Capitolo III

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La casa dei Crowell era gremita di gente e tutti erano felici e pronti ad accogliere la nuova coppia per la loro festa di fidanzamento. Dalla porta della sua camera, Astrid poteva sentire il vociare di tutte quelle persone e qualcuno stava suonando al pianoforte. 

Era un po' nervosa perché la gente la metteva a disagio. Se c'era una cosa che odiava erano tutte le aspettative che tutti, conoscenti e non, avevano su di lei e ancora di più deluderle. E tra quelle persone c'era anche il suo futuro marito perciò aveva scelto l'abito da sera più bello che la sarta le aveva mostrato. 

Era di color camoscio, quel beige chiaro che dava quasi sul giallo tenue, lungo fino a coprirle le scarpe dello stesso colore. Non aveva le maniche ma una fascia lungo il petto che lo teneva fermo. 

Stretto in vita a sottolineare la sua linea delicata, sotto i fianchi si allargava in una gonna che scendeva verso il basso e dietro toccava perfino terra proprio come uno strascico da sposa. Sul tessuto vi erano ricamati dei fiorellini di diamanti che scendevano lungo la gonna come dei piccoli e delicati viticci.

 Ad ogni suo minimo movimento l'abito brillava, letteralmente, come se fosse fatto di luce propria. Le domestiche le avevano fatto un'acconciatura perfetta e sofisticata, raccogliendo la maggior parte dei capelli in una crocchia alta mentre alcune ciocche di capelli scendevano lungo la schiena, le spalle e il petto in delicati boccoli. 

Si era preparata tanto per quel momento e cercò di convincersi con tutta se stessa che non avrebbe potuto fare nulla per deludere i presenti. Per questo s'impose di apparire serena mentre scendeva le scale, nonostante dentro un tumultò di emozioni la stesse distruggendo lentamente. 

Tutti gli ospiti erano stati invitati nella sala da ballo, che non veniva usata da anni. Ovvero da quando sua madre era morta. Vedere quel posto prendere vita per lei era strano, così strano che inizialmente non riuscì neanche a crederci. 

Si fermò sulla porta per guardare tutte le persone che erano lì solo per omaggiare i futuri sposi e il suo volto divenne bianco. Voleva girare i tacchi e sparire nella sua stanza per il resto della serata ma sapeva che non era il comportamento più adatto per una futura moglie. 

Doveva dimostrare a Byron che era in grado di adempiere ai suoi doveri e che anche se era giovane in realtà era molto più matura. Perciò prese coraggio e si fece avanti, mischiandosi fra tutti gli ospiti che suo padre aveva voluto invitare. 

Praticamente tutta l'alta società della zona più qualche nobile che veniva da fuori. Gli uomini erano tutti in giacca e cravatta e la maggior parte di loro portava dei bastoni da passeggio, ornati e luccicanti. Le donne invece erano un turbinio di abiti dalle ampie gonne, che si muovano quasi prese da vita propria, e dai colori più vari. 

Si erano tutti impegnati per apparire al meglio in quell'occasione, e Astrid non era da meno. Perciò sfilò tra di loro ostentando una sicurezza che non aveva, mentre tutti i loro sguardi volgevano verso di lei. 

Chi stava ballando si fermò, solo per poterla ammirare, e chi conversava animatamente rimase in silenzio. Lei era al centro dell'attenzione, la protagonista della festa ed era proprio ciò a metterle tanta pressione. 

Oltre al suo futuro marito, l'unico che ancora non si era voltato per osservarla. Quella sera indossava un completo blu scuro con pantaloni, giacca e panciotto con ricami argentei. Una camicia bianca s'intravedeva da sotto il completo e un fazzoletto dello stesso colore gli copriva il collo. 

Anche lui si era portato un bastone con un'enorme gemma blu sull'apice, che contribuiva a dargli un aria ancora più aristocratica. Aveva un portamento regale e stava parlando con i genitori di entrambi e con una coppia che Astrid non conosceva.

The Masked LadyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora