Capitolo XXXV

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Nessuno avrebbe mai immaginato che Byron potesse diventare davvero insopportabile durante la convalescenza. Come un bambino, non faceva altro che lamentarsi e soffrire per la sua situazione, mandando letteralmente fuori di testa l'intera servitù. Pretendeva di fare da solo ogni cosa ma quando si rendeva conto che non ne era in grado, se la prendeva con il mondo intero.

Non avevo preso bene la notizia di dover restare a letto per in intera settimana e fremeva per alzarsi. Quando gli veniva vietato, sbuffava e si lamentava, arrivando perfino a dire che tutti in casa erano contro di lui. Era impossibile trattare con Byron in una situazione simile. Astrid si ritrova a volte a sorridere per le sue buffe lamentele, a volte era sul punto di perdere la pazienza e tirare fuori il peggio di sé. Ma poi si ricordava che suo marito aveva quasi perso la vita, e tutto diventava più semplice da sopportare.

Chiedeva di non essere trattano come un bambino, ma alla fine era proprio lui che si comportava da tale. E dopo l'ennesima lamentela, era finalmente riuscito ad ottenere una piccola vittoria quando due servi lo aiutarono a sedersi sul balcone della loro camera da letto. Per lui non era proprio una vittoria, visto che aveva chiesto di essere portato nel cortile, ma almeno era un inizio. E nonostante lo sforzo dei due poveri domestici, che di fatto lo trascinarono di peso con tutta la poltrona, lui ebbe anche il coraggio di parlare in tono esasperato: "Non ho ancora dimenticato come si cammina".

Il suo borbottio venne ignorato, come sempre del resto, e i due domestici si dileguarono alla svelta a testa bassa per evitare altri ordini dal l'irascibile padrone. Lui li guardo andar via con la coda dell'occhio e stizzito fece un verso con la bocca. Il suo comportamento strappò un sorriso ad Astrid che, appoggiata alla stupide della finestra, aveva osservato la scena in silenzio. A Byron non sfuggì neanche quel piccolo gesto, divenuto ormai molto sensibile ad ogni cosa gli accadeva intorno.

" Che cosa ci trovi di divertente? Ti fa sorridere la mia situazione?" Chiese offeso più che mai. La convalescenza stava tirando fuori il lato peggiore di Byron, quello permaloso. Ma per Astrid era un modo come un altro per scoprire nuove cose su suo marito. Perciò si avvicinò alla poltrona e gli rispose con tutta tranquillità, evitando la sua domanda: " Il dottore ha detto che devi rilassarti, perciò perché non ti godi questa bella giornata di sole?"

Non era proprio il periodo adatto per sedersi fuori ad osservare il panorama, ma quel giorno in particolare il sole rendeva piacevole la permanenza all'aria aperta. Ed inoltre, sopra alla vestaglia che ormai era diventata la seconda pelle di Byron, aveva anche indossato il cappotto. Ormai era fuori pericolo ma Astrid eta troppo apprensiva r voleva tenerlo al caldo. Aveva subito uno sproloquio solo per aver raccomandato di indossare qualcosa di pesante ma ne era valsa la pena.

Perciò Byron non aveva nessun motivo per non godersi la giornata, se non il pessimo umore che lo circondata negli ultimi giorni. Tanto che a sentir nominare ' il dottore ha detto...' esasperato alzò gli occhi al cielo e tornò a lamentarsi: "Non fare altro che dirmi ' il dottore ha detto...", 'stai attento... ', 'Byron non dovresti...'. Sono stanco di essere trattato da bambino..." Non lo lasciò neanche finire di parlare. In un gesto di completo affetto, che prima dell'aggressione non si sarebbe mai permessa di fare, accarezzò la sua testa con la mano, immergendo le dita tra i capelli.

Negli ultimi giorni il loro rapporto era cambiato notevolmente. La consapevolezza della vita e della morte aveva aperto gli occhi ad entrambi. Astrid si era ritrovata a voler lottare per il suo matrimonio, e a non arrendersi all'evidente disfatta. Byron, dal canto suo, aveva compreso i suoi errori ed era pronto a rimediare. Forse non era ancora del tutto sicuro di voler fare ammenda, ma avrebbe fatto di tutto per far dimenticare a sua moglie gli sbagli commessi fino a quel momento.

Perciò quei gesti affettuosi, non erano più un mistero per entrambi, eppure Byron, poco abituato a tali attenzioni, ne rimaneva sempre un po' sorpreso. Catturò la sua esile mano nella sua sua e se la portò alla bocca per lasciarle un leggero bacio. Le riservò un sorriso malandrino prima di tirarla a sé, proprio come aveva fatto nel suo studio il giorno dei funerali del padre.

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