Capitolo 33

5.7K 217 12
                                    

Come avrei potuto pensare che un giorno mi sarei ritrovata in questa situazione? Immobile al centro di una stanza, nuda e completamente esposta alla mercè di quest'uomo, che mi ha fatto letteralmente perdere la testa, lasciandomi stordita dal primo giorno che mi ha rivolto la parola, la sua voce, cosi suadente, capace di rivoltare i tuoi pensieri, e annientarti con semplici frasi.
E adesso che mi sento cosi vulnerabile davanti al suo sguardo inquisitore, che mi divora con gli occhi, ho la sensazione che abbia uno strano luccichio che lo rende assai pericoloso.
I pensieri di angoscia e titubanza svaniscono appena la sua mano forte, e determinata mi sfiora la base del collo e scende lungo tutta la spina dorsale, lasciando al suo passaggio scie di brividi e desiderio che si propagano in tutte le cellule del mio corpo.
Mmh che sensazione paradisiaca, perché non continua la sua dolce e amara tortura?
« Non fiatare. »
Cerco, ma non riesco a trattenere i sospiri, come posso riuscirci? Come può chiedermi di far silenzio se lui mi sta torturando in.questo modo così delizioso e irresistibile?
« Adesso ti legherò mani e piedi. Mi dovrai guardare quando userò questa su di te. Intesi? »
« Si signore. »
Mi mette davanti una bastoncino, che assomiglia al bambù, so che lascia tanti segni ma soprattutto che fa davvero male. E i segni che lascia rimangono impressi nella pelle per molto tempo.
Mi posiziona davanti a uno specchio e con della corda rossa e molto fina mi lega le mani cosi forte da riuscirmi a strappare un lamento sommesso.
La stessa cosa fa con i piedi. Anch'essi stretti forti e con un laccio che a parer mio sembra quasi troppo stretto.
« Sai, desideravo da molto vederti cosi, legata, vulnerabile e completamente esposta. Vedere la tua paura ma anche eccitazione. Sei una visione paradisiaca ai miei occhi. Dico davvero, apprezzo molto quel che vedo.»
Non faccio in tempo a rispondere che mi colpisce in maniera forte e rude sulla schiena, strappandomi un urlo viscerale, inaspettato e doloroso.
« Ti avevo detto di non fiatare! »
Un Altro colpo violento colpisce lo stesso punto di prima, cerco di trattenere l'urlo che vorrei fare, non voglio che mi.colpisca cosi forte un'altra volta, non.sono pronta e lui lo sa.
« Cristina, sei proprio sicura di non riconoscermi? »
Si posiziona dietro di me e fa capolino davanti allo specchio, incrociando il suo sguardo al mio per un tempo a me indeterminato.
« No, non ti riconosco. »
« Ho passato anni a cercarti a seguirti e capire dove cazzo fossi finita. »
Ma di che.diavolo sta parlando? Chi e quest'uomo?
« Piccola ingenua. Mi hai fatto passare l'inferno, mi hai rifiutato e poi dimenticato, ma sai io non mi dimentico di quel che ho passato. Anzi di quello che mi hai fatto passare. Le notti in bianco, i tuoi genitori che mi facevano passare l'inferno per non vederti, e tuo padre. Ha avuto quel che si meritava. L'incidente. E si qualcuno doveva fargli capire che non poteva avere.il controllo su tutto.»
O mio dio, ma chi cazzo è?
« Adesso il gioco non è piu divertente John. Slegami e lasciami andare. »
« Ma come, mi stavo iniziando a divertire proprio adesso. »
Un altro colpo alla schiena, questa volta più forte mi fa gridare a squarcia gola. Questa volta mi ha lacerato la pelle, me lo sento perche qualcosa di caldo mi cola lungo la spina dorsale, i brividi mi scuotono tutto il corpo. La paura mi assale come mai l'ho provata prima.
In che guaio mi sono cacciata? Chi è quest'uomo che mi ha fatto impazzire? Che adesso mi sta torturando.
« avrei desiderato mantenere il segreto ancora un po piccola Cristina, ma siccome ho aspettato questo tempo per tre lunghi anni, assaporando ogni secondo questa scena, non potevo continuare a fingere in questo modo. E adesso metto a nudo le mie carte. Sei sicura di non ricordarti nulla di me? »
I pensieri mi frullano nella mente a una velocità smisurata, non lasciando il tempo nemmeno per pensare alle possibili risposte da dargli, mi sono paralizzata qua, davanti a lui, all'uomo che mi sta confessando che ha aspettato per anni questo momento. Che fin dal principio voleva vedermi qua legata e torturarmi. Come può fare ciò?
« Non so chi tu possa essere, ma perche invece non mi sleghi, e ne parliamo tranquilli? Dai John. Cosa ti costa? »
« Mi costa il fatto che possa perdermi la possibilità di vederti soffrire. Pesciolina, adesso ti ricordi chi.sono?»

O mio dio, non può essere lui. Non è possibile. Lui è morto.
Ma il sguardo crudele non lascia trapelare nulla e con un gesto istantaneo si toglie la maschera. Il mio sconcerto passa in.seconda base, quando il terrore mi colpisce come una coltellata dritta al cuore.

Anima di Lei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora