Capitolo 28

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O. Mio. Dio.
Ma che cosa ho appena fatto? Mi sono impazzita?
Eppure mi è piaciuto così tanto! Per la prima volta in assoluto, ho sentito che avevo io il controllo sul suo corpo, ed è stata una sensazione paradisiaca.
Lui sembra aver apprezzato e anche molto, tant'è che mi sta coccolando, ed è qualcosa di meraviglioso. Vorrei che questo momento non finisse mai.
Ma a quanto pare, i miei sogni vanno in frantumi quando mi tira i capelli e mi costringe quindi a mettere la testa indietro, fa un male cane, ma allo stesso tempo è eccitante.
Quando lui ha il controllo, mi sento così vulnerabile, ma allo stesso tempo così sicura.
Insomma mi trasmette sicurezza e tranquillità quando lui cerca di possedermi con la forza.
E io glielo lascio fare perché sento che è qualcosa di giusto. Lo devo fare, una parte di me dice che lui e la persona che può rimettere in sesto il mio mondo. Dall'altra parte ho sempre quella sgradevole sensazione che qualcosa in questa scena è sbagliata.
Anche se cerco di lasciare indietro le sensazioni negative, esse tornano a bussare alla mia porta nuovamente.
- Signore, mentre ero semi svenuta, ho sentito una terza voce, oltre a quella del dottore, chi era?-
- Fransuá, voleva sapere se stavi bene. -
- A ok. -
Non sembra molto contento delle mia domanda, se era Fransuá che problemi si fa?
- Tu come stai Signore? -
- Dopo il servizietto che mi hai appena fatto, molto bene. Forse dovrei ricambiare. -
Il suo sguardo si illumina, dio mio se lo fa davvero, giuro che starò in ginocchio tutt'e le volte è il tempo che vuole.
Uno strattone ai capelli, mi fa volare giù dalle sue gambe e atterrare davanti a lui in ginocchio.
Forse è stato un po brusco, ma non mi dispiace.
- Alzati Cristina, mettiti di spalle, braccia dietro la schiena e gambe aperte. -
Mmm la cosa si fa interessante e anche molto.
Mi alzo nuovamente in piedi e mi posiziono come mi ha detto.
Dal mobile accanto alla libreria, tira fuori una corda di colore rosso.
Ma da dove diavolo le prende tutte queste cose?
Si avvicina a me e mi lega i polsi, mi lega una corda anche attorno al collo e con un ultimo laccio posiziona tutto con un'unica morsa, adesso i miei polsi sono collegati al collo e non posso muovermi tanto altrimenti rischio di soffocarmi.
- Mettiti di pancia. -
In un modo o nell'altro cerco di sdraiarmi, ma non è facile visto che dovrei lasciarmi cadere di peso per mettermi nella posizione che vuole lui.
Con un ultimo sporco cerco di attutire al massimo la caduta con il petto.
Il male arriva comunque e la mia schiena mi sta odiando in questo momento. Ma il tutto scompare quando lui mi dice che sono stata brava.
Che soddisfazione ricevere i suoi complimenti.
Succede raramente e mi sento fiera.
- Che brava che sei oggi, dimmi come mia fai tutto senza obiezioni? -
- Perché vorrei soddisfarti signore e so che l'unico modo per avere la tua attenzione e soddisfarti in ogni modo possibile e so che la mia ubbidienza ti appaga e anche molto. -
- Risposta davvero soddisfacente, complimenti Cristina, un punto a tuo favore. Dimmi cosa vorresti che facessi, oggi siccome sei brava vorrei soddisfarti. -
Davvero ha detto queste parole? Me le sono sognate? Che è succusso??
Posso scegliere io cosa può farmi. Non ci credo.
- Vorrei che tu mi baciassi in ogni centimetro di pelle libera. -
- Potrei dire che sia una cosa davvero interessante, sei sicura che vuoi questo? -
- Si Signore, sono sicura. -
- Mmh bene. -

La sua bocca si posa sulla mia schiena, con la lingua contorna i lividi e le ferite, le sue labbra mi mandano a fuoco la parte in cui vanno a scontrarsi, un mix di caldo e freddo si diffonde in ogni centimetro della pelle, lasciando spazio a una sensazione paradisiaca, le labbra si chiudono avidamente attorno a un mio gluteo, lasciando delicati baci misti a dei morsi piccoli piccoli, che mi accendono tutti i sensi presenti nel mio corpo. Sto impazzendo, voglio di più, non riesco a smettere di muovere tutto il corpo per l'eccitazione.
- Cosa vuoi Cristina? -
Non posso dirglielo, mi sento così in imbarazzo, uno schiaffo sicuro e duro sul sedere. Un urlo improvviso mi esce dalle labbra.
- Rispondimi, ti ho fatto una domanda! -
- Voglio le tue dita dentro di me! -
- Mm interessante, vediamo cosa possiamo fare. -
Si allontana da me per un paio di minuti, non prima di avermi imposto di non muovermi dalla mia posizione attuale.
- Eccomi qua tesoro. Sei pronta? -
- Si signore. -
Non so per cosa ma sono pronta. Per lui adesso a tutto.
Qua,cosa di freddo si mette in contatto con la mia fessura bagnata, la sensazione di gelo si impossessa di me e automaticamente mi ritraggo da questa sensazione.
- Stai ferma, me lo hai chiesto tu. -
Mi blocco di colpo e lui riavvicina quella cosa fredda a me, ma questa volta non mi tiro indietro anzi, lui preme l'oggetto contro la mia apertura e con forza me lo mette dentro, qualunque cosa sia. E grande ma anche molto piacevole internamente, inizia a muoverla, dentro e fuori dentro e fuori, dio mio mi sta riempiendo in maniera fantastica, quando si ferma protesto debolmente perché sono sull'orlo del l'orgasmo, sembra goderne lui.
- Vuoi che continui con questo o con le dita? -
- Con quello che vuoi tu signore. -
- Bene bene, posso fare quel che voglio quindi? -
- Si Signore. -
Mi sto lasciando totalmente andare a qualcosa di meraviglioso mai provato prima in vita mia,
E non me ne pento per niente anzi.
Lentamente mi infila due dita dentro per poi muoverle così velocemente che non riesco a non trattenermi dal gridare per il piacere che sto provando.
- Avanti Cristina vieni per me. -
Le sue parole sono un incentivo per il mio orgasmo.
Esplodo urlando a squarciagola il suo nome, lunghi spasimi si impossessano di me e della mia mente, lasciandomi confusa e stordita sul pavimento, ancora bagnata e vogliosa di ripetere tutto ciò.

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