capitolo 2

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A differenza di quello che le persone possano pensare il White Collar non é un bar volgare, possiamo definirlo molto particolare, spinto direi, l'argomento principale sarebbe il B.D.S.M*, una pratica sessuale assai diffusa, più di quello che le persone normalmente immaginano, io non partecipo, non sono esattamente una fan di queste cose, però posso dire che mi sento libera, non ho maschere, nessuna scusa o bugia da dire, non ho bisogno di farmi notare e tanto meno conoscere qualcuno. Sono libera, fuori dal mondo, quando mi sono iscritta ho specificato che non sono qua ne in veste slave* ne Mistress*, queste informazioni o meglio scelte vengono riferite a tutti i partecipanti alla cerimonia di benvenuto che riservano a tutti i nuovi iscritti. Le regole sono fondamentali, sei il benvenuto fino a quando rispetti gli altri e le scelte altrui, altrimenti senza se e senza ma vieni sbattuto fuori dal club. Fortunatamente nessuno è a conoscenza del mio nome tanto meno chi sia, mi piace esser sola.
Perché vengo qua? Me lo sono chiesta cosi tante volte che ancora non ho trovato risposta alla mia stessa domanda, forse perché in fondo ma proprio in fondo mi piace, sperimentare non mi dispiacerebbe anzi amo fare nuove esperienze di qualunque cosa si tratti, mettendo sempre dei paletti però che non devono esser superati.

Michelangelo il barista è il mio migliore amico in questo locale, è un ragazzo meraviglioso sotto tutti i punti di vista, se ti serve qualcosa lui te la rimedia o ti aiuta, non so se si chiama realmente cosi però mi piace questo nome che ha scelto, lui mi chiama Kitty, piccola Kitty per essere precisa.

-Tesoro cosa vuoi?-
-Ciao anche a te Michelangelo grazie io sto bene, al lavoro tutto bene anche all'università, grazie dell'interessamento-
-Sei davvero simpatica questa sera sai? Comunque scherzi a parte, come vanno le cose?-
-Insomma se devo essere sincera, all'università mi sto annoiando a morte perché praticamente so tutte le materie a memoria e mi scoccio a sentire le lezioni, poi devo subito correre al lavoro dove Olivia mi rompe le palle. Ti giuro la ucciderei se potessi farlo-
- Calma i bollenti spiriti, compiere un omicidio non serve a nulla anzi ti metti solo nei guai, so che ti toglieresti una soddisfazione, ma sai dopo mi mancheresti-
-Ah ah ah che simpaticone, hai fatto un corso apposta per esser cosi scemo?-
-Solo quando ci sei tu tesoro. Ecco a te il martini, buona serata-
-Che gentile, grazie -

Con una smorfia che dovrebbe esser la cosa più simile a un sorriso mi allontano dal bancone e mi incammino verso un tavolo libero in fondo alla stanza, non so perché ma ho quella strana sensazione che continua a tormentarmi. Qualcosa mi sta mettendo in allarme.
Cristina calmati, non succederà nulla questa sera, tanto cosa pensi che possa capitare di diverso dalle altre serate?
Quello che mi preoccupa? Che non ho mai sbagliato con le mie sensazioni, anzi con il tempo ho imparato a mettermi in guardia nel momento giusto evitando così situazioni spiacevoli.

Un sorso dopo l'altro l'alcool mi annebbia leggermente la mente, quel tanto che basta per far cessare questi pensieri ansiosi e paranoici. Mi sento completamente brilla dopo il terzo martini, non credo di esser abbastanza lucida per potermi alzare e prendere una boccata d'aria fresca per riprendermi.

- Miss Kitty, si sente poco bene?-

Una voce sconosciuta mi giunge all'orecchio mettendomi subito in guardia. Per quel che posso pensare.
Nessuno si è mai permesso di rivolgermi la parola in questo club, una cosa che ho chiesto espressamente è non voglio esser importunata, ma qualcosa in questa voce mi fa girare nella sua direzione e nel momento che lo faccio mi ritrovo davanti un uomo molto alto sicuramente un metro e novanta, muscoloso, fasciato da un abito fatto su misura di gran valore a prima vista, non riesco a decifrare altro perché porta una maschera che gli copre interamente il volto lasciando scoperto solo un piccolo foro per gli occhi e la bocca, bene bene qua qualcuno vuole fare il misterioso he.
- No, la ringrazio Mister .... ? -
- Mi può chiamare Evans -
- Bene mister Evans, credo che lei fosse presente alla mia piccola cerimonia di benvenuto alla quale ho espressamente chiesto di non voler esser importunata e che non mi rispecchio in nessuna delle due cose riguardanti questa pratica. -
- Non sono qua per importunarla Miss, ho solo visto che si sentiva poco bene, ho pensato solo di accertarmi delle sue condizioni, spero di non averla offesa con questo mio gesto -
Qualcosa nelle sue parole mi dice che non mente, ma la sensazione di pericolo mi fa ripensare subito a questa situazione.
- Mister Evans le assicuro che sto benissimo, la ringrazio per il suo interessamento ma la informo che non ha alcun motivo per preoccuparsi -

Detto ciò mi alzo per andarmene, mi sento troppo a disagio con quest'uomo ma nel mentre inciampo nei miei stessi piedi e due possenti braccia mi afferrano prima che io possa cadere e ritrovarmi tutt'uno con il pavimento.
- Non mi pare proprio che lei stia così bene, lasci che le dia una mano almeno fino all'uscita -
- Le ho detto che sto bene Signore, grazie e arrivederla-

Conclusa questa breve interazione mi fiondo il più velocemente possibile fuori dal locale cercando nel miglior modo di non svenire per terra davanti a tutti i presenti in questa stanza.
Mi ha scombussolata questo incontro, non me lo aspettavo proprio.

* B.D.S.M è una pratica sessuale/psicologica di dominazione e sottomissione.
* Lo/la slave sono gli schiavi
* Mistress è dominatrice al femminile.

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