Capitolo 31

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Scusate l'assenza di questi lunghi giorni, ma purtroppo la mia vita non ruotò attorno al testo che sto scrivendo, quindi scusatemi ancora per l'attesa, buona lettura.

L'essere una persona così sicura di se e autoritaria, mi stimola mentalmente a volerlo comprendere, capire cosa si nasconde dentro la sua testa e cosa nasconde a me.
La sensazione di esser al sicuro tra le sue braccia, che mi coccoli e mi ricompensi perché sono stata capace di esser la sua sottomessa, supera di gran lunga la sensazione di esser in pericolo.
So bene che quando ho questi presentimenti li ho sempre ascoltati ma questa volta voglio correre il rischio. Magari mi scotterò un po da questa storia, o forse sarò felice di continuarla.
Ma la domanda vera è, sono davvero pronta ad andare fino in fondo è scoprire cosa celi quell'uomo?
Forse dovrei comportarmi come una normale diciassettenne e andare avanti con la mia vita dimenticando John, per cercare qualcuno che sappia amare come un qualunque altro uomo. Senza sentir il bisogno di sottomettere per assecondare il suo desiderio.

Un vestito color prugna aderente in vita, mi fascia delicatamente e in modo sensuale le mie curve, posizionate al punto giusto, dando l'effetto che speravo, esser più donna.
La sensazione di pace e felicità si impossessa di me e della mia mente, giocando brutti scherzi, facendomi tornare ai momenti di puro piacere che quell'uomo poco prima mi ha donato con così tanto desiderio e sensualità. I miei gemiti animaleschi si sprigionano in tutto il loro splendore dentro la mia testa, mandandomi nuovamente in uno stato confusionale ed eccitato.
Le labbra si tingono di rosso acceso per la pressione che i miei denti esercitano su di essi, le mie guance vanno a fuoco, come se una lama rovente si stia avvicinando pericolosamente al mio viso, regalandomi una piacevole sensazione di calore e piacere che si irradia in tutta me stessa. Dalla testa ai piedi, ogni cellula del corpo sembra che stia urlando il nome di John, supplica solo di farmi venire e alleviare le pene dell'inferno, nel quale mi ha portata.
Pericolosamente mi avvicino al fuoco, sapendo benissimo che mi brucerò, ma a questo punto, cosa importa davvero?
Non è amore, nulla di tutto ciò che ne derivi. Per me è per lui è solo una storia occasionale e so bene che presto finirà tutto. Perché come ogni bella cosa che arriva, senza dir nulla se ne va, ed io devo esser abbastanza distaccata da poter permettere di allontanarmi senza starci troppo male.

Puntualmente alle otto mi trovo al White Collar, a venirmi incontro e John, che delicatamente prende tra le sue mani la mia è la bacia con così tanta delicatezza che quasi sembra che abbia paura che possa rompermi.
Un bacio delicato, casto ma che sprigiona mille emozioni che sono appena riuscita a rimettere al loro posto.
Mi farà impazzire, mi porterà prima in paradiso per poi sprofondare all'inferno.
Il suo viso così dannatamente e pericolosamente vicino al mio non lascia trapelare alcuna emozione, gli occhi freddi come il ghiaccio, le labbra rosse come il sangue.
Si avvicinano sempre di più e non posso far altro che dargli accesso alla mia bocca, alla mia mente e al mio cuore.

- Signore, fanne ciò che vuoi del mio corpo, da questo momento vi appartiene e nulla potrà mai cambiare tutto ciò, mi inginocchio dinanzi a voi, chiedendo umilmente scusa per non averlo fatto prima, per non essermi subito chinata al suo volere e non essermi donata interamente e totalmente a voi. -

Le paroline magiche lo fanno impercettibilmente rilassare, sorride, è soddisfatto di ciò che gli ho appena detto e fatto. Non so il motivo ma nulla in questo momento mi sembra più giusto di questo. Io gli appartengo finché lui mi vorrà. Ma lui apparterrà a me per sempre. Le sue labbra così dolci e forti mi imprigionano in una morsa dolorosa ma piacevole.

Mi sento in paradiso e non contro i diavoli all'inferno, e quelle labbra mi spingono lontano, solo dove io voglio andare.

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