Capitolo XXIX

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Il viaggio da casa all'unica chiesa del paese, Astrid lo passò a scrivere il discorso di Byron, tra un dosso e l'altro, cercando di mantenere la mano ferma. Non fu un'impresa facile, neanche per lei, soprattutto cercare di conciliare la realtà con parole lusinghiere senza però risultare falsa. Il rapporto tra padre e figlio era sempre stato problematico e capiva benissimo perché suo marito non riuscisse a scrivere neanche una misera pagina. Che cosa poteva scrivere? Non certo la verità, non stava bene parlare male dei defunti. Così gli aveva dato una mano, decidendo, tacitamente, di non essere arrabbiata con lui almeno fino alla fino del funerale, perché lo vedeva troppo triste e bisognoso di aiuto. 

In quei mesi, in cui aveva imparato a conoscerlo, si era fatta un'idea di Byron simile ad un uomo imperturbabile, privo di ogni coinvolgimento sentimentale. Eppure non poteva negare che era paura, tristezza e dolore quello che vedeva nei suoi occhi color del ghiaccio, puntati sul panorama. Non lo avrebbe mai ammesso, ma la perdita di suo padre lo aveva segnato molto. Da quando erano usciti dallo studio, le aveva preso la mano e l'aveva attratta forte nella sua, senza mai lasciarla andare. Sentiva in quel gesto tutta la sua richiesta di aiuto e, per quanto fosse amareggiata e delusa, non poteva rifiutarsi in un momento simile. Inoltre era nei patti, sostenersi a vicenda nei momenti di bisogno. Non poteva capire che cosa stava passando per la mente di suo marito, e quanto dolore provasse in quel momento, ma gli avrebbe dato tutto il suo sostegno. 

Quando finì di scrivere il discorso, la carrozza si era appena fermata davanti alla chiesa, e lei si sentiva abbastanza soddisfatta. Non era certo il miglior discorso, ma quelle persone che presenziavano al funerale non conoscevano veramente il rapporto che intercorreva tra Byron e suo padre, quindi non avrebbero mai riconosciuto la realtà dalla menzogna. Consegnò il foglio a suo marito che lo preso con un gesto frettoloso e, senza neanche guardare, lo mise all'interno del taschino della giacca, dimostrando di avere tanta fiducia in sua moglie e nelle sue doti da scrittrice, tanto da non leggere prima le sue parole. 

Il completo che indossava quel giorno era completamente nero, anche il corpetto e la camicia, e l'unico colore era il fiore all'occhiello, in quel caso un crisantemo giallo, e la cravatta annodata stretta intorno al collo dello stesso colore del fiore. Era sempre elegante, come al suo solito, ma quel giorno, più di tutti, sembrava che non se ne fosse neanche accorto. Per Astrid era stato più complicato trovare un abito rigorosamente nero, e anche non troppo frivolo, perché non indossava mai quel colore. Se ne rese conto proprio in quell'occasione, quando avrebbe dovuto indossare il nero e non aveva neanche un abito che andasse bene. Alla fine Alyssa le aveva prestato un suo vestito - avevano più o meno la stessa taglia - perché farsene confezionare uno su misura da un sarto avrebbe richiesto troppo tempo. Lady Penelope aveva sfruttato l'occasione per umiliarla e con stizza le aveva fatta sentire una povera stupida solo perché non aveva un indumento simile. Come se non ritenesse una fortuna il non aver mai partecipato ad un funerale. 

Scacciò i brutti pensieri sulla suocera e si apprestò a scendere dalla carrozza, visto che suo marito non sembrava propenso ad uscire da solo. Si era pietrificato, con gli occhi fissi sugli alberi, rigido e in tensione. Se non lo avesse conosciuto avrebbe detto che Byron Devenport aveva paura di affrontare i funerali di suo padre. Si ridestò solo quando vide sua moglie alzarsi, pronta ad uscire, e la trascinò di nuovo seduta con una leggera spinta. Astrid lo fissò incuriosita, domandandosi che intenzione avesse quando lui proferì soltanto: "Scendo prima io... mio padre è morto, ma non ho dimenticato le buone maniere" il tono di voce brusco e quasi rabbioso - come se fosse colpa di Astrid - lo ignorò volutamente perché sapeva che non era in lui quel giorno. Quindi rimase immobile a fissarlo quasi esasperata mentre prendeva la difficile decisione di scendere ed affrontare ciò che stava succedendo. Le porse di nuovo la mano per aiutarla ad uscire e gliene fu immensamente grata visto che l'abito di Alyssa era leggermente più lungo di quelli che portava di solito e con la mano libera cercava di tirare su la gonna per non inciampare sui graditi. 

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