Quando Byron era furioso doveva trovarsi uno svago per passare il tempo e non riflettere. Non poteva andare all'Enchanting perché era ancora giorno e così si recò nelle stalle della sua tenuta e si fece sellare il suo cavallo, di nome Nesso.
Cavalcare lo rilassava e aveva proprio bisogno di una distrazione dopo che suo padre gli aveva praticamente ordinato di sposare lady Astrid. Nessuno poteva dirgli cosa fare, per anni avevano tentato ma inutilmente.
Stava per salire sul suo bellissimo morello quando qualcuno entrò nella stalla ed esordì, quasi urlando: «Dov'è il futuro maritino dell'anno?». Byron alzò gli occhi al cielo, disgustato anche soltanto per aver sentito quell'epiteto, e neanche si voltò per fissare il nuovo arrivato. Tornò a sistemare la sella di Nesso aspettando che fosse lui a trovarlo.
«Ho parlato con Alfred e ha detto che ci sono stati dei piccolo alterchi tra te e tuo padre», esordì Heath non appena lo trovò nella stalla del cavallo, per poi aggiungere con un sorriso divertito: «A quanto pare non hai scelta, amico!».
Sembrava ridere delle disgrazie dell'amico d'infanzia, sapendo meglio di chiunque altro che cosa pensava Byron di tutta quella faccenda. Si conoscevano da una vita e Heath era l'unica persona di cui Byron si fidava veramente.
Gli era rimasto fedele anche nel momento del bisogno e quindi da lui veniva trattato come uno di famiglia: conosceva i domestici come se fossero i suoi e passava più tempo alla tenuta dei Devenport che a casa sua.
Ed era anche uno di quegli amici sinceri, che ti dicono le cose come stanno, anche se fanno male al proprio ego. Ed era proprio quest'ultimo pregio che Byron elogiava di più di tutti, anche se a volte - come in quel caso - ne avrebbe fatto davvero a meno. «Alfred non dovrebbe origliare», grugnì Byron, continuando a dare le spalle all'amico.
Non ce l'aveva con il suo domestico, anche se il tono di voce lasciava intendere che era furioso con qualcuno. Era in collera con il mondo intero, soprattutto con suo padre.
E Heath, che lo conosceva bene, capì immediatamente che era turbato e di malumore. Per questo si avvicinò a lui e al cavallo per poterlo vedere in faccia e gli chiese: «Qual è il problema? È brutta?».
Era così insistente che sarebbe riuscito a convincerla a confidarsi, anche se non avrebbe voluto. E l'ultima cosa che voleva fare Byron era proprio parlare della sua futura sposa, eppure si ritrovo a scuotere la testa e sorridere perfino.
Per Heath la bellezza era così importante che era stata la sua prima domanda e doveva ammettere che anche lui aveva tirato un lungo sospiro di sollievo quando aveva constatato che Astrid era bella e aggrazia. Ma non era questo il punto per Byron e si ritrovò a dire quasi sconfitto: «No, non è brutta Heath. Anzi, è molto bella».
All'amico sembrò quasi che lo ritenesse un difetto, per come aveva pronunciato quelle parole, digrignando i denti e cercando di mantenere il controllo. Proprio per quel suo atteggiamento bizzarro suscitò in lui non poco confusione.
«E allora qual è il problema?», chiese seriamente curioso suscitando in Byron ancora più inquietudine. Heath proprio non sarebbe riuscito a capire il vero turbamento di Byron, neanche se si fosse sforzato.
Perciò un po' si vergognava a dire cosa lo tormentava, proprio perché sapeva che lo avrebbe preso in giro. Eppure si voltò e lo guardò per la prima volta negli occhi. La sua espressione, da cane bastonato, suscitò quasi un po' di pietà nell'amico, ma solo per qualche secondo. Poi ritrovò il sorriso quando Byron ammise: «È una ragazzina, ha solo sedici anni. »
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The Masked Lady
RomanceANCHE IN VERSIONE CARTACEA E EBOOK Astrid sogna la sua vita da sposata fin da quando era poco più che una ragazzina. Sognava un matrimonio fondato sull'amore con un uomo affascinante e premuroso. Sognava un idillio perfetto tra lei e suo marito. Ma...