Capitolo XIII

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La carrozza si fermò davanti un locale nel pieno centro della città. Spesso Astrid era passata da quelle parti ma solo di giorno, quando sembrava solo una semplice locanda: di notte invece aveva un certo alone di losco e proibito, forse anche a causa della musica che si sentiva perfino da fuori. L'Enchanting, questo era il suo nome che già parlava da se.

Heath l'aiutò a scendere dal calesse, come un vero gentiluomo, e si avviò verso l'entrata per poi fermarsi quando si rese conto che la ragazza non lo stava seguendo. Si voltò per guardarla e la trovò che stava fissando proprio lui, con occhi pieni di confusione e anche scetticismo. Non fece in tempo a chiedere qual'era il problema perché lei gli chiese:
"Perché mi stai aiutando?"

Sembrava una piccola anima in pena, un pesce fuor d'acqua così lontano dal suo habitat naturale, ovvero le mura domestiche. Suscitava nel cuore non proprio di pietra di Heath una certa tenerezza e anche se era la moglie del suo migliore amico aveva il profondo desiderio di abbracciarla: ma si trattenne perché sarebbe stato inopportuno. Anche se a Byron sembrava non importare niente di lei, comunque era il suo migliore amico. Avrebbe voluto fargli finalmente capire che era solo uno stupido e che doveva smetterla di comportarsi in modo così assurdo con sua moglie: non poteva neanche capire quanto era fortunato ad avere Astrid nella sua vita. Tornò al suo fianco, sorridendole ma rimanendo comunque serio:
"Non sono sicuro che ti stia veramente aiutando, Byron è un po' lunatico... potrebbe non prendere bene questa mia iniziativa. Ma tu non ti arrendere, ha la testa dura ma alla fine dovrà accettare il fatto che tu sia un bene per lui!"

Le parole del migliore amico di Byron la fecero commuovere, tanto da catturare una lacrima che si era liberata dalle sua ciglia e rischiava di bagnarle il volto. Perché suo marito non poteva essere gentile con lei proprio come lo era stato Heath? Quasi desiderò di avere lui come marito, anche se una parte di lei aveva imparato ad apprezzare il freddo e distaccato Byron: voleva solo un po' più di coinvolgimento da parte sua, almeno quando erano soli. La prese sotto braccio, spingendola verso l'entrata del locale, con un sorriso sincero stampato in faccia: avrebbe voluto sorridere anche lei ma era troppo nervosa.

All'interno del locale c'era poca luce, qualche candela sui tavoli e alcune appese ai muri ma per il resto c'era il buio più completo. Si riuscivano a vedere i volti delle persone, illuminati dalle candele, ma i dettagli erano poco ben visibili e per sua fortuna era aggrappata al braccio di Heath, altrimenti sarebbe inciampata immediatamente sulla sua gonna. I tavoli erano una decina, quasi tutti occupati, intorno ad un bancone in legno e ad un palco che in quel momento era vuoto, ad eccezione di un uomo che suonava il sassofono, creando un sottofondo di musica davvero gradevole. C'era un forte odore di sigaro che le entrò nelle narici e nella bocca fecendola tossire: non era abituata a tutto quel fumo, così tanto che aleggiava come nebbia intorno a lei.

Si guardò intorno, non appena fu entrata, alla ricerca di suo marito e lo trovò ad un tavolo vicino al palco, in compagnia di altri due uomini: stavano bevendo e fumando e lui le dava le spalle, per questo non la notò subito. Finalmente sapeva dove passava le notti suo marito, era stato il suo tarlo nelle ultime settimane eppure nel momento in cui lo vide si sentì pervadere dalla paura. Più si avvicinava e più voleva correre via prima di essere vista, ma era ancorata al braccio di Heath che continuava a trascinarla incurante dei suoi turbamenti. Non poteva fare la bambina impaurita proprio in quel momento e anche se aveva paura di una cattiva reazioni di Byron, doveva affrontarlo. Cercò di sembrare tranquilla e sicura di se mentre entrava nella visuale del marito, così vicina che era impossibile non essere vista. Si accorse del istante esatto in cui Byron si rese conto che sua moglie era nel locale, perché la sua espressione, prima serena e sorridente, mutò in una completamente paralizzata dalla sconcerto e dalla rabbia. Era impossibile capire se era più sorpreso che arrabbiato ma quando posò gli occhi sull'amico, la sua ira si palesò in tutta la sua natura. Capì all'istante che era a causa sua se Astrid aveva scoperto l'Enchanting, e se la prese con lui, ignorando del tutto la moglie:
"Perché l'hai portata qui? Che ti salta in mente?"

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