Capitolo 26

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Un rumore di sottofondo, mi fa svegliare improvvisamente dal sonno buio nel quale sono caduta, non riesco ad aprire gli occhi, nonostante mi sforzi, qualcosa mi tiene per le braccia e continua a scuotermi. Per favore basta, mi fa male tutto, sto male, lasciatemi in pace, vorrei urlare e mandare via chiunque sia qua. Ma dalla mia bocca non esce nemmeno un suono.
Sembra che le mie labbra siano sigillate, aiuto!
Aiuto! La mia richiesta di aiuto sembra che rimbombi solo nella mia testa.
- Cristina dannazione svegliati! -
Sono sveglia, solo non riesco ad aprire gli occhi, sono sveglia! Aiutatemi ad aprire gli occhi.
Perché non riesco a parlare? Cosa mi succede?
- Dottore che cosa ha ? -
- Ha subito un forte stress mister Evans, la sua mente si rifiuta di ritornare alla realtà, cioè con noi. Sono già due giorni che è in questo stato, se continua così dovremo portarla in ospedale per fare altri accertamenti. -
Accertamenti? Ospedale? Ma se mi sono addormentata cinque minuti. Di cosa diavolo stanno parlando?
Cerco di un tutti i modi di riaprire gli occhi, ma nulla, ogni tentativo è vano, come posso fare? Devono sapere che sto bene.
- Dottore la ringrazio. Arrivederci. -
Ma che cosa succede, perché non mi ascoltano, sto parlando, dovrebbero sentirmi.
Un'altra voce si aggiunge a quelle del dottore e di John. Fatico a capire chi possa essere. Ma improvvisamente mentre cerco di tendere l'orecchio per ascoltare, il buio torna a farmi compagnia e perdo nuovamente i sensi.

- Signore, questa volta ha esagerato. -
- Fransuá ti prego, non mettertici anche tu, lo so bene che ho esagerato, ma ho perso il controllo.
Lei è la prima donna che riesce a sopportare senza crollare al decimo colpo. L'ho studiata per mesi lo sai, ci ho messo anni a ritrovarla, hai fatto ricerche anche tu. Sai cosa ha passato e cosa passerà quando saprà chi sono.
Ma per ora voglio godermi il momento di averla tra le mie braccia. -
- Signore se me lo permette, quando la signorina Cristina saprà chi è lei, allora non la rivedrà mai più, e lei lo sa meglio di me, per quanto pensa di mantenere il segreto ancora? -
- Finché potrò Fransuá, io la amo e tu lo sai meglio di chiunque altro, sono persino andato al funerale di Miranda, lei è identica alla madre. La forza la determinazione. -
- Io non le consiglio di continuare con la signorina, non può farlo lei e sua -
- Non dirlo. Non azzardarti nemmeno a pensarlo. Io per lei sono morto. Non ha nemmeno pensato a capire cosa si nasconde dietro a questa maschera. -
- Beh, me lo ha chiesto diverse volte la motivazione del perché si nasconde. -
- Le hai detto qualcosa? -
- No, solo che non mi sembrava giusto che fossi io a dirglielo. -
- Bene, ricordati che non puoi parlare. -
- Si, signore. Agli ordini. -

John pov.

Sono stato duro con Fransuá, ma non posso permettere che dica a Cristina la verità, oltre al fatto che davvero rischierei di non rivederla mai più, passere per un malato, e forse lo sono davvero.
Ma l'amore che provo per lei va oltre l'immaginazione di molte persone, alcuni lo chiamerebbero un rapporto malato, mi rinchiuderebbero in qualche struttura psichiatrica e io lo so bene, perché ci sono stato per molti anni, quando fantasticavo di possederla e farle le peggio cose.
Dopo l'incidente, ho avuto un crollo psicologico.
Lo hanno definito sindrome da stress post traumatico.
Lo hanno definito un disturbo che solitamente viene dopo un trauma che ti lascia un segno pro do sia nell'anima che nella mente.
Ma quando l'ho ritrovata, tutto è passato e i ricordi riaffiorati.
Se non fosse stato per Fransuá, a quest'ora l'avrei rapita e portata via con me.
Grazie a lui, ho fatto le cose con calma, senza rischiare nulla e ottenendo la sua fiducia.
Le uniche persone che sono a conoscenza del mio segreto, mi hanno chiesto il perché sto facendo tutto ciò. Non lo so nemmeno io.
Forse perché mi ha dimenticata ed è andata avanti con la sua vita, eliminando i ricordi della sua vita come se non fossero mai esistiti.
Mi ha fatto rabbia, perché dopo quel che abbiamo passato, ha spazzato tutto con un semplice gesto della mano. Come ha potuto farmi questo, anzi come hanno potuto. I miei amici, parenti, tutti, compresa lei.

- John ... -
- Cristina! Dio mio sei sveglia! -
- Cosa è ... Successo? -
- Sei svenuta, e sei entrata in un piccolo coma di due giorni e mezzo. -
- Davvero? -
- Si -
- Cosa diceva il dottore? -

Spero solo che non abbia sentito la conversazione tra me e Fransuá, non voglio darle spiegazioni
- Che se non ti svegliavi ti doveva portare in ospedale. -
- Odio gli ospedali. A un certo punto mi sono svegliata, ma non riuscivo ad aprire gli occhi e non riuscivo a parlare ma sentivo tutto, è stato orribile. -
- Devi riposare adesso. E bere soprattutto. -
- Mi dai un bacio? -
- Cosa? -
- Si hai sentito .... -

Non posso far altro che accontentarla, sembra più rilassata adesso.
Ma uno strano senso di colpa mi colpisce in pieno come una svecchiata d'acqua gelata.
Avanti John hai pensato a tutto nei minimi dettagli, non puoi fermarti adesso.
Porta a termine il tuo compito.

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