una pompa sull'apice e un rubinetto a cui era attaccato un tubo in gomma rosso. Anche quell'affare che teneva in mano la inquietava parecchio per questo lo ripose accanto al precedente. Quello che più la incuriosì fu un piccolo oggetto in alluminio a forma di spirale che si rigirò più volte tra le mani, cercando di capire che cosa fosse.

Anche se era ancora molto ingenua, capì immediatamente che si trattava di oggetti il cui uso doveva evitare alle donne, che frequentavano quel posto, di rimanere incinte. Lei ne aveva solo sentito parlare ma sapeva che la legge li vietava, considerandoli amorali. Non sapeva bene il perché, ma guardando tutti quegli oggetti, rimase un po' sconcertata e anche spaventata.

La sua faccia pallida, con gli occhi sgranati, era un chiaro segnale che già si stava pentendo di essere entrata in quella stanza, accontentando così il volere di Byron. Ma non ebbe il tempo di pensare a nulla perché, mentre era ancora intenta a rimirare l'interno di quel cassetto, una voce bassa e piena di desiderio, la fece quasi sussultare.

"Dalla vostra espressione deduco che non avete usato mai contraccettivi" si voltò per guardare Byron e lo trovò con in faccia un'espressione alquanto divertita. Cercò di ricomporsi per non sembrare troppo ingenua, e stizzita rispose: "Che cosa credete, mio caro Duca? Non ho mai tradito mio marito!" Una velata ammissione del fatto che non sapesse neanche funzionassero quegli strumenti dall'aria inquietante. Lui non parve turbato dalla sua confessione, anzi, ammiccò nella sua direzione con decisione.

"Fino a questa notte" le promise, guardandola senza ammettere nessuna replica da parte sua. D'altronde lei aveva sempre saputo che Byron le aveva fatto raggiungere quella camera da letto solo per uno scopo. Non era convinta se doveva sentirsi pienamente soddisfatta dei suoi risultati, visto che era riuscita ad attirare in quel modo la sua attenzione, oppure sentirsi offesa per il fatto che Byron stava preferendo un'altra donna a lei. Certo, in realtà era lei Marlena, ma questo Byron non poteva saperlo, quindi nella sua mente la stava tradendo. Chiuse il cassetto con un gesto deciso, causando un rumore sordo, e mantenne lo sguardo sull'uomo deciso e imperturbabile che aveva al fianco. Lo vide tirare fuori una scatolina e sorriderle.

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