Capitolo XXXVI

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Neanche una serie di coltellate sull'addome potevano salvare Byron dalla riunione del consiglio comunale. Aveva quasi provato a convincere tutti che non era nelle condizioni più idonee ma alla fine sapeva anche lui che non poteva scappare fino alla fine. Aveva perfino proposto di spostare la seduta a casa Devenport, dopo aver saputo che cosa era successo. Così Byron li aveva accolti con la sua solita vestaglia - capo che ormai era diventato la sua seconda pelle - nel salotto principale della tenuta. Si vedeva lontano un miglio che non sprizzava gioia da tutti i pori.

Cinque, oltre a lui, erano i membri del consiglio comunale e lui aveva la fortuna di essere il più giovane. Ad avere il primato del piuttosto vecchio senz'altro era lord Vernard Pembroke. Un uomo che a stento si reggeva in piedi, con le ginocchia che gli tremavano ad ogni passo e la perdita della maggior parte dei suoi denti. Ormai da decenni i suoi cinque figli pregavano per la sua dipartita e da qualche anno si erano anche uniti i suoi nipoti, che erano perfino più grandi di Byron. Eppure più persone pregavano e gli auguravano la morte più lui scoppiava di salute.

Prima di avere questo onore e di conoscere l'uomo, Byron si sarebbe chiesto perché suscitava tanto odio ed astio perfino sai suoi consanguinei. Non era solo per l'enorme fortuna che avrebbero ereditato alla sua morte, c'era dell'altro che aveva sempre ignorato. Ma da quando lo aveva conosciuto tutto gli era divenuto più chiaro. Lord Pembroke infatti era l'uomo più petulante, fastidioso, assillante e insistente che avesse mai conosciuto, affiancare questi difetti alla sua persona era quasi fargli un complimento. Fissato con tutto ciò che aveva a che fare con in vecchi valori di ben settanta anni prima, vedeva l'innovazione come un peccato mortale. E convincerlo del contrario era assai difficile, se non impossibile.

In ordine di anzianità, dopo il vecchio più petulante di tutta Plaingrass, c'era lord Bertrand Dalam. Era difficile riuscire a riconoscere l'età esatta dell'uomo ma di sicuro era più vecchio del padre di Byron. Rimasto completamente solo, dopo la morte della consorte ben dieci anni prima, e non avendo avuto figli nel sul testamento aveva lasciato tutto all'Impero. Non che avesse poi molto. Sarebbe stato anche un uomo piacevole con cui trascorrere le giornate se solo non fosse stato per la sua precisione e la voglia di mettere i puntini sulle i. Puntiglioso fino all'estremo, sembrava prenderci gusto a chiedere in continuazioni chiarimenti e specificazioni. Ormai Byron era sicuro che traeva godimento a farlo impazzire, altrimenti non sarebbe riuscito a spiegare quel suo malsano senso del dovere fin troppo accentuato.

Il più giovane, oltre a Byron, dei consiglieri era Derek Mosta. Un uomo estremamente furbo, in grado di trovare in ogni situazione il proprio torna conto. Se non poteva ricavarne qualcosa, smetteva di provare interesse. In realtà non avrebbe dovuto neanche far parte del consiglio, visto che era un nobile di poco conto. Se ne era entrato a far parte era solo grazie alla sua grande capacità di fare affari, che lo avevano reso perfino l'uomo più potente di Plaingrass, naturalmente dopo la famiglia Devenport. Il suo impero era così vasto che era impossibile capire dove iniziava e dove finiva.

Il suo unico cruccio era quello di non essere considerato altrettanto importante fuori dalla sua città natale, soprattutto nella Capitale. Per questo cercava di sistemare i suoi figli con consorti appartenenti a famiglie di alto livello. Proprio come a aveva fatto lord Crowell con sua figlia, ma lui era più subdolo e calcolatore. Si diceva in giro che avesse perfino costretto la figlia a sposarsi con l'uomo che l'aveva violentata, solo perché era un marchesa. Un uomo che Byron avrebbe evitato volentieri, se avesse potuto.

L'unico membro del consiglio che non aveva un casato nobiliare era Everett Ghard. Noto avvocato ormai in pensione, era la persona più i intelligente che avesse mai conosciuto. Gli piaceva tenersi informato su ogni genere d'interesse, dalla politica alla letteratura, dalla botanica all'industria. Questo poteva essere considerato un grande pregio ma anche un difetto, soprattutto quando si cercava di convincerlo a fare qualcosa. Sapeva troppe cose ed era impossibile imbrogliarlo, ne tanto meno comprarlo visto che era incorruttibile. L'unica speranza per farlo passare dalla propria parte era avvalorare le proprie tesi al meglio, allora lui sarebbe diventato il più fedele degli alleati.

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